Sarkozy espelle i Rom dalla Francia. Cosa succederà a Torino? Le preoccupazioni in una lettera al Sindaco e al Prefetto

Sarkozy espelle i Rom dalla Francia. Cosa succederà a Torino? Le preoccupazioni in una lettera al Sindaco e al Prefetto

E’ necessario vigilare con rigore. L’accoglienza è un valore, ma Torino è ormai al collasso tra profughi e rom, oltre ai numerosi extracomunitari. Chiedo al Sindaco e al Prefetto dati precisi in merito a questa presunta emergenza rom provenienti dalla Francia e, viste le dichiarazioni del Ministro degli Interni, da noi condivise, se ci saranno azioni. Ogni giorno sono circa 50 le denunce che arrivano da cittadini torinesi per furti o scippi o scassi.

Ill.mo Signor Prefetto di Torino

Ill.mo Signor SINDACO Sergio CHIAMPARINO


OGGETTO: presunta emergenza Rom espulsi dalla Francia. Richiesta informazioni ufficiali

         Si è appreso in questi giorni, a dire la verità non da fonti ufficiali, ma da organi di stampa, di una presunta “emergenza-rom”: circa 500 rom rumeni, rimpatriati dalla Francia in Romania, potrebbero raggiungere Torino.

Una situazione che preoccupa e allarma visto il già precario contesto torinese. Circa 3000 persone nomadi, di cui solo 1200 in campi autorizzati, vivono a Torino in condizioni di illegalità diffusa. Circa 50 le denunce giornaliere da parte di cittadini che subiscono furti o scippi o rapine. Le indagini condotte con sapienza investigativa, anche dalla squadra nomadi della Polizia Municipale, dimostrano che la maggior parte di loro si dedica quotidianamente ad attività illecite e che non abbia la benché minima intenzione di integrarsi nel tessuto sociale torinese.

          Pur nella convinzione che l’accoglienza sia un valore, oggi è, a nostro giudizio, necessario essere rigorosi. Troppe, in Torino, le situazioni di disagio, di degrado. Troppe le denunce a loro carico. Troppi i campi non autorizzati.

Le direttive comunitarie e la legislazione nazionale garantiscono sì ai cittadini europei la libera circolazione e il libero soggiorno nei paesi UE, ma al tempo stesso prevedono che essi debbano avere risorse sufficienti per loro e per i propri familiari. Specificano inoltre che il diritto di soggiorno si mantiene solo se essi dimostrino di essere entrati in uno Stato membro per cercare lavoro e se palesano l’iscrizione al centro per l’impiego da non più di 6 mesi nonché di non essere stati esclusi dallo stato di disoccupazione.  .

          Detto tutto questo, si evidenzia la necessità di conoscere, attraverso notizie ufficiali, quale sia la reale situazione attuale, dopo il primo censimento. Vorremmo inoltre sapere se ci siano informazioni sull’arrivo di nomadi dalla Francia, ed in quale numero; infine, se fosse reale quest’ultima eventualità sarebbe importante conoscere quali saranno le azioni che si intraprenderanno a Torino, viste anche le recenti e condivise dichiarazioni del Ministro degli Interni.

         In attesa di un gradito riscontro, porgiamo i più cordiali saluti.

Torino, 23 agosto 2010

Andrea Tronzano ViceCapogruppo Vicario