E’ morto inseguendo un pusher. Niente targa per il militare-eroe – ToCronaca

E’ morto inseguendo un pusher. Niente targa per il militare-eroe – ToCronaca

Nessuna novità a sei anni dalla scomparsa del vicebrigadiere Ferraro

Ha perso la vita nel 2009, travolto da un treno mentre inseguiva uno spacciatore lungo la ferrovia tra le stazioni Porta Susa e Dora. È morto così il vicebrigadiere Marino Ferraro, in una notte di aprile. Stava facendo il suo lavoro ma un quotidiano controllo antidroga in quelle vie stritolate dai cantieri e dagli spacciatori è stato per lui fatale. Oggi, a sei anni e mezzo di distanza, la targa in ricordo del carabiniere eroe non ha ancora fatto la sua comparsa all’incrocio maledetto, quello tra corso Principe Oddone e via Urbino. In pieno quartiere Valdocco. Dopo un ordine del giorno votato all’unanimità in consiglio di circoscrizione Sette, e approvato poi il 10 giugno del 2010, la questione è finita nel dimenticatoio. Risollevato nell’ottobre del 2012 dal capogruppo di Fi della circoscrizione Sette Franco Poerio e dal collega in Sala Rossa Andrea Tronzano, il documento è poi nuovamente finito sotto la polvere e altri fascicoli. «Ho presentato – spiega Poerio – un ordine del giorno per chiedere che il Comune e la Circoscrizione dedichino una targa commemorativa a Ferraro in corso Principe Oddone, nel punto in cui il vicebrigadiere ha perso la vita per difendere la legalità». L’unico rammarico di Tronzano e Poerio è che il sacrificio del vicebrigadiere non sia servito a debellare il mercato della droga. «Corso Principe Oddone continua ad essere zona franca. Ogni sera vediamo i pusher vendere la droga, come se qui non fosse successo nulla». Insomma a pochi giorni dall’intitolazione a Madre Teresa di Calcutta dei giardini ex Gft – altra zona invasa dalla droga – il quartiere torna a protestare e a chiedere il perchè di tutto questo silenzio.

A rendere omaggio al militare eroe, in questi anni, ci hanno pensato solo i cittadini, posizionando fiori, una bandiera italiana e biglietti ricordo. Pensieri che il tempo si è portato pian piano via lasciando in quell’incrocio solo il drammatico ricordo di quella notte.

«Eppure ancora oggi di quella targa non se ne parla più – dichiara un residente della zona -. Al contrario basta recarsi in zona per vedere i pusher alle fermate del bus o nei pressi degli angoli delle strade». Da corso Vercelli doveva partire una lettera e ancora oggi nessuno sa spiegare che fine ha fatto quella richiesta. «Torneremo a sollecitare il prefetto perché tutti si sono dimenticati quella storia» accusano Poerio e Tronzano. [P. Versienti]

02.09.15_ToCronaca_Targa ricordo