Riforma Senato; Tronzano (Fi): “Tanti dubbi. il Pd ha impiegato 10 anni per arrivare ad una riforma che Berlusconi aveva scritto meglio nel 2005” – NewsItalia Live

Riforma Senato; Tronzano (Fi): “Tanti dubbi. il Pd ha impiegato 10 anni per arrivare ad una riforma che Berlusconi aveva scritto meglio nel 2005” – NewsItalia Live

La riforma del Senato votata ieri con 178 voti favorevoli, 17 contrari e 7 astenuti non sembra aver convinto fino in fondo… o meglio sono in molti a sollevare questioni e porre quesiti e tra gli esponenti dei partiti di opposizione, il giorno dopo, è una pioggia di critiche. Ferme, chiare e con precise indicazioni. Andrea Tronzano invitato a fare una riflessione sulla questione ha fatto una disamina sulla nuova veste del Senato.

Un giudizio sulla riforma del Senato votata ieri?

100 senatori di cui 74 Consiglieri Regionali, 21 Sindaci e 5 di nomina del Presidente della Repubblica (questi ultimi durano in carica 7 anni) – ha esordito il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale a Torino – I Senatori saranno forse eletti o forse nominati a seguito di questa formula ambigua dell’art. 2: “…saranno eletti dai consigli regionali in conformità alle scelte espresse dagli elettori nel rinnovamento dei consigli.”

Leggo una nota di dissenso nelle sue parole… non è molto chiaro il contenuto della riforma?

Forse finisce il bicameralismo perfetto; dico forse perché i Senatori (tutte persone già impegnate in altro ruolo e quindi con difficoltà a essere onniscienti e ubiqui) potranno esprimersi ancora su leggi ordinarie e leggi di bilancio, anche se con tempi ristretti. Dovranno votare leggi di modifica costituzionale, leggi su enti locali e sui trattati internazionali. Il nuovo Senato non voterà la fiducia al Governo. Forse, quindi, non è finito il bicameralismo perfetto.

Quale aspetto secondo lei della riforma è positivo?

Non sono previste indennità; forse quindi i costi della politica scenderanno. Anche qui formula dubitativa perché i viaggi, le spese ordinarie e legittime, i pernottamenti, le spese di funzionamento del senato non credo scompariranno.

Tra tanti se, ma e forse… qualche certezza secondo lei si può intravedere nella riforma?

Insomma … come al solito, la furia ideologica dei Ds+Margherita (attuale Pd) ci ha fatto perdere tempo, in questo caso 10 anni, e la cecità demagogica dell’attuale Pd ci ha fatto accelerare all’inverosimile in questi ultimi mesi; la riforma della Costituzione fatta da Berlusconi nel 2005 era molto meglio e invito tutti ad andare a rileggerla. I presunti contestatori di oggi (la sinistra Pd) hanno fatto fallire la riforma di 10 anni fa ed oggi hanno trovato un accordo al ribasso e mal scritto, anche in italiano, con il padrone non passato dal voto (Renzi) che si mette l’ennesima coccarda senza pensare alle conseguenze (vedere la riforma delle province: niente è cambiato nei costi e nelle competenze; si è solo eliminato il costo della democrazia che era quello degli eletti dal popolo, irrisorio rispetto al totale). Il mio invito, in attesa della terza lettura e del referendum confermativo (se ci sarà io voterò contro), è leggere alcune interviste di esponenti autorevoli del Pd (che hanno votato Sì alla riforma, come ad esempio Paolo Corsini) e di costituzionalisti: vi renderanno più chiara la situazione. Aggiungo che è importante giudicare l’impianto complessivo senza pensare solo ai costi della politica perché sarebbe fuorviante.

Un’ultima riflessione…

La riforma della Costituzione, che dovrebbe garantire le libertà di tutti e dovrebbe essere scritta da tutti e non da un pezzo di un solo partito, spero non sia valutata solo per un dettaglio molto piccolo rispetto alle vere e cogenti modifiche a discapito del funzionamento della nostra Italia.

FEDERICA BOSCO