LA CITTÀ ADERISCE AL POLO DEL NOVECENTO – Ufficio stampa Consiglio comunale

LA CITTÀ ADERISCE AL POLO DEL NOVECENTO – Ufficio stampa Consiglio comunale

Il Consiglio comunale ha approvato, nella seduta odierna, la delibera presentata dagli assessori Maurizio Braccialarghe e Gianguido Passoni, riguardante l’adesione della Città alla Fondazione “Polo del Novecento”, il suo Atto costitutivo e lo schema di Statuto.

La Fondazione “Polo del Novecento”, avrà sede a Torino in Palazzo San Celso e Palazzo San Daniele, all’interno dei Quartieri militari juvarriani, situati in corso Valdocco all’angolo con via del Carmine.

Le associazioni che fanno, inizialmente, parte della Fondazione, sono: il Museo Diffuso della Resistenza, della guerra, della deportazione, dei diritti e della libertà; l’ISTORETO, Istituto Piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti”; l’ANCR, Archivio nazionale cinematografico della Resistenza; il Centro internazionale di studi “Primo Levi”; l’ISMEL, Istituto per la Memoria e la cultura del lavoro, dell’impresa e dei diritti sociali; la Fondazione Istituto Piemontese “Antonio Gramsci”; la Fondazione “Vera Nocentini”; l’Istituto di studi storici “Gaetano Salvemini”; il Centro studi “Piero Gobetti”; la Fondazione “Carlo Donat-Cattin”; l’Unione culturale “Franco Antonicelli”; l’Associazione Rete italiana Cultura popolare.

Associazioni alle quali è stata aggiunta, grazie ad un emendamento, presentato dal consigliere Andrea tronzano (FI), l’Associazione “Venezia Giulia e Dalmazia”.

La Fondazione nasce sul modello di “fondazione di partecipazione”, forma giuridica più idonea ad affermare le finalità di interesse generale del soggetto costituendo e consentire ai soci fondatori (Città di Torino, Regione Piemonte e Compagnia di San Paolo) di mantenere, anche dopo l’atto di costituzione, forme dirette ed indirette di amministrazione e controllo.
In particolare alla Fondazione saranno affidati compiti di tutela, conservazione, digitalizzazione e accesso integrato degli archivi e delle biblioteche che ne costituiscono il patrimonio culturale; acquisizione di biblioteche, fondi, collezioni di rilievo nell’ambito del proprio oggetto sociale; concessione di spazi, delle aree del Complesso agli enti culturali partecipanti; gestione degli spazi pubblici e/o comuni; coordinamento e gestione di funzioni integrate quali l’attività di comunicazione, promozione e fundraising del Polo; ideazione, progettazione, organizzazione e coordinamento di iniziative integrate.

Prima del voto, in Sala Rossa si è svolto un dibattito cui hanno preso parte i consiglieri. Di seguito riportiamo ampi stralci degli interventi.

Andrea Tronzano (FI): “Abbiamo prodotto emendamenti ostruzionistici per mettere in evidenza che il Polo del Novecento nasce culturalmente monco. Pesa, infatti, l’assenza fra i soci fondatori, fatta rilevare anche dal presidente dell’Istoreto, delle associazioni legate alla questione istriana, giuliana e dalmata. A dimostrazione, ancora una volta ce ne fosse bisogno, dell’incapacità di Torino di aprirsi a pluralismo su questioni storiche delicate quanto controverse. Per questo chiediamo all’assessore Braccialarghe di inserire fra i soci fondatori del Polo del Novecento l’Associazione Venezia Giulia e Dalmazia, attualmente esclusa, prima dell’approvazione della delibera in discussione. La Città gliene sarebbe grata”.

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(ML) Ufficio stampa Consiglio comunale