Stadio Olimpico – proposte di Forza Italia

Stadio Olimpico – proposte di Forza Italia

STADIO OLIMPICO già Comunale

PREMESSE AL PROGETTO

La questione stadi a Torino può generare opportunità, ma può, al tempo stesso, ripercuotersi negativamente sui cittadini torinesi se continuerà a non essere gestita. Occorre coraggio.

Il Delle Alpi, costruito per i mondiali 1990, è inutilizzato dall’11 giugno 2006 (playoff di serie B – Torino vs Mantova). Lo Stadio Olimpico espone i cittadini di una estesa porzione della Città (un ideale quadrilatero composto da Via Tirreno, Corso Siracusa, Corso Giambone, Via Giordano Bruno contenente oltre 70.000 persone ossia quasi il 10% dei residenti in Torino), ogni domenica, a un disagio diffuso, non solo di parcheggio, ma acustico, atmosferico e nervoso.

La “questione stadi” ha, inoltre, reso protagonisti il Sindaco Sergio Chiamparino ed il Presidente del Torino F.C. Urbano Cairo di numerosi scontri dialettici.

 

FORZA ITALIA

non può e non vuole esimersi, nella sua ormai consolidata politica di proposta, progetto e stimolo, alla costruzione di un sistema città capace di dare le dovute risposte alla cittadinanza.

Forza Italia vuole fornire una seria e costruttiva azione progettuale sull’area Olimpico e lo fa con l’esposizione qui delineata nelle sue linee guida e con una

proposta di mozione dedicata ai parcheggi di Santa Rita e destinata alla Giunta Comunale.

FORZA ITALIA fornisce questi suggerimenti valutando la situazione esistente; il Sindaco, infatti, le sue decisioni le ha già prese tempo fa e, a nostro giudizio, ha trascurato alcuni determinanti aspetti.

Oggi gli stadi di Torino sono 2, di cui uno in pieno centro, ed è impensabile costruirne un terzo. Forza Italia propone pertanto una soluzione che serva ai cittadini e alla Città partendo da ciò che le decisioni di chi amministra hanno creato.

Al tempo stesso, FORZA ITALIA non può condividere la volontà espressa dal Presidente Cairo di “non partecipazione economica della sua società alle operazioni Stadio Olimpico e Stadio Filadelfia”; condivide invece la posizione che denuncia la capienza inadeguata dell’attuale Stadio Olimpico e la necessità di riequilibrare i benefici riconosciuti alla Juventus F.C: e quelli eventualmente da riconoscere al Torino F.C.

FORZA ITALIA, invece, con il presente progetto, ha voluto interpretare, condividendola in forma totale e piena, l’istanza proveniente dai residenti dell’area Stadio Olimpico: immediata necessità di infrastrutture capaci di eliminare il grave disagio generato dal traffico e dalla “sosta selvaggia” conseguenti alle partite di calcio. Lamentano, oltre a gravi ripercussioni ambientali e inquinamento atmosferico, un evidente peggioramento della qualità della vita.

Su queste basi presentiamo il seguente progetto, di cui il Consigliere Comunale Andrea Tronzano, con la collaborazione del Gruppo Comunale e dei Consiglieri di Circoscrizione 2, è stato l’estensore e coordinatore e su cui hanno lavorato volontariamente anche alcuni esperti di settore.

IL PROGETTO

Nemesi Storica.

La Città di Torino, sin dal 1997 con propria delibera n. 152 del 17 marzo e successive, optò per l’assegnazione in proprietà, o altro diritto reale, dei due Stadi cittadini destinati alle due squadre di calcio professionistico: Juventus e Torino. Forza Italia condivide quell’unica ragionevole scelta nell’intera vicenda.

Alla Juventus risultò assegnato lo Stadio delle Alpi (diritto di superficie per 99 anni) ed al Torino Calcio lo Stadio Comunale.

La prima, in virtù della detta assegnazione, si trovò a sopportare un costo di 24.000.000 di euro, a fronte di uno Stadio, in uso, avente capienza pari a 67.229 posti a sedere su 3 anelli, con costo unitario per ogni posto a sedere pari a circa € 357,00.

