Il 30 giugno scade la seconda rata dell’acconto della tassa rifiuti
Avete presente la Tasi di cui s’è straparlato la scorsa settimana? Per la tassa sui servizi indivisibili abbiamo assistito a uno scontro sulla relativa complessità di calcolo e soprattutto sulla scadenza ravvicinata che non ha permesso a tutti di rispettare il termine del 16 giugno esponendoli al rischio di more e sanzioni nella speranza che Roma le annulli come promesso. Per la Tari, la tassa raccolta rifiuti la cui entità è già calcolata dal Comune e compare sui bollettini inviati a casa dei 404 mila utenti torinesi, la battaglia è invece già sulle esenzioni.
Nuove tariffe a luglio
Conflitto che, presto, visto che dovranno essere approvate prima del bilancio di previsione di fine luglio, si estenderà alle tariffe da applicare alle diverse categorie. Ma allora cosa abbiamo pagato nella rata Tari del 15 maggio (imprese) e del 31 maggio (famiglie)? E cosa pagheranno sia famiglie sia imprese (queste ultime avranno un’appendice ancora il 31 luglio), il prossimo 30 giugno? Abbiamo pagato e finiremo di pagare solo la partita dell’acconto Tari che per le famiglie è pari al 40% (per le aziende varia dal 50 al 70%) di quanto s’è pagato l’anno scorso per la Tares , come si chiamava nel 2013 la tassa raccolta rifiuti (…)
Destra all’attacco
Nelle concitate fasi che sono seguite e che hanno obbligato la giovane ma non meno tosta Chiara Appendino (M5s), temporaneamente alla presidenza, ad alzare la voce per mantenere l’ordine in aula dove sono risuonate: le frequentazioni dei poveri aiutati dalla San Vincenzo raccontate da Liardo ; accuse a rischio querela come quelle di Tronzano: «Gli assistenti sociali hanno potere di vita e di morte sui cittadini»; (…). «Assessore – ha voluto segnare il punto Tronzano – anche l’indigente reale, non solo quello certificato dai servizi sociali, deve poter non pagare». [B.Minello]
