Ipla, i sindacati chiedono aiuto al Comune – Il Giornale del Piemonte

Ipla, i sindacati chiedono aiuto al Comune – Il Giornale del Piemonte

Trecentomila euro di perdite e 5 milioni di indebitamento con le banche. Soltanto il Comune di Torino assieme con altri enti locali devono all’Ipla 980mila euro per gli anni 2008-2010 e 550.000 euro per il 2011. I sindacati non ce la fanno più e dopo il salvataggio da parte della Regione hanno chiesto sostegno anche al Comune, in Commissione, dove le Rsu hanno portato la voce del malcontento dei dipendenti: «Come lavoratori abbiamo avuto la revoca del contratto integrativo, ma Ipla ha fornito un importante supporto nella gestione del territorio. Le attività devono essere valorizzate anche dal Comune». Nonostante la lamentale gli stipendi non si possono proprio definire da fame: da 1500 a 2200 euro più il contratto integrativo (che è uno dei tre contratti in dotazione: cali agricoltura + contratto regionale + contratto integrativo) non è legato a premi ma a quote economiche». L’assessore Tom Dealessandri spiega: «Per come è congegnato il contratto integrativo non basta disdirlo perché non abbia più effetti e quindi la trattativa tra azienda e rsu sarà determinante. Ricordo che se non c’è equilibrio nell’accordo il CdA di Ipla sarebbe costretto a porre in atto misure sul personale, quindi è bene trovare la quadra. Per il Comune risorse in più non ci sono e quindi bisogna agire sui fondi europei con progetti,’anche nuovi». Bisognerà valutare se sarà possibile allargare eventualmente il numero dei soci, ma anche agire sulla riduzione del costo del lavoro per mantenere i conti in equilibrio.

Il capogruppo del Pdl Andrea Tronzano invita il Comune ad assumere l’iniziativa : «Ipla rimane un patrimonio importante. Le misure messe in atto dalla Regione sono di assoluto rilievo. A mio giudizio occorre che la Città sia più protagonista e che ascolti subito le buone intuizioni strategiche sull’azienda provenienti dal presidente. Nessun timore di fallimento o licenziamenti, solo un piccolo grande sacrificio momentaneo, in un momento in cui tutti paghiamo la crisi, per il rilancio di una azienda sana e con alte professionalità».

23.03.12_GiornalePiemonte_Ipla