Il Corpo di Polizia Municipale per la sicurezza di Torino – proposta

Il Corpo di Polizia Municipale per la sicurezza di Torino – proposta

IL CORPO DI POLIZIA MUNICIPALE PER LA SICUREZZA DI TORINO

Obiettivi:

  1. Maggiore controllo del territorio
  2. Affiancamento alle forze dell’ordine (polizia e carabinieri)
  3. Indirizzi di ordine pubblico
  4. Riorganizzazione del Corpo di Polizia Municipale
  5. Forti incentivazioni economiche (agire sulle indennità)
  6. Sì alla responsabilizzazione
  7. Sì alla conoscenza del territorio
  8. Dirigenza territoriale di carriera

Azione:

  • Riorganizzare tenendo conto di tre componenti: età, qualità, disponibilità
  • Creare una task force (composta per 2/3 di uomini di carriera e per 1/3 da uomini di fiducia del Sindaco) che declini gli indirizzi politici in azioni amministrative
  • L’80% del personale sempre in servizio purché avvenga su base volontaria e con una incentivazione economica maggiore di quella attuale.
  • 300 uomini negli uffici; 1700 sul territorio
  • Conferma del personale di supporto (negli uffici) in quanto indispensabile alle azioni sul territorio
  • Efficacia del decentramento; oggi il regolamento prevede che il controllo sia fatto dagli ispettori capo e dalle posizioni organizzative ma molte volte succede che il Comando snatura questa prerogativa distogliendo uomini dal territorio per azioni di carattere generale meno utili
  • Regole di autotutela ossia chiunque indossi la divisa deve avere la garanzia che, raggiunti i limiti di età (verso i 55 anni) deve poter essere ricollocato mantenendo lo stesso trattamento economico
  • Attuare il principio del decentramento: comando decentrato, azione decentrata, responsabilità sugli obiettivi, onori e oneri in caso di raggiungimento o non degli obiettivi (oggi le PO firmano degli obiettivi con conferma dell’incarico se raggiungono almeno 82 punti; se sono sotto il limite hanno una proroga di 6 mesi; verificare la loro rimozione se non raggiungono gli obiettivi)
  • dare una declinazione univoca al significato di disagio che non può essere soggetto ad interpretazioni (ad esempio freddo, inquinamento, delinquenza,…)
  • sul disagio adottare solo due tabelle invece di quattro; una C per il ruolo amministrativo (circa 70 persone) ed una A per tutti coloro che hanno le stesse condizioni di disagio o assimilabili, come l’ufficio verbali e l’ufficio comando
  • verificare le professionalità, l’età, la disponibilità per capire chi è idoneo al lavoro interno (supporto) e chi invece può andare all’esterno
  • verificare l’età dei vigili urbani; iniziare una politica di svecchiamento
  • la riorganizzazione deve partire dopo un anno dalla stesura del progetto in modo che da quel momento in poi ci siano regole certe e inequivocabili
  • la scuola vigili ha un capitolo nel bilancio. Occorre che sia resa più efficace ed efficiente
  • Il corpo dovrebbe avere questa riorganizzazione: 1 Direttore, 1 Vice direttore, 20 dirigenti, 40 posizioni organizzative con capacità decisionale per consentire la copertura delle 24 h, personale
  • Chiudere tutte le pendenze dei ricorsi (ad esempio D3 ufficiali e D3 sottoufficiali, stabilire i gradi senza equivoci,…)
  • Forti motivazioni economiche per tutto il corpo

RIEPILOGO:

  1. PIU’ VIGILI SUL TERRITORIO
  2. PIU’ SICUREZZA
  3. RIORGANIZZAZIONE DEL CORPO
  4. TASK FORCE DI GESTIONE CHE RIORGANIZZA IN BASE AGLI INDIRIZZI POLITICI
  5. FORTI MOTIVAZIONI ECONOMICHE PER TUTTI
  6. DIRIGENZA TERRITORIALE PROVENIENTE DALLA CARRIERA
  7. DECENTRAMENTO VERO
  8. DEFINIZIONE DEL DISAGIO
  9. AZIONE SULLE INDENNITA’
  10. UTILIZZO DEL PERSONALE IN BASE ALL’ETA’, ALLA QUALITA’ E ALLA DISPONIBILITA’