A Torino esproprio di strutture private, senza indennizzo. Sdegno e preoccupazione di Forza Italia – News Italia Live

A Torino esproprio di strutture private, senza indennizzo. Sdegno e preoccupazione di Forza Italia – News Italia Live

Non è uno scherzo, e non c’è da ridere. A Torino l’iniziativa privata e la proprietà privata sono state scardinate, oltre che dalle varie occupazioni abusive, da una delibera sulla cremazione. Sembra una cosa di poco conto, ma in realtà dovrebbe fare riflettere intensamente chi dice che i comunisti non ci sono più. I fatti: Socrem, società privata torinese ed ente morale, gestisce dal 1886 il servizio di cremazione. Mai è stata fatta una concessione a questa società da parte del pubblico; ad essa è stato semplicemente riconosciuto un diritto di superficie (con convenzione datata 1886) sul quale, negli anni, con soldi privati, mai pubblici (!), sono stati costruiti impianti crematori. La Città di Torino ha sempre e solo disciplinato i rapporti tra le due parti attraverso normali contratti. La scadenza naturale di questo diritto di superficie data 2077. Bene, ieri in Consiglio abbiamo assistito ad un esproprio. La delibera proposta da Sel, votata da buona parte del PD, passata con il silenzio assordante del Sindaco Fassino e di tutti coloro che si dicono liberali, ha previsto che una cosa privata diventasse pubblica e che l’indennizzo, se ci sarà, sarà solo dopo l’aggiudicazione della gara; questo in spregio a tutte le norme europee e nazionali e al parere dell’Antitrust; cito solo due delle norme per dare la possibilità di una verifica: il RD 2578/1925 (in vigore) – che prevede una precisa procedura per l’indennizzo – e il DL 179/2012 – che prevede la procedura per affidare attraverso gara servizi pubblici a rilevanza economica ovvero riscatto degli impianti privati, indennizzo alla società, municipalizzazione del servizio, affido attraverso gara; inutile specificare che nulla di tutto questo è avvenuto. Per Socrem una ulteriore beffa visto che, negli ultimi due anni, ha dovuto anche investire circa 1,5 milioni per due forni aggiuntivi che si sono poi rivelati inutili a seguito dei dati errati forniti da Afc (l’Azienda pubblica cimiteriale) che prevedevano 4000 ulteriori cremazioni da esumazioni di cui soltanto 2500 reali. Si pensi, infine, che tra i 41.000 soci di Socrem mai nessuno si è lamentato del servizio e che Socrem non ha mai chiesto nulla al Comune; lo dico perché qualcuno cita l’esempio di Milano ed i suoi 300 euro per la cremazione contro i 600 di Torino: un paragone inutile in quanto Milano stanzia denaro per il servizio e quanto reso non è minimamente paragonabile a quello fornito a Torino.
Che dire? Niente, se non che questa delibera è la cartina di tornasole dei danni che ancora possono fare i comunisti e che questa delibera creerà un vero monopolio pubblico e l’annichilimento dell’iniziativa privata. Sono certo sia necessario manifestare sdegno e sperare che la parte sana della società, non connivente con i trent’anni di governo ininterrotto della sinistra o pronta a passare sul carro del vincitore, inizi a capire che questa Città e l’Italia non avranno futuro se chi pensa di investire vede assenza di regole certe e nessun rispetto per chi pensa al giusto profitto e ad assumere.

ANDREA TRONZANO
Consigliere Comunale Torino
Capogruppo Forza Italia