Contrordine di Fassino. Trm e Amiat alienate – Il Giornale del Piemonte

Contrordine di Fassino. Trm e Amiat alienate – Il Giornale del Piemonte

Per fare cassa Torino si vende l’inceneritore. Tronzano (Pdl): «Banco di prova importante»
Come nelle caselle del gioco dell’oca, il momento più delicato è la giravolta dei dadi, più alto è il numero e meglio è. Il sentiero obbligato per allungare il passo sull’ombra del commissario, dietro l’angolo dopo l’uscita dal patto di stabilità, era fare uscire il numero 6, quello della vendita per fare cassa in modo da allontanare l’incubo del default (il debito oscilla tra 3 e 4,5 miliardi a seconda se si tiene conto del debito delle municipalizzate). Detto fatto: dopo il solito tira e molla all’interno del Pd, vertici e tavolini, arriva il patto della spazzatura. Torino venderà ai privati sia l’Amiat che Trm, la società incaricata di costruire il termovalorizzatore, un gioiello in grado di generare utili su cui ha messo gli occhi Iride, ma dal destino ancora molto incerto. Tra favorevoli e contrari il partito ha deciso in pratica di vendere i «pezzi». Percentuali al 49% Amiat e al 80% Trm. Ha prevalso in pratica la linea di Fassino che voleva cedere subito 1’80 e non il 49% + il 31 spalmato su due anni. Questo per rientrare nel patto di stabilità con assoluta certezza in questo anno. La quota presunta di incasso dovrebbe essere di circa 200 milioni di euro (30 Amiat e 170 Trm). Giovedi sera è arrivato il via libera delle banche che avevano messo sul piatto circa 400 milioni per costruire l’inceneritore e volevano essere certe che vendendo ci sarà comunque la garanzia del ritorno dell’investimento. L’hanno ottenuto attraverso la garanzia delle quote che verranno messe a disposizione dai soci nel momento in cui il privato fosse insolvente o il pubblico non pagasse. Con questa delibera viene modificato anche lo Statuto di Amiat, viene inserita la clausola della vendita delle due società ed i criteri di gara. Le quote vengono conferite in Fct holding e il peso delle due aziende sarà ovviamente diverso: cioè 60% Trm e 40% Amiat. La gara avverrà con un’offerta economicamente più vantaggiosa e privilegerà l’aspetto della qualità rispetto all’aspetto economico. La maggioranza però non è unita. Sel non ha ancora dato il suo ok e potrebbe astenersi mentre nel Pd si allunga la filiera dei malpancisti, anche se alla fine voteranno tutti (…)

Il Pdl sarebbe orientato a votare a favore «per senso di responsabilità» anche se per adesso si gode lo spettacolo delle divisioni interne. Spiega il capogruppo del Pdl, Andrea Tronzano: «E’ il banco di prova della maggioranza. Se Fassino non avesse i voti di tutta la sua coalizione ne dovrà trarre le logiche conseguenze politiche: dire agli elettori e a Torino che il suo mandato non può proseguire». Non sarà l’unico grattacapo, questo. Il piano di risparmi varato dal governo, e che avrà un duro impatto sugli enti locali, riguarda anche il personale. A ogni capoluogo sarà assegnato un coefficiente per quanto riguarda il numero del personale, a ogni tot di abitanti dovrà corrispondere un numero di dipendenti coerente con l’ampiezza del Comune. Per molti si profila la mobilità, mentre per coloro che erano in lista di attesa (come nel caso delle maestre d’asilo) l’obiettivo si allontana. A meno che il Comune ricorra ai prepensionamenti per fare posto alle nuove leve. Una grana in più sul tavolo di Fassino. (A. Costa)

21.07.12_Giornale_Partecipate