A difesa dei tassisti, TRONZANO (FI) “Non si può distruggere una professione con iniziative illecite” – News Italia Live

A difesa dei tassisti, TRONZANO (FI) “Non si può distruggere una professione con iniziative illecite” – News Italia Live

Uber Pop il progetto di trasporto privato a metà tra il taxi e il noleggio di auto con autista, che si usa con una app del cellulare, e permette a chiunque di registrarsi come autista e usare un veicolo privato per trasportare clienti del servizio, ha sollevato il malcontento nella categoria dei tassisti e polemiche in aula Rossa a Torino. Il servizio Uber Pop formalmente simile a quelli di car pooling che permettono a chi si sta per mettere in viaggio con la sua macchina di trovare qualcuno con cui dividere le spese di pedaggio e benzina, se da un lato rappresenta una soluzione innovativa per avere un lavoro e offrire al tempo stesso un servizio, dall’altra, come ha fatto notare Andrea Tronzano capo gruppo di Forza Italia al comune di Torino durante il consiglio di ieriè un mercato che attesta le capacità imprenditoriali, ma se lo si aggira con strumenti illegali il rischio è di distruggere chi è sopravvissuto all’interno delle regole”. La questione è proprio questa: se da un lato a mediare tra cliente e autista ci sarà sempre Uber, che si occuperà anche del pagamento della corsa e di garantire la qualità del servizio, dall’altra non si può non tenere presente che le tariffe sono più economiche perché le auto sono utilitarie e gli autisti non sono professionisti. “Mi chiedo come mai l’Amministrazione non abbia preso ancora una posizione nei confronti del fenomenoprosegue TronzanoIo voglio difendere la categoria dei tassisti, perché dietro alle loro licenze vi sono delle vite e delle famiglie. La Città deve prendere una posizione chiara per affrontare un fenomeno illegale. No a speranze di guadagno e di lavoro basate sull’illegalità”. Definito da tutti, maggioranza e opposizione, come illegale, in realtà Uber Pop continua ad essere sulla piazza “All’italianaaggiunge il capogruppo di Fiovvero definito fuori legge, ma lasciato esercitare per impossibilità o assenza di volontà di controllarlo. E’ lo stile della sinistra, quello di liberalizzare o combattere battaglie che loro definiscono all’avanguardia scatenando immancabilmente guerre fra poveri, forti con i deboli e deboli con i forti. Come si fa ad alimentare speranze di guadagno e profitto a favore di persone che si affacciano a questo servizio pubblico per uscire dalla disoccupazione quando si è al di fuori della legge? La risposta dovrebbe essere una sola, ma come al solito si fa l’opposto e si scatenano delle aspettative che poi saranno impossibili da governare. I tassisti, al contrario, hanno pagato la licenza, hanno fatto dei corsi, hanno prezzi trasparenti e garantiti dal tassametro e da normative chiare, hanno mezzi affidabili e assicurati, pagano le tasse; insomma, sono una garanzia per il cliente. Questo tessuto imprenditoriale non lo si può distruggere a causa di iniziative illecite. Dietro questi imprenditori ci sono vite pianificate, pensioni, famiglie, speranze di vita. Devono migliorare? Certamente, si può sempre andare verso una maggiore efficienza e efficacia; l’esempio di It Taxi organizzato dall‘Unione Radiotaxi d’Italia va in quella direzione”. ItTaxi è un app gratuita che mette in contatto tassisti e clienti di tutta Italia e permette di prenotare, pagare il taxi direttamente da smartphone, utilizzato in oltre 40 città italiane, tra cui Milano e Roma, l’app è un servizio di trasporto sicuro nel pieno rispetto della legge italiana. Gli utenti possono prenotare l’auto e pagare direttamente con PayPal ad ogni corsa o a fine mese con abbonamento aziendale grazie al servizio business. E’ un progetto completamente made in Italy di trasporto pubblico intelligente. Dopo aver effettuato la registrazione, in pochi e semplici passaggi ItTaxi individua la posizione dell’utente e grazie alla geolocalizzazione invia la richesta direttamente alla centrale radio taxi più vicina. Non solo, gli autisti sonno abilitati e controllati, ognuno di essi ha superato due esami ed ottenuto il C.A.P, ovvero il certificato di abilitazione professionale e l’iscrizione al ruolo dei conducenti di auto pubbliche. “E’ un esempio, solo un esempioconclude Tronzanoma fa capire che organizzandosi nella legalità si possono fare grandi passi in avanti”.

FEDERICA BOSCO