II sindaco riferirà in aula sul “cd dei misteri”.
Rischia il tecnico che avrebbe favorito un’azienda. Chiamparino: «Scelte che riguardano i dirigenti».
Qualcuno, forse non a sproposito, ha parlato di un vaso di Pandora scoperchiato dopo anni di silenzi e pissi pissi di palazzo. Di certo, l’affaire del “cd dei misteri” e dei suoi appalti, compresi quelli a politici, amici e famigliari, non è passato inosservato. Il primo a promettere chiarezza è il sindaco Piero Fassino, che lunedì riferirà in Sala Rossa. Pur difendendo la possibilità di ricorrere ad affidamenti diretti, e anzi rivendicando «procedure più scrupolose rispetto ad altri Comuni», Fassino assicura che «qualunque cosa vada nella direzione della trasparenza è ben accetto. Faremo chiarezza, e se riscontreremo delle irregolarità interverremo».
La sensazione, però, è che non si farà di tutta l’erba un fascio, come chiaramente emerso nel corso di un teso vertice di maggioranza che ha presieduto la capigruppo di ieri. Perché un conto sono le posizioni dell’azienda vicina ai vertici di un partito e dell’ex consigliere di circoscrizione poi eletto in Sala Rossa. Un’altra è quella della dirigente di Palazzo Civico imparentata con il beneficiario di almeno cinque incarichi, uno dei quali firmato da lei stessa. Un conflitto di interessi sul quale la maggioranza vuole vederci chiaro, attraverso un’indagine interna. Senza esclude a priori l’applicazione di provvedimenti disciplinari. (…)
Il capogruppo del Pdl, Andrea Tronzano, chiede invece «di sancire l’inopportunità che i dirigenti abbiano tessere di partito».
Chi invece si chiama fuori dalla vicenda, non ravvisando questioni politiche, è l’ex sindaco Sergio Chiamparino: «Le regole sono state rispettate. E comunque si tratta di cose che rientravano nella facoltà e nella responsabilità dei dirigenti». (…)
Al primo posto, ovviamente, l’economato. Poi la Gestione verde. Quindi la divisione Lavoro, seguito dai servizi tecnici per l’edilizia, dalla promozione della città, dall’edilizia sportiva. [P. Varetto]
