Funerali a pagamento: bufera su AFC – Il Giornale del Piemonte

Funerali a pagamento: bufera su AFC – Il Giornale del Piemonte

Tronzano (FI) solleva il caso: «L’azienda comunale fa concorrenza sleale, oltre a infrangere la legge»

Afc non può fare funerali a pagamento se non separa le società. Invece, attraverso “Barbara B”, la cooperativa che attualmente ha l’appalto, li svolge regolarmente. Naturalmente non si parla di indigenti, ma di funerali cosiddetti «normali a pagamento».

Il 14 dicembre però scade l’appalto con questa azienda e il Comune vorrebbe che AFC si mettesse in regola, cosa che al momento non fa. «In caso contrario – afferma il consigliere comunale Andrea Tronzano che ha sollevato il caso a Palazzo Civico con una interpellanza – non svolga i funerali a pagamento perché così si tratterebbe di concorrenza sleale».

La polemica esplode proprio alla vigilia della ricorrenza della festa di Ognissanti e dei morti, durante la quale nei cimiteri torinesi si recano migliaia di persone per ricordare i propri defunti.

Tanto per avere un’idea dell’ordine di grandezza del volume di affari si parla di quasi 600 funerali all’anno. «Per di più – sottolinea Tronzano – AFC questi funerali a pagamento li rateizza su richiesta, cosa che le imprese nomali non riescono a fare per ovvie ragioni. Quindi si tratterebbe di una ulteriore concorrenza sleale».

AFC è l’azienda a cui l’amministrazione ha delegato di occuparsi dei cimiteri, ma a quanto pare le condizioni dell’appalto non sarebbero regolari in quanto svantaggerebbero le agenzie. E questa è soltanto la prima parte di una battagli su AFC che Tronzano minaccia di iniziare a condurre: tariffe altissime per i loculi e per le inumazioni senza possibilità di scegliere da parte dei parenti, e senza possibilità di capire come fare ad arrivare a un costo certo e determinato del funerale. Ci sono loculi anni ’70 che secondo Tronzano verrebbero «spacciati come nuovi dopo una mano di vernice e venduti come “di pregio”», ma in termini di affari stiamo parlando di 600 operazioni all’anno che AFC si farebbe pagare e su cui grava il sospetto di inefficienze varie, come al esempio l’impossibilità di prenotare i funerali on line, cosa che accade ad esempio a Cuneo.

Non è la prima volta che Tronzano punta il dito contro AFC per quanto riguarda la gestione dei cimiteri, una volta per i costi delle inumazioni e dei loculi che sono tra i più alti d’Italia, superiori addirittura a quelli di Milano, adesso per la concorrenza sleale di AFC che si sarebbe messa sul mercato facendosi pagare i funerali. Può l’azienda comunale operare in questo modo? Secondo l’opposizione no, anzi dietro questa modalità ci sarebbe il business, ovvero la volontà di internalizzare il servizio, che a quanto pare è piuttosto redditizio, ma a scapito delle aziende del settore. Sia chiaro: ci sono diverse interpretazioni su quanto svolge il Comune che non sarebbe irregolare dal punto di vista normativo, ma lo sarebbe per lo meno dal punto di vista dell’opportunità. In realtà in Comune qualcuno ha iniziato ad alzare le orecchie proprio dal punto di vista normativo, ovvero quello della legge: in sostanza l’azienda comunale non potrebbe farsi pagare nulla. «Il disegno di pubblicizzazione di ogni cosa che riguarda l’attività funebre è molto chiaro. – osserva ancora il consigliere di FI – Seppur legittimo non è assolutamente accettabile da punto di vista politico, per di più è grave che il pubblico faccia concorrenza al privato soprattutto in quanto vietato dalla legge».Insomma, troppe disfunzioni organizzative: dalle tariffe poco chiare, ai loculi venduti come pregiati quando in realtà non lo sono, dalle fasce orarie impossibili per lo svolgimento dei funerali all’assenza della possibilità di prenotare on line le esequie. «Approfondirò il tema punto per punto per la necessaria attenzione e trasparenza che dobbiamo ai parenti dei defunti».

(A. Costa)

25.10.14_GiornalePiemonte_AFC