TASSE LOCALI: a Torino contributi balzelli, anche occulti. Tassa e spendi, non federalismo – ItaliaNews Live

TASSE LOCALI: a Torino contributi balzelli, anche occulti. Tassa e spendi, non federalismo – ItaliaNews Live

Le tasse locali dal 1997, anno della prima Bassanini, sono aumentate del 190,9%, mentre quelle dello Stato sono aumentate «solo» del 42,4%. I dati sono della Cgia di Mestre e fotografano la situazione italiana. Torino non si discosta da queste cifre impietose. Qui le tasse “classiche” e conosciute ai più, quali Tasi, Imu, Tassa rifiuti, si sommano ad una miriade di balzelli occulti che rendono i torinesi i più tartassati d’Italia. La realtà ha una impronta evidente: la sinistra del tassa&spendi. Nel frattempo, Torino si spopola e le aziende se ne vanno o chiudono. La causa è la cattiva e “sinistra” amministrazione che ha determinato l’enorme debito della Città contratto, in particolare, negli anni che vanno dal 2002 al 2007 (circa 680 milioni di debiti all’anno), gli anni di Chiamparino (premiato con la poltrona di presidente della Regione) che Fassino non riesce a ribaltare. Tutto questo ha un prezzo molto alto: influisce sulla vita quotidiana delle persone e non le fa arrivare alla fine del mese. Le precise scelte amministrative della sinistra generano aliquote spropositate sulla casa, tariffe inaccettabili sulle mense scolastiche, sulle iscrizioni agli asili, sui servizi cimiteriali, canoni comunali sull’acqua pubblica, sull’occupazione del suolo pubblico e sui dehors, sulle pratiche burocratiche, sui rifiuti e potrei ancora andare avanti. Il compendio significa maggiori costi a carico dell’edilizia, meno consumi, chiusura di negozi, più buche nelle strade, maggiorazioni sul biglietto dei bus e dei tram, funerali carissimi, meno manutenzioni sulle scuole, famiglie che faticano a iscrivere il proprio figlio a scuola, lavoratori che pagano il 10% del loro stipendio mensile per parcheggiare la macchina per venire a lavorare, rifiuti cari come l’oro. Ecco perché Forza Italia si batte contro le tasse; non è un mantra, ma l’esigenza primaria di tutti i cittadini.

Andrea Tronzano