Atto di forza sul Palazzo del Lavoro – Il Giornale del Piemonte

Atto di forza sul Palazzo del Lavoro – Il Giornale del Piemonte

Decide tutto il Comune: Circoscrizione tagliata fuori nonostante la riforma

La giunta tira come un treno, corre come un convoglio super veloce per mandare in porto la riconversione del Palazzo del Lavoro che diventerà un centro commerciale. L’iter è stato bloccato per anni dagli intoppi burocratici, non ultimo un errore nella modifica al piano regolatore rilevato dal Tar e che ha costretto il Comune a rifare tutto da capo. Adesso è Forza Italia che minaccia di ricorre di nuovo al Tar per alcune irregolarità riscontrate nella Variante, ma anche a causa di un «abuso di potere» da parte della giunta che non ha inviato la richiesta di parere al quartiere (obbligatorio, benché non vincolante). E tutto questo dopo l’approvazione della riforma del decentramento che teoricamente dovrebbe restituire lustro al ruolo delle muncipalità. E invece niente da fare.

Così è scoppiata l’ennesima polemica con minaccia di ricorso proprio da parte dell’opposizione di centrodestra che protesta per voce di Alessandro Lupi di Forza Italia. Durante il Consiglio della IX Circoscrizione, appositamente convocato per l’espressione del parere in merito, è infatti emerso che mancava agli atti la richiesta di parere sulla deliberazione. «In seguito a una verifica amministrativa – spiega Lupi – si è appreso che dalla Giunta Comunale tale atto non è mai stato inviato alla Circoscrizione e pertanto il Consiglio non si è potuto esprimere anche a causa della contestuale intervenuta mancanza del numero legale dovuta ai numerosi dubbi provenienti anche dalle fila della maggioranza».

La richiesta di parere sulla deliberazione è un atto obbligatorio seppur non vincolante, e la sua assenza compromette la regolarità della delibera che dovrebbe essere sottoposta al voto del Consiglio Comunale lunedì. Alla protesta si è unito il capogruppo di Fi in Comune, Andrea Tronzano.

«Chiediamo all’assessore Lo Russo di regolarizzare l’aspetto tecnico inviando il parere alla IX Circoscrizione affinchè il Consiglio possa essere messo in grado di esprimersi. Non si tratta tuttavia di una semplice richiesta strumentale. Dagli atti dell’accordo di programma si evince che non sono stati fatti i regolari accertamenti morfologici sulla reale fattibilità del sottopasso e che non è stata in alcun modo interpellata l’autorità di bacino». Secondo Fi l’area in cui si dovrebbe realizzare il sottopasso si trova infatti nella fascia di esondazione di livello 2 (su una scala che va da 0 a 3) e per tanto sarebbe indispensabile che nell’accordo di programma la fattibilità della realizzazione dell’opera fosse vincolante su tutto il resto. «Per noi non devono più nascere centri commerciali tradizionali – aggiungono Lupi e Tronzanosia perché la città è satura, sia perché il commercio di prossimità viene penalizzato. Qualora l’Assessore Lo Russo intendesse proseguire nell’iter portando la delibera in votazione già lunedì, non escludiamo un ulteriore ricorso al Tar per fare valere le nostre legittime richieste». [Aco]

17.01.16_Stampa_Palazzo lavoro