L’ammontare pro capite di tributi comunali non scende, anzi. Ma almeno è salvo il welfare
Quasi 900 euro pro capite di tributi da versare nelle casse del Comune tra Tasi, Imu e balzelli vari, secondo l’opposizione. Senza contare trattenute su stipendi, iva su benzina, spese mediche e così via. Insomma da un lato il bilancio del Comune ha tutta l’aria di essere un documento positivo, almeno dal punto di vista ragionieristico dopo l’approvazione della giunta che definisce entità e caratteristiche di entrate, spese e investimenti per l’anno in corso. Ma dall’altra presta il fianco all’opposizione che attacca. Adesso il documento è al vaglio delle commissione. Per l’opposizione però non contiene novità. O meglio: inasprisce e aumenta la pressione fiscale conservando di fatto gli stessi numeri di quello precedente, al netto di qualche piccola variazione per quanto riguarda gli investimenti. (…)
I margini per aumentare le entrate da altre fonti in realtà ci sarebbero secondo l’opposizione: per esempio, risulta che tra le entrate extratributarie le sanzioni per infrazioni dei regolamenti municipali (a partire dai locali che non rispettano le regole…) rappresentano appena l’1 per cento delle entrate, contro il 99 per cento rappresentato dalle contravvenzioni per mancato rispetto del Codice della Strada. Andrea Tronzano di Fi non ha dubbi: «Continuiamo ad essere una delle Città più tartassate d’Italia. Con un incremento della spesa. Oltre 1 miliardo e 100 milioni di tasse significa che ciascun abitante sopra i 18 anni ha circa 200 euro di tasse da pagare al mese che si aggiungono alle bollette, alla spesa, al mutuo. Si assiste nuovamente ad un incremento della spesa e quindi si ritorna al tassa&spendi caro alla sinistra». [A. Costa]
CRITICA Tronzano (Fi): «Con un incremento della spesa, oltre i miliardo e 100 milioni di tasse significa che ciascun abitante sopra i 18 anni ha circa 200 euro di tasse da pagare al mese che si aggiungono alle bollette»