La seconda, in virtù di detta assegnazione, non dovette sopportare costi, ma si trovò in carico l’onere di ristrutturazione del manufatto, finalizzato all’utilizzo dello Stadio Comunale, all’epoca disastrato e non in uso, per l’evento Olimpico 2006, pari a circa € 20.000.000, a fronte di uno Stadio avente capienza pari a 27.168 posti a sedere, con costo unitario per ogni posto a sedere, a seguito di ristrutturazione, pari a circa € 736,00.

Lo squilibrio economico, sfavorevole per il Torino, è quindi pari a circa € 379,00 per posto a sedere.

Le aree commerciali, assegnate con delibera comunale, quale giusto e logico sostegno economico alle società calcistiche per il futuro mantenimento dei detti impianti sportivi, non vedono sostanziali differenze tra le due società; valutiamo infatti il maggior valore delle aree ubicate in zona Filadelfia – Piazza d’Armi rispetto a quelle insistenti sull’area Continassa, e la minor cubatura delle prime rispetto alle seconde.

Successivamente, il Torino Calcio fallì (2005), prima sportivamente poi civilmente, e, in virtù del Lodo Petrucci, azionato da Pierluigi Marengo, insieme a Sergio Rodda e a Gianni Bellino, si consentì alle maglie granata di non scomparire dal

calcio professionistico. Nacque il nuovo soggetto societario, Torino F.C., con primo Presidente Pierluigi Marengo, a cui farà seguito l’attuale Presidente, Urbano Cairo.

Lo Stadio Comunale, poi divenuto Olimpico a seguito dell’evento del 2006, venne ultimato, nella sua ristrutturazione finalizzata alle Olimpiadi, dal Comune di Torino, con un intervento certamente significativo ed apprezzabile (dotò tra l’altro l’impianto di tutte le previsioni di sicurezza derivanti dal cosiddetto Decreto Pisanu), ma non totalmente consono a quelle che sono le reali esigenze sia degli spettatori del calcio giocato sia delle squadre della massima serie.

In oggi, il manufatto, di piena proprietà comunale, risulta dotato, come già detto, di soli 25.000 posti a sedere, contro i 35/40.000 oggettivamente necessari per una squadra che ha la storia del Torino F.C. e che milita nel massimo campionato calcistico italiano.

Sempre il predetto Stadio Olimpico, oggetto di minuzioso restauro, con recupero ambientale del fronte di corso Sebastopoli, portato a zona pedonale, risulta, ad oggi, carente di infrastrutture di primaria esigenza, quali le aree di parcheggio. D’altra parte la ristrutturazione finalizzata all’evento Olimpico non aveva in sé tale necessità quale elemento prioritario e primario. Per una partita di calcio invece è noto che non si abbia presenza inferiore a circa 80/100 bus e 4/5.000 auto, così come è risaputo che l’area Stadio Olimpico risulti fortemente in difficoltà sia sotto il profilo traffico e parcheggi, sia per la densità abitativa propria, sia per l’area mercatale di interesse di un tratto di c.so Sebastopoli.

Ultimo ma non ultimo, il fallimento del Torino Calcio. Questo comportò il venir meno del “Progetto Filadelfia” e di tutte le attribuzioni di aree commerciali, già previste dal Comune ed in parte perfezionate, a favore dell’allora Torino Calcio;  le assegnazioni avrebbero completato la previsione della delibera madre sugli Stadi in capo al Torino, dando, anche a questa squadra, oltre che alla Juventus, quel sostegno economico necessario per il mantenimento dello Stadio in proprietà o altro diritto reale.

Questi, senza polemiche o valutazioni, i presupposti storici alla odierna situazione.

Situazione Odierna.

