300 persone ad ascoltare le ragioni del NO del Centrodestra unito.
TRONZANO“Siamo un’alternativa credibile al governo Renzi”

300 persone ad ascoltare le ragioni del NO del Centrodestra unito.
TRONZANO“Siamo un’alternativa credibile al governo Renzi”
Torino – 300 persone ad ascoltare le ragioni del NO del Centrodestra unito. Tronzano “Siamo un’alternativa credibile al governo Renzi”

Cresce l’interesse verso il referendum costituzionale. Ieri a Torino presso la sala Atc dinnanzi ad un pubblico di  300 persone gli esponenti del centrodestra unito hanno spiegato le ragioni del No alla riforma costituzionale voluta da Matteo Renzi. L’evento, organizzato da Andrea TRONZANO, ex capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, ha visto la partecipazione di Fabrizio Ricca di Lega Nord, di Maurizio Marrone di Fratelli d’Italia, di Enzo Liardo del Ncd e del Procuratore Capo Spataro.

Andrea Tronzano Foto nuova

Il centrodestra oggi più che mai è un’alternativa credibile –  ha sottolineato Andrea TRONZANO al termine dell’incontro – le difficoltà momentanee non minano la proposta politica unitaria e realistica. L’eventuale dopo Renzi non è un precipizio, ma esiste una soluzione credibile che non sono i 5Stelle. – ha aggiunto – Per quanto concerne le nostre ragioni del NO ne sintetizzo alcune tra le più significative: per prima cosa diciamo NO ad un parlamento di nominati, ma vogliamo rappresentanti eletti dal popolo. In seconda battuta dico che nella riforma manca il vincolo di mandato che non permetta i cambi di casacca troppo spesso motivo di interesse personale anziché degli elettori. Aggiungo poi in terza istanza che non vogliamo che il presidente della Repubblica, il Presidente del CSM, i giudici della Corte Costituzionale (tutti organi di garanzia per l’equilibrio tra i poteri) siano in mano ad una minoranza vittoriosa per abnormi premi di maggioranza. Inoltre proseguendo nella disamina aggiungo che non vogliamo un Senato che continui a costare tanti soldi, che faccia delle leggi su argomenti fondamentali (e quindi il bicameralismo non sarà eliminato) senza però avere la legittimazione popolare. Non vogliamo che i modi di fare le leggi si complichino ulteriormente passando da 3 a 8. Non vogliamo che la partecipazione popolare sia resa più difficile sia nella raccolta firme per le leggi popolari (da 50 a 150mila firme necessarie) e per i referendum (da 500 a 800mila firme necessarie) sia per la limitazione dell’espressione del voto popolare. Infine non vogliamo che dopo 30 anni di leggi e regolamenti attuativi sul federalismo e sull’autonomia degli enti locali si riportino tante competenze in capo allo Stato. Su argomenti come immigrazione, sanità, protezione civile e tante altre gli enti locali devono ancora poter dire la loro in nome del principio di sussidiarietà.
Che cosa proponiamo tra le altre cose? – rimarca TRONZANO di riguardare la riforma della Costituzione approvata dal centrodestra nel 2005, ma poi bocciata nel 2006. Vogliamo un limite alle tasse e alle imposte scritto nella Carta. Vogliamo il vincolo di mandato per evitare cambi di casacca. Vogliamo il Capo dello Stato eletto dal popolo. Vogliamo ridurre della metà i parlamentari”.

FEDERICA BOSCO