Bilancio di Previsione 2009 – intervento in aula

Bilancio di Previsione 2009 – intervento in aula

RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA. BILANCIO PLURIENNALE PER IL TRIENNIO 2009-2011. APPROVAZIONE.

Sento la responsabilità di intervenire in questo momento di crisi, anche se la nostra rappresentanza nella Città di Torino è meno evidente rispetto a quella nazionale; mi auguro di non dire sciocchezze, ma di poter contribuire al dibattito e suscitare, comunque, una riflessione nel corso di questo intervento, che farò con molta serenità.

Innanzitutto, vorrei fare i complimenti all’Assessore Passoni per le sue idee chiare, così come ha dimostrato in I Commissione: ha detto chiaramente ciò che ha pensato, ha una sua linea di azione e questo è sempre un valore aggiunto. Ha dovuto contemperare esigenze di sviluppo con il sostegno alle fasce più bisognose, però quello che vorrei sottolineare è la differenza di impostazione fra la nostra parte politica e la sua, Assessore. A livello comunale, praticamente siamo stati obbligati ad intervenire – così come è avvenuto con questo Bilancio, Assessore – a seguito di una lungimirante manovra triennale del Governo Berlusconi, che, finalmente, ha messo in evidenza le responsabilità degli amministratori (rispetto a quanto accadeva in precedenza), preparando al federalismo fiscale. Credo che questa manovra rappresenti il segno tangibile – e lo si evince anche dai numeri che lei ha presentato – di un cambiamento vero, determinato dall’azione dello Stato e dalla direzione suprema della Cosa Pubblica, rispetto ad un’azione più miope (mi riferisco a quella che stiamo facendo a livello amministrativo torinese). Assessore, credo che lei abbia subìto questa impostazione e stia, timidamente – e lo sottolineo -, ristrutturando il debito; non lo sta diminuendo e, soprattutto, sta agendo in modo da non riformare in maniera strutturale la macchina amministrativa e la sua attività amministrativa.

È per questo che ragioniamo in maniera opposta alla sua e pensiamo che questo Bilancio non sia in linea con le aspettative del Governo nazionale; così come anticipato dal Consigliere Ravello, stigmatizziamo il fatto di uscire dal patto di stabilità promosso dai Sindaci e dall’ANCI. Fino a 10 mesi fa, quando eravate voi al Governo, non ho mai sentito una parola su questo argomento: non credo che i tre miliardi di Euro di debiti a livello comunale siano stati determinati dal Governo Berlusconi!

Riflettiamo anche su questi argomenti, prima di parlare come il Consigliere Gallo, che rispetto e stimo, ma che, in questo caso, a mio parere, ha detto una sciocchezza (e gli chiedo scusa per quello che sto dicendo); i 40 Euro delle social card possono permettere ad una persona di scaldarsi, oppure di stare al freddo. Non credo che sia un’elemosina, perché possono fare una differenza notevole (appunto, potersi scaldare, o meno). Credo che la social card fornisca risposte reali ad esigenze concrete per quelle fasce più bisognose.

Assessore, non ho sentito le risposte al giusto appello che lei ha avanzato in I Commissione, quando ha chiesto al Consiglio di far emergere, nel corso del dibattito, la necessità di investire di più contraendo i debiti, oppure di non espandere i debiti (evitando, quindi, di fare investimenti).

Non è giunta alcuna risposta a questo suo appello, per cui volevo capire che cosa pensa la maggioranza di questo argomento, che non mi sembra di secondaria importanza. Assessore, lei ha detto che questo Bilancio prepara anche a fare nuovi mutui ed ha chiesto, con forza, al Consiglio Comunale di esprimersi su questa linea, ma non ho sentito alcuna risposta al suo appello.

Inoltre, vorrei chiedere – e abbiamo presentato una mozione in questo senso – al Sindaco di intervenire con energia democratica (e lo sottolineo) sulle banche. Sono in possesso di dati allarmanti a proposito dell’allungamento dei periodi di incasso, della razionalizzazione del credito chiesto dalle banche e dell’impossibilità di anticipare la cassa integrazione.

Attraverso questa mozione chiediamo che il Sindaco si impegni ad intervenire sulle banche, affinché la liquidità sia garantita alle piccole e medie imprese, perché dobbiamo pensare e ragionare sulle aspettative crescenti e non sui bisogni e sulle situazioni attuali.

Questo è quanto chiediamo alla Giunta nella mozione che abbiamo presentato e che discuteremo, nei prossimi giorni (probabilmente in Commissione, o, addirittura, in Conferenza dei Capigruppo).

Per quanto riguarda, invece, l’aspetto amministrativo vero e proprio, noi rivendichiamo alcuni meriti (che, poi, spiegherà meglio il Capogruppo Cantore), ad esempio, sugli asili, sulle strade e sui marciapiedi, sui buoni taxi e sulla TARSU.

Anche se in criticabile aumento del 5%, crediamo che la nostra azione dell’anno scorso (e il conseguente ricorso al TAR) abbia permesso di evitare una forbice che, proprio come l’anno scorso, andava dal 5 al 16%, fissando un’aliquota unica per tutti i commercianti, ad esempio, del 5%. Si tratta di un criticabile aumento, ma è già un piccolo segnale, per cui rivendichiamo alcuni meriti.

Spero di aver contributo al dibattito, magari non nel dettaglio, ma almeno dal punto di vista del principio. Credo che il suo appello sia sensato ed attendo le risposte provenienti dalla maggioranza rispetto ad una riduzione del debito o ad un incremento degli investimenti, perché ritengo che sia il vero merito di questo Bilancio.