L’occupazione non si garantisce con i No ideologici

L’occupazione non si garantisce con i No ideologici

Ogni Regione, ogni Città ha una propria vocazione. Il Piemonte e Torino hanno indiscutibilmente radicate basi industriali e grandi capacità antesignane e di innovazione. Se questo assioma fosse condiviso, il Sindaco di Torino dovrebbe, in qualità di autorevole Presidente dell’Anci e componente della Conferenza Unificata, non declinare le opportunità che il Governo Italiano offre con la Legge sullo Sviluppo.

Un NO irrazionale, prematuro e ideologico alla tecnologia nucleare porta inevitabilmente alla limitazione delle possibilità di crescita delle nostre imprese e delle nostre eccellenze industriali.

La Lombardia, con furbizia, ma con coraggio, si è già detta disponibile ad accogliere la sede dell’Agenzia per la Sicurezza del Nucleare e ad proporre un sito immaginando ricavi per 12 miliardi e un profondo rinnovamento alla sua vocazione legata alle strategie di vendita e ai servizi più che alla produzione

Torino, il Piemonte non possono continuare ad accumulare ritardi per motivi ideologici. E’ già successo sulla Tav, per citare un esempio tra i tanti.

Noi proponiamo al Sindaco di iniziare a ragionare, a condividere, a convincere coloro che decidono ai vari livelli in Piemonte che il settore del nucleare, abbinato alla tutela della salute pubblica, consente lo sviluppo dei distretti industriali (tecnologico, componentistico, ingegneristico). L’obiettivo della nostra proposta? Creare nuovi orizzonti per Torino onde  riavviare l’occupazione e mantenere l’anima industriale che ci ha sempre contraddistinto.

Andrea Tronzano