Al momento, a prescindere dal temporaneo utilizzo dello Stadio Olimpico da parte della Juventus, in attesa dell’apertura del cantiere e della ultimazione dei lavori di ristrutturazione ed adeguamento sul suo impianto Delle Alpi, la situazione stadi si presenta come segue:

a)     Stadio delle Alpi in proprietà della soc. Juventus, ad un costo di 24 milioni di euro, con un’ampia area commerciale collegata, ampi parcheggi pertinenziali e 67.000 posti a sedere;

b)     Stadio Olimpico, con 25.000 posti a sedere, senza parcheggi pertinenziali e senza aree commerciali collegate, in locazione alla soc. Torino F.C., a fronte del pagamento, da parte di quest’ultima, di un canone annuale pari a € 240.000 Iva compresa (identico anche per la Juventus).

 

PROPOSTA FORZA ITALIA

FORZA ITALIA ritiene occorra, senza ulteriore indugio, affrontare e risolvere le attuali criticità proprie della cosiddetta vicenda stadi, che si riassumono in:

1. Mancanza di infrastrutture di parcheggio nell’area di ubicazione dello Stadio Olimpico, con gravi problematiche ambientali e di qualità della vita in capo a quasi il 10% dei residenti e ad un numero molto elevato di commercianti;

2. Disequilibrio tra i benefici economici attribuiti alla soc. Juventus e quelli attribuiti alla soc. Torino F.C.;

3. Inadeguatezza dello Stadio Olimpico, sotto il profilo della capienza, quale Stadio destinato a partite di calcio di Lega Professionistica;

4. Parziale riequilibratura delle dotazioni di aree commerciali a favore del Torino F.C., stante l’esser venute meno, per fallimento del Torino Calcio, quelle precedentemente previste e concesse;

5. Recupero, anche ai fini ambientali, del “Vecchio Stadio Filadelfia”.

 

1. Prima criticità:

Mancanza di infrastrutture di parcheggio nell’area di ubicazione dello Stadio Olimpico, con gravi problematiche ambientali e di qualità della vita in capo ai residenti e ai commercianti.

FORZA ITALIA ritiene sia una delle priorità della Città.

Pensa occorra provvedere al più presto alla realizzazione di aree parcheggio e, pertanto, presenta l’allegato studio di fattibilità.

L’intenzione progettuale prevede la sistemazione, attraverso la costruzione di parcheggi, di un’area che si innesta in un ideale quadrilatero composto da Corso Siracusa, Corso Cosenza/Corso Giambone, Via Giordano Bruno, Via Tirreno. Nell’area vivono oltre 75.000 abitanti, interessati, quasi ogni giorno, e sicuramente almeno una volta alla settimana, da oggettiva e alta criticità viaria. Quanto appena citato obbliga l’Amministrazione della Città ad intervenire, anche economicamente, per garantire al 10% della popolazione torinese, e ad una zona assolutamente congestionata, quale Santa Rita, un’adeguata qualità della vita.

Le 5 proposte sono le seguenti:

1.     costruzione di un parcheggio nella parte centrale, posta su Via Barletta, dell’Ospedale Riberi (numero 1 nella foto aerea). Quest’area è di circa 10.000 mq di superficie ed oggi non è utilizzata appieno. Consentirebbe la nascita di circa 400 posti ed avrebbe un costo assolutamente accessibile: 2 milioni di euro. Sul PRGC è segnata specificamente quale area servizi. Non è di proprietà della Città e quindi necessita di una trattativa con il demanio. La riteniamo un’opera di fondamentale importanza e prioritaria.

Il parcheggio, nelle nostre intenzioni, sarà completamente costruito con soldi pubblici e sarà usato in modo completamente gratuito.

In un secondo momento potremmo pensare di spingerci anche verso piazza Santa Rita e la parte iniziale di corso Orbassano onde ottenere un numero più elevato di posti auto; in questo tratto il problema è rappresentato da case che, naturalmente, non ci sogniamo di abbattere.

In questa zona esiste solo un parcheggio pertinenziale su piazza Santa Rita che però non è assolutamente sufficiente.

2.     La seconda soluzione, collegata e complementare alla prima, è il parcheggio sulla zona sterrata di piazza d’Armi, collocata tra le due ali verdi, su corso Monte Lungo.

