Investire sullo sport significa avere un futuro – NewsItalia Live

Investire sullo sport significa avere un futuro – NewsItalia Live

Lo scorso 15 novembre al Cecchi Point di Torino hanno partecipato oltre centocinquanta persone per parlare di sport e del futuro dell’attività sportiva. Un confronto tra il mondo sportivo, medico e politico per rafforzare la convinzione che investire sullo sport sia uno dei pochi modi per dare futuro al nostro Paese.
Tra le voci autorevoli sono intervenuti Andrea Ippolito, direttore Generale del Cus Torino, Stefano Mossino Esponente regionale del Coni e presidente della federazione canottaggio, Giuseppe Parodi, responsabile della medicina sportiva pubblica; mentre la politica ha risposto con l’eurodeputato Alberto Cirio, già assessore allo sport e Andrea Tronzano consigliere comunale di Torino che hanno posto l’accento sulla nuova legge regionale, già redatta e condivisa da tutte le realtà sportive, mediche e amministrative, che ne chiedono a gran voce l’approvazione.
A RISCHIO META’ DEL PATRIMONIO AGONISTICO PIEMONTESE Tante le motivazioni emerse durante la giornata: il direttore generale del Cus Torino Andrea Ippolito ha lanciato un allarme profondo e drammatico: “nei prossimi tre anni è a rischio metà del patrimonio agonistico piemontese – ha affermato – molte società non si iscrivono più ai campionati delle varie federazioni a seguito della crisi economica e di sponsor. Molto meglio va per l’attività di base che copre autonomamente i costi. E’ necessario quindi innovare; il Cus ha lanciato la prima public company sportiva (cooperativa di tifosi, in Europa i due club più ricchi sono proprio quelli che hanno sposato questa filosofia: Barça e Real Madrid), ha prodotto progetti in linea con la mission del proprio sponsor e vuole accedere al budget della formazione e ai fondi europei”. Sulla stessa lunghezza d’onda Stefano Mossino, avvocato e presidente regionale della federazione italiana canottaggio che, in rappresentanza del Coni Regionale, ha sottolineato come la nuova legge permetta di identificare i protagonisti del mondo dello sport “Finalmente sarà possibile dare regole uguali per tutti che consentiranno finalmente di far superare questo momento molto buio”. Un obiettivo quello di bypassare la crisi che il Coni intende perseguire anche attraverso un vademecum che ha sottoposto all’Agenzia delle Entrate: “ le associazioni sportive dilettantistiche non possono essere trattate da enti profit e quindi per loro non possono valere le stesse regole del privato; se così non fosse lo sport morirà e, già oggi, ci sono i primi segnali ovvero le persone non vogliono più fare il presidente di associazione o di federazione perché la responsabilità è troppo elevata dal punto di vista della risposta in solido alle obbligazioni economiche. Il grande lavoro fatto e condiviso da Coni, Federazioni, Enti promozione sportiva, medicina dello sport, Comitato paraolimpico, Anci e province per la stesura della legge regionale non sarà vano – ha aggiunto – il mondo dello sport chiederà al nuovo consiglio regionale di approvarla in tempi rapidi”.
GRAZIE ALLA MEDICINA SPORTIVA MENO MORTI IN CAM5856012572_be6c1f3242_bPO AGONISTICO Parodi, responsabile della struttura pubblica della medicina sportiva, luminare del contrasto al doping e della buona attività fisica a favore della salute, (ha inventato il fitwalking, camminata del benessere) dal canto suo ha sottolineato come la medicina sportiva e quindi la tutela sanitaria abbia consentito il declino delle morti in campo agonistico. “Il certificato dell’attività non agonistica non deve essere considerato inutile – ha sottolineato durante il suo intervento – in quanto consente di verificare se chi si espone alla pratica sportiva non agonistica sia in grado di farla pur avendo magari una patologia come il diabete, tutto questo senza creare un sistema certificativo ossessivo che potrebbe lasciar intendere che lo sport non sia positivo per la salute. Altresì importante il paragrafo inserito nella legge regionale sull’utilizzo dei laureati in scienze motorie sin dalle scuole elementari. Infine, non ci deve essere razzismo culturale nei confronti dello sport: così come il farmaco e la dieta sono trattati come temi importanti, altrettanto deve esserlo lo sport”.
La politica ha risposto all’appello con l’eurodeputato Alberto Cirio, già Assessore allo Sport e padre della proposta di legge regionale di aggiornamento alla legge in vigore (L.R. 93/95), che ha messo in evidenza anche il valore economico dello sport. “l’Europa metta a disposizione fino a 250.000 euro per il singolo importante evento sportivo – ha dichiarato – il modello ottimale prevede un capofila che organizza la manifestazione importante e tante realtà sportive più piccole che accompagnano con manifestazioni collaterali, ma altrettanto importanti per i singoli territori. La legge inoltre consentirebbe di dare dignità giuridica al volontariato, di inserire in maniera perenne l’attività psicomotoria nelle scuole elementari fatta eseguire da laureati in scienze motorie e garantirebbe ai talenti sportivi di essere protetti e aiutati, anche economicamente”.
LO SPORT PILASTO DELLA SOCIETA’ Ha concluso i lavori Andrea Tronzano, Capogruppo in Consiglio Comunale, che ha insistito fortemente sulla necessità che lo sport e l’attività fisica diventino un pilastro della nostra società e dell’azione politica, al pari dell’istruzione e della sanità. “La politica non ha ancora preso coscienza che investire sullo sport sia fondamentale: ne parla molto, ma poi diminuisce le risorse – ha sottolineato – L’inversione di rotta si ottiene solo se il mondo sportivo, sanitario e politico si parlano con continuità e, soprattutto, se lo sport verrà inserito nel capitolo di bilancio destinato alla prevenzione previsto dal fondo sanitario regionale; con questa azione ci sarebbe veramente il salto di qualità che, se abbinato a criteri selettivi nella erogazione dei fondi in modo che venga veramente premiato il merito degli attori in campo sportivo, darebbe le risorse necessarie per garantire l’efficienza fisica e quindi il risparmio sui costi sanitari. Torino 2015 è una occasione anche culturale e non abbiamo mai fatto mancare il nostro supporto all’iniziativa ed anzi abbiamo suggerito molti progetti provenienti dagli attori del mondo dello sport che verranno inseriti negli eventi previsti il prossimo anno”.

Federica Bosco