Lavori comunali abusivi al campo abusivo di Mirafiori – Il Giornale del Piemonte

Lavori comunali abusivi al campo abusivo di Mirafiori – Il Giornale del Piemonte

Volano gli stracci tra Comune e Polizia Municipale «I bagni sono senza autorizzazione». Il caso va in Aula

Lavori abusivi al campo nomadi abusivo di corso Tazzoli. Il gioco di parole, tutt’altro che giocoso, riguarda la realizzazione di alcune opere all’interno e all’esterno dell’area a fianco alle Poste a Mirafiori sud dove risiedono oltre 250 persone, naturalmente nessuna delle quali è autorizzata alla permanenza ma alle quali il Comune ha deciso di andare in contro attraverso la realizzazione di allacciamenti alla rete elettrica e fognaria, oltre alla realizzazione di un prefabbricato che ospita i servizi igienici. Si tratta del famoso programma del governo finalizzato all’integrazione per il quale Torino ha ricevuto circa 5 milioni.

Centosassantamila euro di opere in questo, che però non sono state autorizzate dal Comune stesso che le ha ordinate. Non è soltanto un paradosso. Tra vigili urbani e la divisione Lavori pubblici è scoppiata la bomba. Ovvero un contenzioso che si trascina da quasi un mese. Ci sono relazioni di servizio in cui il Comando di polizia municipale contesta «la totale assenza di autorizzazioni da parte degli uffici dei Lavori pubblici» in violazione dell’articolo 61 del regolamento edilizio della Città.

Per la realizzazione del prefabbricato, infatti, occorrono alcuni requisiti: cartello esposto con il nome dell’azienda, durata dei lavori e responsabile, e infine l’importo delle opere. Ma di tutto questo non c’è traccia; e proprio da lì è nato il contenzioso, rimasto per adesso sotto traccia. Incontri informali sul posto tra geometri dei Lavori pubblici e addirittura di Commissari di polizia del comando inviati per capire che cose stesse accadendo, non hanno risolto il rebus. Anzi. Il 17 dicembre i vigili chiedono la documentazione dall’ufficio stranieri, ma ottengono la promessa di ottenerla soltanto il giorno successivo. Il 18 alla domanda di esibire le scartoffie, i funzionari comunali si sono limitati a sfoderare la copia dell’occupazione di suolo pubblico e l’accordo di programma stipulato tra amministrazione e la prefettura per la ri qualificazione dei campi. Poca roba. E infatti i vigili insistono: ma a quel punto i funzionari hanno fatto scena muta, implorando di non denunciare le omissioni e «che tutto si sarebbe risolto», il che suona vagamente come soluzione al «cacio e pepe» o della serie «volemosebbbene». Sono partite così telefonate tra il Comando e i vari uffici, ma alla fine dei documenti nessuna traccia. E sono partiti missili terra aria – pare sotto forma di «inviti al silenzio» nei confronti agli agenti che erano stati inviati dal Comando per presidiare il campo. Ad uno di loro sarebbe stato perfino formalizzato un provvedimento disciplinare: chissà, forse per eccesso di zelo come nel famoso film di Alberto Sordi, «Il Vigile». Sta di fatto che la questione adesso è finita sul tavolo dell’assessore e della direttrice dei Lavori pubblici Paola Virano grazie a una lettera di Andrea Tronzano di Forza Italia che ha intenzione di fare luce sulla vicenda chiamando in causa, ovvero in Commissione tutti i protagonisti segnalati nelle relazioni di servizio. Entrambi dovranno spiegare perchè i prefabbricati che ospitano i bagni, ma più in generale i lavori si sono svolti alla chetichella senza troppi scrupoli. Eppure la vicenda è ancora più intricata: anche perché gli allacciamenti di Iren e di Smat risulterebbero regolarmente autorizzati, mentre al Comando non risultano quelli dei bagni, ben più appariscenti. Due casette con vater e lavandini. Non solo: il Comando ha speso migliaia di euro per far presidiare 24 ore i cantieri. Cantieri abusivi su un campo abusivo popolato da 250 persone delle quali I su 2 (rapporto dei vigili 2013) è pregiudicata.

Può darsi che la scarsa trasparenza possa essere stata dettata da negligenza oppure dalla «necessità» di non dare troppo nell’occhio, soprattutto a quello dei residenti esasperati da una situazione che non conosce fine.

06.01.15_GiornalePiemonte_Campo abusivo