Quest’area è di circa 3.500 mq e consentirebbe di creare circa 1550 posti auto che, sommati ai 50 posti bus collocati su corso Galileo Ferraris, garantirebbero allo Stadio Olimpico un buon rapporto posti a sedere/posti auto; non sarebbe, però, ancora in linea con gli standard europei previsti per stadi da 40.000 posti (1:6).

In futuro, nel caso in cui ci si rendesse conto di ulteriori difficoltà di parcheggio, si potrebbe anche valutare la (possibile) perdita di una delle tre attuali aree verdi di Piazza d’Armi (non utilizzata dal pubblico e compresa nella c.d. Area Militare), che porterebbe all’ottenimento di circa 6.000 posti auto e circa 80 posti bus, comprensivi delle aree, in giallo, su Corso G. Ferraris. Questa eventuale soluzione aggiuntiva, sull’allegato disegno, risulta di dimensioni pari a circa 150.000 mq. Pertanto, in riferimento ad uno Stadio con capienza di 40.000 posti a sedere, i posti auto risulterebbero pari a circa 1 posto auto ogni 6 posti a sedere ovvero sintonico con i criteri ordinariamente utilizzati a livello urbanistico in materia.

Ovviamente, nella ipotesi secondaria della nuova grande area a parcheggio, non si è tenuto conto dell’attuale utilizzo militare di parte delle medesima, giacché appare palese che, di fronte a criticità per la città ed i suoi cittadini come quella in esame, sia necessario

rivedere l’uso dell’area. Inoltre, non essendo l’area, per sua tipologia, comunque destinata al cosiddetto demanio necessario, si evidenzia che ben può esservi un’acquisizione della medesima da parte del Comune. Non abbiamo dubbi sul fatto che lo stesso Esercito, molto sensibile verso le pubbliche necessità, sarebbe immediatamente disponibile, per il bene della città, a localizzare in altro sito il proprio centro sportivo (se richiesto in tal senso dal Comune, che preventivamente individuerà un’altra area, e su un concreto e realistico progetto come questo di FORZA ITALIA, qui allegato graficamente quale Studio di Fattibilità).

A parziale compensazione della perdita ambientale, relativa alla porzione di verde utilizzata, che non neghiamo esservi nel caso di realizzazione di quanto qui proposto, si è cercato, nello studiare la fattibilità del grande parcheggio, di posizionare il maggior numero possibile di piante d’alto fusto negli spartitraffico interni e sui limiti esterni di area. Un primo studio ha portato ad una possibile piantumazione di circa 400 alberi, come visibile nelle linee di colore verde tracciate in area parcheggio. Una tale presenza di piante determinerebbe una essenza arborea ad alto fusto superiore all’odierna. In ogni caso, resta  nell’odierno stato di fatto l’intera area parco compresa tra Area Militare e corso Sebastopoli, area parco di maggior utilizzo da parte dei residenti di zona e maggiormente inserita in area ad alta densità abitativa, e le due ali che affiancano il grande piazzale centrale su Corso Monte Lungo.

Le piante rimosse, nella previsione progettuale di FORZA ITALIA, verrebbero ricollocate sulla retrostante area di via Filadelfia, compresa tra Università degli Studi e Sporting Club, nulla impedendo al riguardo la prevista realizzazione, su tale sito, di nuovo impianto sportivo, di cui andrebbero ad essere arredo urbano e miglioramento sull’impatto ambientale. Il “polmone verde” d’area, dato dalla presenza arborea di alto fusto, pertanto, non solo non risulterebbe penalizzato, ma, anzi, incrementato.

Il parcheggio qui previsto, oltre a risolvere il problema contingente, di servizio allo Stadio Olimpico, doterebbe l’area mercatale Sebastopoli, e l’intera zona residenziale adiacente (essendo l’attestamento verso corso Sebastopoli distante soli 200 metri circa dall’incrocio corso Sebastopoli – corso Agnelli), di una area parcheggio oggi, comunque, inesistente e necessaria. Tra l’altro, detta area, proprio per la sua non contiguità con edifici a destinazione residenziale, risulterebbe assolutamente sintonica, allorché non utilizzata a servizio Stadio Olimpico, per eventi estivi generanti rumore, quali manifestazioni musicali o esposizioni ambulanti.

