Inquinamento record, Tronzano (Fi): “Crisi Gtt e paradosso blocco del traffico. Fallimento delle politiche ambientali di sinistra e grillini” – NewsItalia Live

Inquinamento record, Tronzano (Fi): “Crisi Gtt e paradosso blocco del traffico. Fallimento delle politiche ambientali di sinistra e grillini” – NewsItalia Live

Allarme ambientale a Torino dove è stata superata l’asticella degli inquinamento atmosferico per 66 giorni consecutivi contro i 35 consentiti dalla legge. Un dato che pone in allerta la cittadinanza e solleva parecchie polemiche anche perché nel capoluogo piemontese si disattengono tutte le direttive europee nonostante  l’obbligo ad intervenire nel caso in cui  il valore limite degli inquinanti sia superato per un certo numero di giorni consecutivi. Un dato che  Andrea Tronzano ex capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale per due legislature pone all’attenzione dell’opinione pubblica.

Cosa sta succedendo?

Torino esagera, così come fanno molte altre città italiane, specialmente nel Nord Italia e nel catino della Pianura Padana, rea di avere una morfologia che favorisce il ristagno di ogni tipo di inquinante. In Italia ottomila persone muoiono ogni anno per le polveri sottili, le famigerate PM10; 400mila in Europa.Un dato che non può e non deve essere trascurato.

Un problema dunque comune ad una fetta del nord Italia e con origini lontane…

La Commissione europea a febbraio di quest’anno inviò un ultimo avvertimento a Germania, Francia, Spagna, Italia e Regno Unito per non aver affrontato le ripetute violazioni dei limiti di inquinamento dell’aria per il biossido di azoto (NO2), gravemente nocivo per la salute. E’ stato inutile, tant’è che non sarà certamente l’ultimo. Sono decenni, più precisamente dall’inizio degli anni Settanta, che ci si occupa dell’inquinamento atmosferico, ma i risultati non sono minimamente paragonabili alle parole spese per dare soluzioni al problema. E dunque Torino, ogni anno, si ritrova ad essere in cima alla classifica delle Città più inquinate d’Italia.

Eppure quest’anno la situazione sembra essere cambiata..

La differenza tra il 2017, primo anno di governo grillino, e gli altri anni di governo della sinistra è una sola: il principio ispiratore; più nobile per Chiara Appendino: la salute pubblica è una priorità assoluta; più subdolo per la sinistra al governo negli anni precedenti: non subire le sanzioni europee ed i titoli di giornale. Come si vede la differenza è notevole.

Blocco del traffico agli euro5 sembra essere la soluzione per Chiara Appendino, è giusto così secondo lei?

Al riguardo vorrei porre io una domanda al sindaco Appendino: vale la pena sacrificare i più deboli con il blocco del traffico sull’altare della salute pubblica senza aver preso misure coordinate, realmente efficaci, e che valgano erga omnes? Naturalmente, la risposta è no ed è confermata dalle tante risposte avute ad una mia domanda sui social; il provvedimento lascia profondamente insoddisfatti i torinesi. Il blocco dei diesel Euro 4 e il clamoroso, e mai utilizzato prima, stop agli Euro 5 sembra iniquo e inutile. C’è chi lo definisce “assurdo!” e “ridicolo”, chi chiama in causa i danni economici al commercio fisso, chi propone soluzioni.

Blocco del traffico e trasporti pubblici in dissesto.. Torino sembra destinata alla paralisi… con cittadini, imprenditori e forze politiche che lanciano accuse. Verso quale deriva si è diretti?

