“Educare alla legalità”: l’impegno di istituzioni e associazioni – CittAgorà

“Educare alla legalità”: l’impegno di istituzioni e associazioni – CittAgorà

Si è svolto questa mattina alla galleria d’Arte Moderna, un convegno dal titolo “Educare alla legalità”, organizzato dal Consiglio comunale di Torino.
L’obiettivo, come ha spiegato il numero uno della Sala Rossa, Beppe Castronovo in apertura di lavori, era quello di fare il punto su come, in città, si costruisca una cultura della legalità, con il contributo delle istituzioni, delle associazioni di categoria, delle forze dell’ordine, della magistratura.
Ricordando Miriam Makeba, la cantante scomparsa ieri sera a Castelvolturno, esempio di testimonianza di difesa dei diritti di libertà e di democrazia in Sudafrica, ha sottolineato come questi vengano spesso annullati dalla stessa criminalità organizzata.
Ha evidenziato inoltre come l’Italia viva un periodo di difficoltà economica. “Per questo”, ha detto, “bisogna mantenere alta l’attenzione perché, proprio in questi momenti, aumenta il rischio di attività illegali”.
All’incontro era presente anche Pino Masciari, l’imprenditore calabrese, testimone di giustizia, da oggi cittadino onorario di Torino per il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata.
Dopo Castronovo, ha preso la parola Maria Luisa Coppa (presidente Ascom): “A Torino e in Piemonte siamo in un territorio fortunato: ci sono una cultura dell’istituzione e della legalità. Colpisce però la situazione di disagio, timore e solitudine che vivono altri imprenditori italiani nel denunciare i soprusi subiti. In questo senso, le associazioni come la nostra possono svolgere un ruolo importante, rimanendo vicini a chi, come Pino Masciari, ha avuto il coraggio di sporgere denuncia e collaborando con le Forze dell’Ordine”.
Alessandro Cherio (presidente Collegio Costruttori Torino): “A Torino e provincia non si sono mai registrati casi come quello di Masciari, che a volte percepiamo come situazioni distanti, enfatizzate dai giornali. Invece, in tutta Italia, la mafia è fortemente radicata nell’imprenditoria, in particolare nel settore delle subforniture: forniture di calcestruzzo e bitume, movimentazione terra, discariche. Dobbiamo verificare, insieme alle istituzioni, le procedure di appalto e subappalto e diminuire le lungaggini burocratiche. La lotta non può essere lasciata all’eroismo e all’esasperazione di pochi imprenditori”.
Antonio Carta, segretario della Confesercenti piemontese, dopo aver manifestato ammirazione e gratitudine a Pino Masciari ha sottolineato che “è opportuno educare alla legalità, in quanto il suo rispetto non è importante solo dal punto di vista morale e civile ma anche da quello economico.”
Ha poi espresso “la necessità della certezza della pena a fronte di un reato, poiché il senso di impunità rende difficile l’educazione alla legalità”.
Davide Mattiello (presidente Acmos): “Ringrazio Pino e la sua famiglia, Marisa, Ottavia e Francesco, per quanto hanno fatto, ma soprattutto per quanto stanno facendo. Molti, nella loro situazione, non avrebbero nessuna voglia di essere qui, di essere portati ad esempio. Preferirebbero essere genitori normali e imprenditori liberi. Pino invece ha scelto di parlare e le istituzioni della città lo hanno ascoltato e si sono strette oggi in un abbraccio affettuoso e rispettoso, conferendogli la cittadinanza onoraria. Sono orgoglioso di essere un cittadino torinese”.
Al convegno è anche intervenuto Roberto Montà, vice presidente di Avviso Pubblico, rete di amministratori di comuni, province, regioni e comunità montane che promuovere azioni di prevenzione e contrasto all’infiltrazione mafiosa, di cui fa parte anche la Città di Torino.
All’incontro erano presenti insieme ad alcune classi dell’Istituto “Boselli”, il consigliere comunale Andrea Tronzano e il segretario generale del Comune di Torino, Adolfo Repice.

L.C. – F.D’A. – M.Q.