In ultimo, si evidenzia la facilità di accesso al grande parcheggio, giacché gli ingressi risulterebbero tutti insistere su vie a scorrimento veloce, senza presenza destinata a residenza, su quel tratto, quali corso Monte Lungo, corso Galileo Ferraris, corso Giovanni Agnelli.

3.     Parcheggio pertinenziale al mercato di Corso Sebastopoli (evidenziato nella foto aerea con il numero 2). Questo è il preludio alla nostra idea per la Città: parcheggi pertinenziali sotto ogni area mercatale. Pensiamo si debba consentire la costruzione di almeno un piano sotto il mercato; naturalmente senza chiudere l’intera via o piazza, ma costruendo, ove necessario, per lotti successivi e separati.

L’area interessata avrebbe una lunghezza di circa 250 metri. Il parcheggio sotterraneo di 3 piani si collocherebbe nella manica centrale di 12 metri di larghezza affinché non vengano abbattuti gli alberi ai lati. I posti sarebbero 240 e consentirebbero ai fruitori del mercato di avere, finalmente, la possibilità di un facile parcheggio e di non percorrere chilometri a piedi carichi di borse.

La realizzazione avverrebbe con intervento di project financing.

La costruzione sarà completata in un anno e mezzo e avverrà per lotti separati e successivi. Gli ambulanti del lotto interessato dai lavori saranno spostati nel tratto, successivo a corso Orbassano, di corso Sebastopoli.

4.     Nella zona individuata con il numero 4. nella foto aerea, nascerà un parcheggio di 2 piani sottoterra a totale intervento pubblico. La zona Filadelfia infatti necessità di nuovi posti parcheggio e lo spicchio triangolare tra via Filadelfia e corso Agnelli li garantirebbe.

100 posti complessivi ad uso pubblico.

5.     L’ultima opera sarà realizzata sulla via Filadelfia a fianco della scuola Antonelli.

La costruzione sarà a carico dei privati e consentirà 160 posti auto su 2 piani sottoterra.

La scuola non verrà chiusa e, al termine dei lavori, sarà più facilmente accessibile.

In definitiva 5 concrete proposte, facilmente realizzabili per un totale di circa 2.500 posti auto.

Per noi di FORZA ITALIA questi parcheggi, consapevoli dell’investimento economico necessario (circa 17.000.000 di euro, una cifra accessibile – si pensi che sono 66.000.000 di euro quelli iscritti a bilancio provenienti dalle multe – da investire entro il 2011 senza l’accensione di nuovi mutui), sono l’unica soluzione per risolvere il problema del traffico, della “sosta selvaggia” e della qualità della vita che oggi interessa l’area vasta meglio delineata in allegata mappa con reticolo rosso (70.000 abitanti complessivamente).

2. Seconda criticità:

Disequilibrio tra i benefici economici attribuiti alla Juventus e quelli attribuiti al Torino F.C..

FORZA ITALIA, sul punto, prende atto che, ad oggi, e con solo riferimento alla proprietà Stadio, la soc. Juventus si ritrova con un impianto, il Delle Alpi, avente capacità di 67.000 posti a sedere, costatogli 24 milioni di euro, ovvero con un impianto avente costo posto, in capo alla detta società, pari a unitari circa 360 euro.

Orbene, prevedendo una datio a titolo gratuito, da parte del Comune alla soc. Torino F.C., dell’attuale Stadio Olimpico, con oneri in capo alla detta società per la

realizzazione di un ampliamento determinante una capienza idonea,  pari a circa 40.000 posti a sedere, si avrebbe un costo stimabile in circa 18/20 milioni di euro in capo alla soc. Torino F.C. per l’intervento edile, risultando detto importo quello congruo con la realizzazione di un ampliamento per circa ulteriori 15.000 posti a sedere. Da questi numeri, conseguentemente, la società Torino F.C. avrebbe in proprietà un impianto con costo unitario posto a sedere pari a circa € 500,00 (€20.000.000/40.000 posti complessivi), ovvero maggiore di circa € 140 rispetto al costo posto gravante sulla soc. Juventus, con un disequilibrio economico finale pari a € 140 per 40.000 posti, ovvero a circa 5,6 milioni di euro.