Una prima considerazione politica che voglio fare riguarda i trasporti pubblici. Gtt è sull’orlo del fallimento e solo l’intervento di Regione e Comune lo salverà; un fallimento annunciato, certamente dovuto alla enorme quantità di risorse sprecate per iniziative dei due Enti che sono servite a creare consenso a favore di una parte politica. Non sono quindi stati gli investimenti virtuosi a favore del miglioramento della qualità dei mezzi in movimento (abbiamo ancora in circolazione degli euro 1, e solo nel 2014 abbiamo rottamato gli Euro 0), della frequenza, della puntualità, della velocità di scorrimento, dell’ampliamento delle linee, della sicurezza a creare un buco da oltre 100 milioni di euro. Con la crisi Gtt si certifica ed emerge con chiarezza l’assenza di vere politiche volte al miglioramento della qualità dell’aria all’interno dei 30 anni di governo del PCI/PDS/DS/PD. La seconda considerazione è il fallimento della politica europea e conseguentemente delle case automobilistiche che per 50 anni ci hanno proposto il motore diesel ad un prezzo inferiore rispetto a quello a benzina per poi recentemente scoprire che  la maggior parte delle emissioni inquinanti provengono dai motori diesel. Non posso non pensare al dieselgate che recentemente ha sconquassato Volkswagen ed altri produttori e non posso non pensare al FAP (filtro antiparticolato) che è stato dimostrato non essere funzionante per i tragitti brevi, come quelli fatti nel traffico cittadino, perchè non riesce a raggiungere la temperatura ottimale. Addirittura, uno studio del 2014 di una società belga “Transport and Environment” (T&E) si spinge più avanti e conferma la malafede con la quale si affonta il nodo della tutela della salute pubblica. Lo studio spiega che il gap fra i controlli in laboratorio e quelli su strada è passato in media dall’8% nel 2001 al 31% nel 2013 per il trasporto privato e che da qui al 2050, se il trend dovesse continuare, potrebbe raggiungere una differenza del 50%. Vale a dire che le emissioni ufficiali e dichiarate sui diesel sono molto diverse da quelle reali. Per le nuove auto diesel le emissioni di ossidi di azoto sono in media cinque volte superiori su strada rispetto al limite consentito e solo un’auto su dieci rispetta il livello dichiarato.Bene, anzi male! Chiedo quindi alla Sindaco Appendino: vale la pena combattere una battaglia donchisciottesca danneggiando i torinesi che lavorano o che si muovono? Il diritto alla libera mobilità e superiore o inferiore al diritto alla salute pubblica?

Cosa fare per migliorare davvero la situazione senza danneggiare la cittadinanza e l’economia? Certamente non si può imputare a lei l’attuale situazione, ma se una persona viene eletta per cambiare deve cambiare anche il suo modo di ragionare: riproporre le soluzioni del passato fatte di spot, e quindi senza essere incisive non sono la novità che ci si aspettava dai 5 Stelle (questa non è una notizia, ma è la triste realtà dei fatti). Una forza politica che vuole chiudere con il passato investe pesantemente in tutti i settori che riguardano l’inquinamento ambientale e si pone l’obiettivo di dimezzarlo entro i 5 anni. I cittadini mi chiedono ancora: è ragionevole bloccare le auto quando i riscaldamenti sono già accesi seppure si sia in un periodo di caldo anomalo? E’ ragionevole far pagare il bollo auto a queste macchine visto che il bollo è la tassa che ne determina il possesso che a fronte di queste imposizioni viene negato e non è più nella disponibilità del soggetto? E’ intelligente applicare il blocco del traffico fino alle ore 19 e poi lasciare di nuovo libera la circolazione? Ma perchè non si agisce cambiando le caldaie dei condomini? Insomma, il blocco delle auto Euro 4 e Euro 5 è una goccia nel mare che fa imbestialire chi deve muoversi o chi non ha i soldi per cambiare la macchina o chi lavora cioè praticamente tutti i cittadini torinesi. Li fa imbestialire perchè colpisce una sola categoria di persone senza far corrispondere adeguati investimenti per risolvere il problema in modo concreto e radicale. Li fa imbestialire perchè la Regione PIemonte non ha ancora approvato la delibera stagionale relativa alle misure antinquinamento.

Qual è la sua posizione in merito?

Per quanto mi riguarda io continuo ad essere contrario a questi blocchi del traffico, così come all’utilità della ZTL. Fino a che non si affronterà con investimenti veri e continui il nodo del trasporto urbano ed extraurbano,
Credo che la difesa della salute pubblica e della mobilità siano due priorità per la politica. Le priorità si affrontano investendo delle risorse, anche pubbliche. Il nodo mi pare questo: la sinistra e i grillini fanno molti annunci sulla politica ambientale, ma non sono conseguenti e quindi non investono. Per fare un esempio: ci hanno sempre detto che le valvole servono e sono utili; sono diventate obbligatorie, ma la spesa enorme per cambiarle è toccata al singolo cittadino. Ecco, se è una priorità le risorse devono essere pubbliche.
Un piano Marshall sull’efficientamento energetico è una priorità per l’Italia, anche perchè aiuterebbe un altro settore molto importante, l’edilizia.
[F. BOSCO]