“Coefficienti di calcolo della Tarsu. Applicare quelli del DPR 158/99 per le utenze non domestiche” – mozione

“Coefficienti di calcolo della Tarsu. Applicare quelli del DPR 158/99 per le utenze non domestiche” – mozione

I sottoscritti Consiglieri Comunali,

Premesso che

– la Tarsu è, a nostro giudizio, troppo elevata per le categorie commerciali

– le utenze domestiche non devono avere degli aggravi da eventuali modificazioni nell’applicazione dei coefficienti per le utenze non domestiche

– sino all’emanazione del Regolamento di attuazione previsto dal DLgs 152/2006 (Decreto ambientale) occorre fare riferimento al DPR 158/99

– dal 2002 l’Amministrazione Comunale ha avviato il processo di avvicinamento al sistema tariffario previsto dal Decreto Ronchi (DLgs 22/97)

– il Decreto Ronchi chiede di tenere conto del costo del servizio, della quantità e della qualità dei rifiuti conferiti e dei costi di gestione in modo che sia assicurata la copertura integrale dei costi di investimento e di esercizio

– il principio comunitario e il Decreto Ronchi stabiliscono che chi “inquina paga” e quindi è necessario ispirarsi a criteri di efficacia, efficienza, economicità e trasparenza

– nel rispetto dei principi generali sarebbe utile misurare puntualmente e oggettivamente la produzione dei rifiuti solidi urbani a Torino

Considerato che

– i costi complessivi sono coperti e suddivisi fra una quota fissa per utenze domestiche e non, una quota variabile per utenze domestiche e non domestiche e una quota di incentivo per la raccolta differenziata delle utenze domestiche come disposto dal DPR 158/99

– la quota fissa e la quota variabile sono determinati dal gestore del servizio

– nel calcolo della tariffa delle utenze non domestiche la scelta del coefficiente Kc e Kd dovrebbe essere fatta facendo riferimento ai valori minimi e massimi previsti nell’allegato 1 del Dpr 158/99

– si dovrebbero adottare per ciascuna categoria dei coefficienti idonei a contenere il più possibile le variazioni rispetto alle tariffe dell’anno precedente

– l’applicazione dei coefficienti idonei a contenere gli aumenti o a evitarli è più che opportuna in ossequio all’art. 49 del DLgs 22/97 che assicura la gradualità degli adempimenti ed è ulteriormente avallata dal rinvio dell’obbligatorietà della trasformazione da Tassa a Tariffa

– nella “Relazione tecnica relativa alla metodologia utilizzata per la definizione del sistema tariffario per la gestione dei rifiuti urbani e assimilati del Comune di Torino – Anno 2007” i coefficienti di calcolo Kc e Kd non sono sufficientemente supportati da calcoli e motivazioni e dati oggettivi

– nella Relazione tecnica si è ritenuto non prioritario procedere alla verifica puntuale sul territorio ma si è proceduto solo all’attualizzazione dei parametri con stime dell’aumento delle produzione dal 1996 al 2007 e con il confronto con altri indici individuati da altre realtà e quindi ci si è basati su dati presuntivi

– il Dpr 158/99 dice chiaramente all’art. 6, comma 2 che per l’attribuzione della parte variabile della tariffa delle utenze non domestiche gli enti locali organizzano e strutturano sistemi di misurazione della quantità di rifiuti effettivamente conferiti dalle singole utenze. Nel caso l’ente locale non fosse ancora organizzato si applica un sistema presuntivo prendendo a riferimento per singola tipologia di attività la produzione annua per mq nell’ambito degli intervalli indicati nel punto 4.4 dell’allegato 1

– su questi dati presuntivi si è stabilito che nel 2007 le utenze non domestiche contribuiscono all’ammontare complessivo del gettito per il 55,14%

– una campionatura e pesatura puntuale sulle utenze domestiche è stata effettuata sui diversi tipi di nuclei famigliari nel 2003 e quindi i dati non sono presunti ma reali; conseguentemente il costo della Tarsu non può essere messo in discussione al rialzo a seguito di eventuali modifiche al ribasso dei coefficienti di calcolo delle utenze non domestiche, ma deve derivare da una riorganizzazione del servizio

Preso atto che

– l’abbandono e il deposito incontrollati di rifiuti sul suolo e nel suolo sono vietati

– il costo complessivo sostenuto dalla Città è di 156.161.786 €

– il 62,1% di questo costo è attribuibile alla parte fissa e il 37,9% alla parte variabile

– la differenza tra le tariffe del 2006 e quelle del 2007 per le utenze non domestiche varia dal +2% al + 20%

– la differenza dei coefficienti Kc e Kd  applicati dall’Amiat rispetto a quella dei parametri stabiliti dal DPR 158/99 è spropositata. Ad esempio si arriva anche a quota 147 per giorno settimanale per il Kc dei banchi di vendita alimentari all’aperto (quando il Kc del DPR varia da 3,5 a 6,92)

Visto

– le Direttive CE sui rifiuti

– il DLgs 22/97

– il DPR 158/99

– DGR n. 42-6471 del 1 luglio 2002

– la relazione tecnica dell’Amiat per l’anno 2007

Impegna il Sindaco e la Giunta

– ad applicare per il calcolo della parte fissa e variabile delle utenze non domestiche per l’anno 2008 e successivi esclusivamente i coefficienti stabiliti negli allegati al DPR 158/99

– ad attivare sistemi di misurazione puntuale della produzione di rifiuti per tutte le categorie non domestiche entro il dicembre 2008

– ad evitare incrementi irragionevoli e immotivati della Tarsu a danno delle utenze non domestiche

– a non aumentare, nel 2008 e seguenti, in modo immotivato le utenze domestiche ed a lavorare per una loro diminuzione riorganizzando i costi complessivi sostenuti dall’Amiat per la gestione dei rifiuti solidi urbani

– a ricalcolare, con sistemi di misurazione puntuali e oggettivi, la percentuale di produzione dei rifiuti tra utenze domestiche e utenze non domestiche

– a esigere dall’Amiat calcoli puntuali e precisi nella definizione della parte variabile e fissa della tariffa seguendo le modalità di calcolo previste dal Dpr 158/99 ed ad evidenziarli nella relazione tecnica per il 2008

– a riorganizzare la raccolta dei rifiuti nelle aree mercatali evitando l’abbandono dei rifiuti per terra e predisponendo cassonetti per la raccolta.

Andrea Tronzano