FORZA ITALIA ritiene che il Comune debba farsi carico di questo disequilibrio economico tra le due società cittadine, mediante specifici interventi, come infra delineati con questo progetto, capaci di equiparare i due dati di costo.

3. Terza criticità:

Inadeguatezza dello Stadio Olimpico, sotto il profilo della capienza, quale Stadio destinato a partite di calcio di Lega Professionistica.

FORZA ITALIA, sul punto e anche partendo dalla su esposte considerazioni sul disequilibrio in essere tra i benefici economici accordati alla soc. Juventus e quelli eventualmente accordandi alla soc. Torino F.C., ritiene sia necessario provvedere ad un immediato intervento di ampliamento dell’attuale Stadio Olimpico, onde dotare il predetto Torino F.C. di un impianto adeguato ai campionati di Lega Professionistica, con riferimento al suo bacino di utenza.

Sin dal giorno successivo al suo arrivo a Torino, ovvero sin dal 18 agosto 2005, l’attuale Presidente della soc. Torino F.C. dichiarò pubblicamente (intervista rilasciata a Massimo Gramellini e pubblicata su La Stampa del 19/8/2005) di essere fermamente intenzionato a dotare la squadra del Torino F.C. di uno Stadio in proprietà (Gramellini chiedeva se Cairo ritenesse importante uno stadio di proprietà, Cairo rispose: “Sì. Uno stadio di proprietà è la chiave del calcio moderno.”), identificando tale Stadio nell’attuale Olimpico, all’epoca in ristrutturazione. Orbene, se tale fu la volontà sin da allora espressa, FORZA ITALIA è certa che tale volontà sia tutt’ora propria del dott. Urbano Cairo, anche se, successivamente, affievolita dall’esito della ristrutturazione, che ha determinato l’attuale inidonea capienza. Non a caso, il predetto Presidente della soc. Torino F.C. ha sempre esternato grandi perplessità non sulla teorica acquisizione di uno Stadio, ma sull’acquisizione di quello Stadio, con 25.000 posti a sedere, ed un prezzo superiore, in ragione di costo posto, a quello applicato alla soc. Juventus per lo Stadio, anche se, più volte, indicando erroneamente tale discrasia in somme ben maggiori rispetto al reale.

FORZA ITALIA, per contemperare tra loro i benefici riconosciuti alla soc. Juventus con quelli riconoscendi alla soc. Torino F.C. e dotare quest’ultimo di uno Stadio adeguato alle proprie necessità, propone, pertanto, una cessione alla soc. Torino F.C. dello Stadio Olimpico a costo zero, da parte del Comune e con identico diritto reale di titolarità, con preciso contestuale impegno della società granata, assistito da idonea garanzia sulla effettiva realizzazione, ad ampliarlo a proprie spese ed in tempi rapidi e certi, sino all’ottenimento di una capienza pari a 40.000 posti complessivi. Il disavanzo passivo per la soc. Torino F.C. sui benefici economici pubblici (paragonati a quelli accordati alla soc. Juventus di cui sopra, pari ad € 5,6 milioni), FORZA ITALIA ritiene debba essere oggetto di compensazione agendo sugli interessi passivi; la soc. Torino F.C., infatti, pagherà per accedere al credito sportivo onde ottenere le risorse economiche necessarie per l’intervento di ampliamento; il Comune si accollerà detti costi finanziari che, su un monte capitale pari a circa 20 milioni di euro in finanziamento al credito sportivo per 20 anni, corrispondono ad una somma che, capitalizzata anche sulla base del rateo sul pagamento prezzo accordato alla soc.Juventus, si aggira su circa 4 milioni di euro. Con tale operazione, la soc. Torino F.C. avrebbe lo Stadio Olimpico a capacità 40.000 posti a sedere, come ripetutamente richiesto dal suo Presidente, Urbano Cairo, ed ad un costo a unitario posto a sedere esattamente eguale a quello facente carico alla soc. Juventus per lo Stadio delle Alpi, ovvero circa 360 euro posto. Con tale previsione, il Presidente Urbano Cairo, ad oggi restio all’acquisizione dello Stadio Olimpico per i due motivi su esposti, non avrebbe più difficoltà e motivazioni per non acquisire detto Stadio Olimpico, in titolarità della soc. Torino F.C.

