Il Pdl a Fassino «Ora giù le tasse» – Il Giornale del Piemonte

Il Pdl a Fassino «Ora giù le tasse» – Il Giornale del Piemonte

Appello di Tronzano al sindaco «Dopo le vendite, tariffe al minimo».

Abbassare le tariffe nel 2013 si può, e sembra probabilmente l’unica strada per dare un po’ di fiato ai torinesi, stremati dalla crisi, oppressi dall’Imu, avviliti dalla prospettiva nel breve periodo che se tutto andrà bene cambierà ben poco. Ecco allora «che l’unico scatto in avanti che deve fare la politica dopo aver massacrato i cittadini per colpe non loro» dice Andrea Tronzano del Pdl, sembra proprio quello della riduzione della pressione tributaria. Come compiere questa impresa è un mistero: il cubo di Rubik, saldamente tra le mani della giunta, ha l’aria di una faccenda piuttosto complicata. Ai più oggi appare, per la verità, una missione impossibile fosse anche solo per il debito monstre che pesa sul groppone della città e per la gigantesca spesa che deve sostenere il Comune. La prossima imposta però, la Tares, che rischia di fare ancora a polpette i torinesi potrà essere modulata a seconda della capacità contributiva comunale. In sostanza se il Comune troverà compensazioni alternative al carico massimo della Tares l’imposta potrà calibrata al ribasso e non al rialzo come accaduto con l’Imu.

«La Tares si potrà ridurre se il Comune avrà risorse proprie, non provenienti dal tributo di competenza, per agevolare i cittadini» dice Tronzano. Il dibattito entrerà nel vivo nelle prossime settimane quando il comune declinerà le modalità di pagamento della nuova tassa rifiuti. Secondo il Pdl è possibile contenere gli aumenti. «Abbiamo consentito la vendita delle partecipate perché il servizio diventasse più efficiente e quindi meno caro. Con il rientro nel patto avremo più trasferimenti dallo Stato e quindi più risorse. Ora però occorre la volontà politica di rimettere nelle tasche dei cittadini dei soldi diminuendo le tariffe dei servizi a domanda individuale, dei servizi pubblici e dei servizi indivisibili, sulle addizionali». Secondo Tronzano «questa è la vera sfida del 2013». «Se Fassino ha detto la verità aggiunge – quando diceva che abbiamo venduto anche per poter fare politica industriale, questo è il momento di dimostrarlo. La politica dimostri di saperla fare, anche abbassando il costo dei servizi e rendendoli più efficienti».

Le leve su cui può intervenire il Comune sono quelle degli enti locali: Tares, Ire (o Irpef Comunale), tassa di occupazione del suolo pubblico, imposte sulla pubblicità, imposta sulle affissioni, addizionale sul consumo dell’energia. Ci sono poi le tariffe per i servizi a domanda: asili, mense, case di riposo. La gara sulle mense scolastiche che il Comune ha deciso dopo il dibattito in Sala Rossa porterà un risparmio, o per lo meno dovrebbe portarlo. I risparmi potrebbero consentire di non aumentare le tasse se non addirittura di diminuirle. Utopia? Certamente si tratterebbe di qualcosa di cui i torinesi hanno bisogno. Secondo uno studio della Cgia di Mestre sull’impatto dell’irpef Comunale, un operaio con un reddito annuo pari a 20mila euro, che corrisponde ad una busta paga netta di 1.240 euro al mese, l’anno prossimo si troverà una trattenuta annua di 420 euro. Si tratta di 14 euro in più rispetto a12012 e ben 95 euro in più se il confronto è realizzato con l’anno di imposta 2010. Non va meglio a un ipotetico impiegato con un reddito annuo di 32mila euro, pari a uno stipendio mensile di 1.840 euro circa. L’anno prossimo il peso delle addizionali comunali e regionali Irpef decurterà il suo reddito annuo di ben 700 euro. Rispetto al 2012 l’incremento è di 24 euro. Se, invece, la comparazione viene eseguita sul 2010, l’aggravio aggiuntivo è di 133 euro. Ma non basta. L’aumento delle tasse è stato impressionante a livello locale tra il 1995 e il 2010: la tassazione è aumentata del 137,9 per cento.

«Dopo la vendita delle partecipateinsiste Tronzanobisogna rimettere in tasca un po’ di soldi ai cittadini. Nel 2013 dobbiamo assolutamente diminuire i costi dei servizi e utilizzare risorse per dare agevolazioni maggiori, anche sull’Imu». [A. Costa]

13.01.13_Giornale_Tasse