Piano Urbano della Mobilità

Piano Urbano della Mobilità

E’ in fase di discussione il Piano Urbano della Mobilità. Il nostro gruppo vuole concorrere al dibattito, senza timore delle critiche, con l’obiettivo di evitare di penalizzare definitivamente il commercio e di sottrarre i cittadini torinesi a costosi, troppo rapidi, prematuri e non condivisi mutamenti delle abitudini quotidiane. Tutto senza eludere il confronto ambientale.

L’Amministrazione Comunale sta contribuendo a rendere difficile l’accesso al Centro Città, trascurando il mezzo pubblico, con una politica, ad onor del vero, coerente con questa strategia.

La premessa è necessaria per sottolineare come il nostro indirizzo vada in direzione opposta. Noi vorremmo, prima di qualunque ulteriore iniziativa, raddoppiare i viaggi su mezzo pubblico per abitante all’anno. Oggi sono 202 e collocano Torino all’ultimo posto tra le metropoli.

Il PUM (Piano urbano della mobilità) pertanto dovrà rendere più competitivo il trasporto pubblico e le sue infrastrutture. Per giungere a questo obiettivo occorre investire per migliorare frequenza, puntualità, pulizia, sicurezza, manutenzione dei mezzi pubblici e realizzare una vera rete metropolitana. Due i risultati: vie più animate e quindi più sicure e salvaguardia del principio fondamentale del diritto a muoversi del lavoratore, dell’anziano, della casalinga e di coloro che sono più in difficoltà.

Non possiamo accettare, infatti, che l’Amministrazione continui ad annunciare e realizzare provvedimenti quali bike-sharing, piste ciclabili in Via Roma, ticket di ingresso (o sue varianti), eliminazione di linee di superficie, blocco degli euro 0, 1 e 2 senza valutare il sacrificio economico non pareggiato da un servizio adeguato.

Il nostro obiettivo è e sarà la maggiore efficienza del trasporto pubblico, non il divieto di accesso o la penalizzazione delle auto. No, quindi, all’investimento da un milione di euro in nuove telecamere a controllo della Ztl; La riduzione degli accessi al centro (da 8000 a 2000 in due anni) – in modo coercitivo o spontaneo, in questo caso non è importante capirlo – testimonia che tutto quanto si è potuto fare per ridurre l’inquinamento da auto è stato fatto. Ci chiediamo, quindi, perché non si privilegino le azioni necessarie e il buon senso prima di affrontare provvedimenti che paiono utili solo alla visibilità di questo o quell’Assessore o alla casse comunali.

Chiediamo, inoltre, grande attenzione alla rete semaforica. Il mezzo privato oggi è molto rallentato senza che sia favorito il mezzo pubblico. La velocità di scorrimento del traffico è l’obiettivo. Alla tecnologia, dovremmo abbinare, anche, il coordinamento nell’apertura dei cantieri pubblici e fornire informazioni certe sulla fine dei lavori.

Riflettiamo, infine, su una nuova politica della sosta. Ci ha lasciato basiti l’aumento contemporaneo del costo orario del parcheggio e del prezzo del biglietto dei mezzi pubblici avvenuto nel 2007. Se si disincentiva la sosta non si può non incentivare l’uso del mezzo pubblico. Se l’abbonamento mensile per parcheggiare nelle strisce blu passa a 155 euro (oltre il 10% di uno stipendio medio) come opposizione abbiamo un dovere: far capire che le strisce blu hanno esaurito il loro compito di fluidificazione del parcheggio e suggerire il loro arretramento limitandosi alla Ztl storica. Subito dopo proporre di calibrare le politiche della sosta sulle caratteristiche del territorio – in modo da considerare la presenza di mercati, ospedali, scuole, università, anzianità della popolazione – ed insistere sui parcheggi videosorvegliati sotterranei e iniziare a dotare di parcheggi pertinenziali le aree di mercato.

Meno stress, meno multe, sosta libera nei pressi di ospedali e scuole e mercati e non ultimo aria più pulita saranno le positive conseguenze di questi importanti investimenti pubblici.

Le risorse? Se considereremo il trasporto pubblico una priorità le risorse ci saranno.

Andrea Tronzano

Consigliere Comunale FI Torino