Per noi di FORZA ITALIA, questa è la sola equa risposta che riequilibra e consente il trasferimento al Torino FC di uno Stadio adeguato nella capienza ed ad egual costo rispetto a quello concesso alla Juventus. Da un lato 24 milioni di euro per 67.000 posti a sedere, dall’altro lato 20.000.000 euro, meno 4.000.000 euro di

accollo interessi passivi, e, quindi, effettivi 16.000.000 euro, per 40.000 posti a sedere, ovvero un costo unitario posto a sedere pari a circa € 400 euro per entrambe le società e due stadi idonei, nella capienza, alle rispettive necessità.

4. Quarta criticità

Parziale riequilibratura delle dotazioni di aree commerciali a favore del Torino F.C., stante l’esser venute meno, per fallimento del Torino Calcio, quelle precedentemente previste e concesse.

FORZA ITALIA, sul punto, pur al corrente che il Comune di Torino già ebbe a predisporre dotazioni commerciali a favore della squadra di calcio del Torino, rileva, comunque, come dette dotazioni risultino essere state assorbite dalla vicenda fallimentare del Torino Calcio, con, ad oggi, carenza assoluta di ogni tipologia di dotazione commerciale in favore del Torino F.C., soggetto economicamente nuovo, rispetto al fallito Torino Calcio, per quanto in continuità sportiva con quest’ultimo.

Orbene, e sul presupposto di cui sopra, FORZA ITALIA, anche nello spirito della condivisa delibera comunale primaria sulla “questione stadi”, ritiene che non si possa non prevedere nuovamente, per un ragionevole futuro mantenimento dell’acquisito Stadio Olimpico da pare della soc. Torino F.C.,  una reale dotazione di spazi commerciali a favore del nuovo soggetto societario, per l’appunto la soc. Torino F.C.; in caso contrario si minerebbe, dall’origine, la capacità di quest’ultima di essere proprietaria dello Stadio Olimpico e l’amministrazione comunale risulterebbe porre in essere un comportamento contraddittorio, rispetto alla ratio della primaria citata sua deliberazione in argomento.

La nuova dotazione di spazi commerciali, a favore della soc. Torino F.C., FORZA ITALIA ritiene possa configurarsi in un permesso a costruire per locali, a ciò destinati, dislocati su più livelli.

Ovviamente, con la dotazione di aree commerciali, sarà necessario, per l’interesse pubblico e per evitare le problematiche già vissute con il fallimento del Torino Calcio, prevedere detta area in vincolo di pertinenzialità con lo Stadio Olimpico e, quindi, inalienabile separatamente, nonché il prevedere rigide prescrizioni di natura architettonica e commerciale.

FORZA ITALIA ritiene che, con una semplice variante al piano regolatore nel senso su riportato, si possa dare realtà alla ratio della delibera comunale primaria sulla questione stadi, rendendo assolutamente praticabile, da parte della soc. Torino F.C., l’acquisizione dello Stadio Olimpico e di sopportarne i successivi costi di gestione e mantenimento. Non solo: con tale operazione urbanistica, si avrebbe un riequilibrio tra quanto concesso a tale titolo alla soc. Juventus e quanto concesso, ad egual titolo, alla attuale soc. Torino F.C., giacché la comparazione di valori tra le aree commerciali ubicate alla Continassa, concesse alla Juventus, e quelle, previste da FORZA ITALIA sull’area Stadio Olimpico, concesse al Torino, genera congruità economica, anche se non quantitativa sulle dimensioni delle stesse.

