La pulizia del campo abusivo di lungo Stura Lazio e la candidatura a Sindaco

La pulizia del campo abusivo di lungo Stura Lazio e la candidatura a Sindaco

Un’interrogazione e la polemica di Tronzano

Un’interrogazione sulla pulizia del campo abusivo di lungo Stura Lazio e una candidatura a Sindaco potrebbero apparire due temi incongruenti.

Nella realtà dei fatti sono legatissimi da un comune denominatore. Dopo la pubblicizzata bonifica del campo abusivo di lungo Stura Lazio con l’impiego di molte risorse economiche e umane, in particolare da parte dei volontari della Terra del fuoco, tutto è rimasto come prima o quasi.

A distanza di due mesi le 500 tonnellate di rifiuti raccolte, sono stoccate nelle vicinanze dell’insediamento abusivo, come ha potuto verificare di persona il ViceCapogruppo Andrea Tronzano.

Tutto il lavoro effettuato per bonificare, viene vanificato dalla presenza di cumuli di rifiuti che non sono stati conferiti in discarica e creano nuovamente problemi di carattere igienico sanitario.

Il Nucleo Nomadi della Polizia Municipale ha segnalato la situazione di degrado, ma tutto è rimasto lì.

E proprio il presidente dell’Associazione Terra del Fuoco, Michele Curto, che ha seguito a passo a passo la bonifica, è stato annunciato come uno dei candidati alle primarie di coalizione del centro sinistra per individuare il candidato Sindaco a Torino.

“L’emergenza democratica in questa Città c’è ed è evidente. Dopo 30 anni di Governo, la sinistra si sente padrona di Torino e fagocita e annette tutto e tutti. Piazza Castello occupata per 2 mesi in barba a tutti i regolamenti ed ora il Presidente di Terra del Fuoco candidato alle primarie.

Mi sembra incredibile che chi dichiara pubblicamente di non aderire a nessuno schieramento e, soprattutto, chi sta svolgendo un lavoro importante, direi determinante, a beneficio di tutta la collettività come la pulizia dei campi rom di Lungo Stura, trovi opportuno candidarsi utilizzando la visibilità che questo lavoro, fatto nell’interesse collettivo, gli conferisce! Trovo inoltre assurdo che una parte della politica di sinistra possa chiederglielo, in barba a ogni ragionamento di trasparenza e leale collaborazione.

Esiste autonomia nella società torinese o siamo come in Unione Sovietica ai tempi di Breznev?

Mi stupisce che nessuno si preoccupi per questa commistione sempre più pericolosa, per il futuro di questa Città, tra associazionismo, politica di parte, sindacato, volontariato.

I contributi pubblici che riceve Terra del Fuoco non possono essere gestiti da uno che svolge politica di parte? Che cosa ne pensa il Sindaco?