Barriera di Milano e Linea 2 della Metro. Da Fassino una nuova operazione finanziaria senza alcun impatto sulla Città

Barriera di Milano e Linea 2 della Metro. Da Fassino una nuova operazione finanziaria senza alcun impatto sulla Città

Per specificare meglio quanto stia succedendo è opportuno entrare nel dettaglio. Naturalmente non pretendo di avere la verità in tasca, ma desidero dare il mio punto di vista per polemizzare in modo costruttivo.

Con la delibera di Giunta del 20 dicembre 2011 e la successiva determina dirigenziale del 22 dicembre u.s. si stanziano 500.000 euro per l’affidamento di un servizio finalizzato alla elaborazione di un master plan e di un piano di valorizzazione dell’area sulla quale è stata disegnata la cosiddetta variante 200.

Nella delilbera si dice chiaramente che la gestione dei 450.000 metri quadri in possesso del Comune sarà affidata ad una nuova struttura che li venderà a fondi immobiliari.

La variante 200 è però basata su un presupposto fondamentale di interesse pubblico: la realizzazione della seconda linea della Metropolitana. A titolo di promemoria facciamo un passo indietro. La linea Metro 2 costerà 620 milioni di euro. Il 60% di questo denaro lo avrebbe dovuto mettere il Cipe, il restante 40% gli enti locali (20 regione e 20 comune). Il Cipe purtroppo non ha inserito la linea 2 tra le priorità nazionali; questo significa che non ci sarà il 60% previsto; conseguentemente la variante 200 perde la sua incidenza sulla vita reale dei cittadini e si tramuta in una  mera speculazione del Comune, seppur lecita e legittima.

In sostanza: la delibera del Comune mette in piedi una gigantesca operazione di valorizzazione (che prevede come primo passo i 500.000 euro di cui dicevo sopra che, per inciso, sono stanziati sul capitolo di bilancio 2011 denominato “Incarichi professionali esterni” – cap. 135100) che crea benefici nè per i cittadini nè per lo sviluppo o per nuovo lavoro. Essa può essere definita la pietra tombale sulla tanto sbandierata riqualificazione di Barriera di Milano e del Trincerone. Diventa sostanzialmente una operazione finanziaria che permetterà al Comune senz’altro di introitare nuovi fondi, ma si rivelerà, per l’ennesima volta, una “operazione di carta” che non vedrà sorgere l’opera necessaria (la Metro) e non porterà miglioramenti al quartiere. Infine, nessuno comprerà diritti edificatori per 240.000.000 di euro (la cifra prospettata dalla Giunta nella variante 200) per costruire case in un momento in cui il mercato è saturo, in un momento in cui non si può sprecare nuovo suolo senza costruire un’opera di interesse pubblico (come la Metro) e in un momento in cui occorre riqualificare quanto già esiste.

Ultimo, ma non ultimo: mi chiedo perchè negli articoli usciti in questi giorni non parli l’Assessore, ma il Direttore. Forse la politica si rende conto che non porterà cambiamenti e allora preferisce tacere?