TRONZANO (FI): “Qualcuno si ricorda ancora della macchina road patcher che tanto venne strombazzata dai giornali come l’intervento del secolo da parte dell’Amministrazione di Torino per riparare le buche. Naturalmente, non è così. Leggete la risposta ufficiale e capirete…L’importante è dire qualcosa, non fare qualcosa“.
RISPOSTA
La ditta che commercializza il macchinario “road patcher” SCHMIDT modello SR800 ha proposto alla città di Torino di effettuare una dimostrazione gratuita sul funzionamento della macchina.
È stata quindi effettuata una prova sperimentale del macchinario, destinato alla riparazione di buche e situazioni di degrado. La macchina attualmente opera nella città di Spoleto. I tecnici delle città di Spoleto hanno riferito di utilizzare il macchinario con buoni risultati sia in ambito urbano che extraurbano. Sono stati richiesti alla ditta fornitrice i costi per un noleggio dell’attrezzatura con o senza operatore, per poter eventualmente sperimentare in modo più approfondito il mezzo, dal momento che il costo per l’acquisto è elevato (circa 350.000 euro oltre IVA).
La sperimentazione ha dato dei buoni risultati, ma si ritiene che i costi per i noleggi della macchina (con e senza operatore) e per l’acquisto dei materiali di consumo (graniglia, emulsione bituminosa) siano tali da non compensare i benefici. Inoltre le operazioni di colmatura delle buche richiedono la parziale chiusura della strada, a causa della movimentazione degli sbracci che possono essere pericolosi.
Valutati i costi sopra descritti si ritiene antieconomico e poco efficace l’utilizzo della macchina di cui è stata effettuata la sperimentazione.
Non si ritiene pertanto opportuno procedere all’acquisto o al nolo della macchina Road Patcher, anche perché è possibile raggiungere risultati analoghi utilizzando per colmare le buche del materiale posato a caldo con il supporto di una bonza, che presenta dei costi minori di noleggio.