5. Quinta criticità

Recupero, anche ai fini ambientali, del “Vecchio Stadio Filadelfia”.

FORZA ITALIA, sul punto, ritiene improrogabile un intervento capace di ridare dignità all’area ed eliminare lo scempio ambientale, oggi rappresentato dallo stato di abbandono dell’area stessa, ormai quasi decennale.

A tal fine, ritenendo la Fondazione Filadelfia, su cui sta operando il Comune, uno strumento inidoneo per affrontare la problematica in essere, FORZA ITALIA propone la costituzione di una società mista, con partecipazione del Comune di Torino, della soc. Torino F.C. e di imprenditori interessati all’operazione economico finanziaria. Le quote di detta società mista dovranno essere suddivise paritariamente tra Comune di Torino, soc. Torino F.C., imprenditori esterni, con capitale sociale pari alla misura dell’investimento, stimato in circa 11/12 milioni di euro, di cui circa 4 milioni di euro già disponibili, attraverso la somma a mani del Comune (3,7 milioni circa), derivante dall’escussione delle garanzie prestate dal Torino Calcio ante declaratoria fallimentare, e circa 300 mila euro dalla giacenza in essere in capo alla vecchia Fondazione, presieduta dal dott. Diego Novelli e partecipata, anche economicamente, dal Comune di Torino. Da ciò, un capitale sociale stimabile in 7,5 milioni di euro, da sottoscriversi per 2,5 milioni di euro cadauno dai tre soggetti di cui sopra. Nel caso di mancata partecipazione del Torino F.C., il capitale sociale dovrà essere ridotto per egual importo e, quindi, portato a 5 milioni di euro.

La realizzazione del manufatto dovrà avvenire in conformità delle linee guida già prima d’ora deliberate dal Comune di Torino, sia sotto il profilo architettonico sia sotto quello funzionale, con la previsione di due campi da gioco e la risoluzione, da parte del Comune, delle pendenze in essere sulla titolarità dell’area denominata “campetto”, ubicata tra il cortile centrale e via Tunisi, mediante permute operabili su altre aree cittadine.

Alla soc. Torino F.C., qualora partecipante al capitale sociale, dovrà essere concesso l’uso di tutte le aree sportive realizzande, ad un costo pari al costo di gestione delle medesime; in caso di non partecipazione al capitale sociale, dovrà essere invece riconosciuto egual diritto, ad un costo, però, pari al costo di gestione, maggiorato dei costi economici finanziari derivanti dall’accesso al credito che, il suo mancato apporto al capitale sociale, renderà necessario per la realizzazione del manufatto.

La società mista, di cui sopra, potrà operare sia in regime di concessione di 99 anni che mediante acquisizione in proprietà, a valore simbolico, dell’area stessa dal Comune di Torino, attuale proprietario. La denominazione della società mista, qui proposta, riteniamo debba essere: Società Civile Campo Torino, ovvero la denominazione della società che, dalla costruzione e sino al 2002, è stata proprietaria di quell’area e dell’ivi ubicato Stadio Filadelfia.

FORZA ITALIA ritiene che, attraverso questa operazione, si possa addivenire, a breve, ad una concreta risoluzione del problema Filadelfia, giacché la presente proposta, nella sua concretezza, è di sicura tutela per “lo spirito granata”, rappresentato da quell’area, e, al tempo stesso, economicamente e operativamente appetibile per investitori privati. Sempre la presente proposta, inoltre, non prevede alcun intervento comunale attuato mediante “contributo”, ovvero utilizzo a perdere di denari pubblici, e prospetta un futuro ove, la soc. Torino F.C., grazie alle previsioni statutarie e/o parasociali, potrà divenire, allorché economicamente capace, nuovamente proprietario dell’interezza del Filadelfia, come sempre fu nella storia della squadra granata, a partire dalla realizzazione di questo storico e glorioso impianto.

In relazione alla progettazione, si ritiene interessante un’eventuale “concorso di idee”, mentre, per la realizzazione del manufatto, dovranno prevedersi procedure di assegnazione privilegianti eventuali imprese edili che risulteranno socie.

Andrea Tronzano