Carlo Alberto Dalla Chiesa: la lotta alle Brigate Rosse e alla Mafia

Carlo Alberto Dalla Chiesa: la lotta alle Brigate Rosse e alla Mafia

Carlo Alberto Dalla Chiesa (Saluzzo 1920 – Palermo 1982), Generale dei Carabinieri è noto per il suo impegno nella lotta contro le Brigate Rosse e la Mafia, di cui sarà anche vittima.

Nel 1974 Dalla Chiesa è promosso al grado di Generale di Brigata. Un anno dopo è comandante della regione militare del nord-ovest, che opera su Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria. Seleziona una decina di ufficiali dell’arma per creare una struttura antiterrorismo denominata Nucleo Speciale Antiterrorismo con base a Torino: nel settembre del ‘74 a Pinerolo cattura Renato Curcio e Alberto Franceschini, esponenti di spicco delle Brigate Rosse, grazie anche all’infiltrazione di Silvano Girotto, chiamato anche “frate mitra”.

Nel 1978 il Governo gli affida poteri speciali: viene nominato Coordinatore delle Forze di Polizia e degli Agenti Informativi per la lotta al terrorismo, una sorta di reparto speciale alle dirette dipendenze del ministero dell’Interno, creato proprio per contrastare il fenomeno delle Brigate Rosse che in quegli anni imperversava, con un riferimento particolare alla ricerca investigativa dei responsabili dell’assassinio di Aldo Moro.

Altrettanto importante è l’impegno per la lotta alla Mafia. In Sicilia, prima con il grado di Colonnello, al comando della Legione Carabinieri di Palermo e poi come Prefetto ottiene ragguardevoli risultati assicurando alla giustizia numerosi malavitosi.

Inizia inoltre a investigare sulle presunte relazioni fra Mafia e politica. Il metodo nuovo di Dalla Chiesa consiste nell’utilizzo di infiltrati, in grado di fornire elementi utili per creare una mappa del potere di Cosa Nostra, arrivando a conoscere non solo gli elementi di basso livello, ma anche gli intoccabili boss. I risultati di queste indagini fecero conoscere per la prima volta all’opinione pubblica e alla magistratura i nomi di Buscetta, Liggio, Greco, Badalamenti e altri.

Il colpo accusato dalla malavita è forte e la sera del 3 settembre 1982 Cosa Nostra decide che è il momento di risolvere il problema, trenta pallottole di Kalashnikov falciano Dalla Chiesa e la moglie Emanuela Setti-Carraro mentre un altro killer liquida l’agente di scorta, Domenico Russo.

Grazie al suo operato viene riconsegnata all’Arma dei Carabinieri una rinnovata fiducia popolare.

Tronzano:In occasione degli eventi, ospitati all’interno della manifestazione Biennale Legalità, la Città di Torino ha il dovere di ricordare, oltre ai valorosi ed eroici servitori dello Stato Falcone e Borsellino, per i quali è previsto un momento a loro dedicato il 29 aprile e il 23 maggio, anche un altro eroe: l’altissimo ufficiale dei Carabinieri, incaricato di respingere l’assalto allo Stato da parte delle Brigate Rosse e delle organizzazioni criminali, il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, per tanti anni in servizio nella nostra Città (dall’ottobre 1973 al marzo 1977) e poi vicecomandante dell’Arma.

Il 3 settembre saranno trascorsi 30 anni dal barbaro assassinio.

Torino si candidi ad ospitare l’evento nazionale in memoria dell’eroico ed integerrimo Ufficiale dell’Arma insignito, tra le altre onoreficenze, della medaglia d’oro al valor civile“.