“Capannoni industriali vuoti ingiusto far pagare la Tari” – La Stampa

“Capannoni industriali vuoti ingiusto far pagare la Tari” – La Stampa

La protesta delle imprese: “La crisi ha ridotto la produzione”

Dopo gli ambulanti, i baristi e i ristoratori, la salatissima Tari, la tassa raccolta rifiuti, fa alzare la testa agli industriali. Per i primi, il Comune e l’assessore Passoni sono riusciti a ritagliare uno sconto di oltre il 10% sulla tassa ipotizzata già per il 2014, vale a dire circa 10 milioni in termini assoluti. Per i secondi la strada è più impervia ma c’è la disponibilità di Palazzo Civico a percorrerla.

«Più equità»
D’altra parte, difficile ignorare gli argomenti portati dall’ingegner Massimo Settis, responsabile dell’Ufficio Ambiente dell’Unione industriale. «La crisi ha ridotto le produzioni e, quindi, l’utilizzo degli impianti. Perché dobbiamo pagare la tassa sui rifiuti per capannoni inutilizzati?» ha chiesto ieri ai componenti la Commissione Bilancio davanti alla quale il presidente aveva convocato i rappresentanti di tutte la categorie produttive per rendere pubblico il lavoro che si sta facendo per rendere più equa e meno cara la tassa raccolta rifiuti che quest’anno peserà sui torinesi, famiglie e imprese, per ben 205,9 milioni con un aumento di «appena» lo 0,88% grazie al fatto che il Comune ha «calmierato» il conto finale mettendoci 1,7 milioni andati a compensare, almeno in parte, i due milioni in più richiesti da Amiat rispetto all’anno scorso.

Gli utenti pagano tutto
È noto che la Tari è la somma del conto del servizio che ogni anno l’azienda di via Giordano Bruno (oltre 160 milioni) più il costo della macchina amministrativa che Palazzo Civico tiene in piedi per riscossione e recupero dell’evasione. Due voci che, sommate, portano a quei 205,9 milioni di cui dicevamo prima. Per legge il costo dev’essere interamente a carico degli utenti, cioè noi tutti, famiglie (433 mila) e imprese torinesi. Il potere del Comune è stabilire, all’interno di leggi e regolamenti per certi aspetti un po’ datati e da alcuni pure contestati come il capogruppo di Forza Italia, Tronzano, quanto fare pagare e a chi. È evidente che se il conto finale deve sempre fare, almeno per il 2014, 205,9 milioni, se si toglie a uno, un altro dovrà pagare. Lo «sconto» concesso a baristi, ristoratori e ambulanti che, per la verità, si sono visti arrivare nel 2013 rincari talmente elevati che già il Comune si sentì in dovere di fissare un tetto del 20%, è stata spalmata diversamente: con un calcolo spannometrico soprattutto sulle famiglie.

«La famiglia paga meno»
Non sarebbe però corretto dire che le famiglie pagheranno di più: almeno a sentire l’assessore secondo il quale pagheranno addirittura di meno: «L’anno passato c’era la Tasi per tutti, quest’anno solo per i proprietari di prima casa, così come solo per i proprietari di imprese». «La voce su cui si dovrebbe agire è il conto che presenta Amiat ogni anno e che di questo passo arriverà fra qualche anno a 250 milioni – ha protestato Fulvio Griffa di Confesercenti – azienda che si permette di dare un dividendo di 4 milioni invece di ridurre i costi. Vuole giocare all’impresa vera? Lo faccia, ma non in un sistema protetto come quello in cui opera». (…) [B.Minello]

10.07.14_Stampa_Tari