Concorso annullato della Polizia Municipale – controdeduzioni

Concorso annullato della Polizia Municipale – controdeduzioni
  1. Le responsabilità sono in capo all’ex Comandante Manna e al DG Cesare Vaciago.
  2. Vaciago ha deciso di non applicare la sentenza in quanto deve garantire che il servizio non si interrompa. Nella Pubblica Amministrazione è una procedura che è garantita. Si assume però rischi inutili e non condivisi dall’opposizione.
  3. In primo luogo perché dice che per garantire la necessaria continuità conferma tutte le funzioni e le responsabilità. Noi riteniamo invece che il servizio non si interromperebbe se si rispettasse la sentenza in quanto il Corpo di PM ha un apparato dirigente sufficiente (10 Dirigenti, 40 ufficiali di categoria D4 e D5 e 650 sottoufficiali funzionari in categoria D).
  4. In secondo luogo il Comune si espone a rischi perchè la sentenza invalida tutto, ossia 159 persone su 160 (l’altra ritorna in categoria C) ritornano alla qualifica di sottoufficiali oggi ispettori capo; 30 di questi possono mantenere la funzione attuali di PO. Le 130 persone ritornate a sottoufficiali senza PO conservano la qualifica di ufficiale di PG e possono firmare atti penali, fare indagini e tutto ciò a cui sono delegati, ma non possono firmare altri atti interni quali ad esempio ferie, permessi, malattia, provvedimenti disciplinari, organizzazione del servizio. Espone quindi queste persone, se continuano a firmare, a rischi di denuncia e il Comune a rischi di ricorsi, quasi certamente accolti.
  5. In terzo luogo se Vaciago non si attiene alle disposizioni del Tar continuano a far firmare, all’unico C passato in D nel concorso, atti che non ha diritto a firmare perché ha una qualifica che il Tar gli ha annullato che è quella di Ufficiale di PG che deriva dalla qualifica di ispettore capo. Questo comporta che un qualunque ricorso su atti firmati da questa persona, che per la sentenza del Tar non ha titolo a firmare, possa essere accolto invalidando tutto l’iter processuale (comprese le ispezioni, le perquisizioni e gli interrogatori delegati dall’autorità giudiziaria). In più c’è il rischio che un Avvocato che ricorda che questa persona ha già firmato degli atti chieda il loro annullamento. Ricordiamo che la sentenza di un Tribunale è sempre superiore a una circolare di un DG e quindi questo espone chi firma senza averne titolo, soprattutto nel periodo antecedente una eventuale sospensiva, a rischi di denuncia
  6. Ci chiediamo inoltre perché nel contratto a tempo indeterminato fatto firmare a chi ha passato il concorso ci sia la clausola che prevede la risoluzione se la procedura di reclutamento fosse annullata. Se avevano certezza è una clausola inutile e mai esistita prima.
  7. Le soluzioni possono essere:
    1. ripristinare le posizioni antecedenti al concorso per rispettare la sentenza
    2. far fare un corso di formazione regionale a tutti quelli che ancora lo desiderino e che siano stati resi idonei (circa 300 persone) dal concorso annullato che sono di categoria D e poi nominarli ufficiali, visto che pare l’Amministrazione voglia nominarne prossimamente altri.
    3. fare un nuovo concorso verticale per il passaggio da C a D per circa 150 persone (magari tenendo conto, attraverso punteggi più alti, di chi è risultato idoneo nel concorso annullato – circa 10 persone), di quelli esclusi nell’ultimo concorso regolare fatto recentemente per il passaggio da C a D (circa 45 persone), delle 60 persone che sono ancora in categoria C dopo 20 anni di servizio)