Mense, via ai rincari ma senza le scuse – Il Giornale del Piemonte

Mense, via ai rincari ma senza le scuse – Il Giornale del Piemonte

Pellerino si salva dalla mozione di sfiducia ma non fa marcia indietro sui disservizi: «La qualità è migliorata, ringraziamo per le segnalazioni».

(…) La guerra del piatto caldo prende la piega delle carte bollate. Non passa alla fine la richiesta di dimissioni dell’assessore Pellerino che dopo le lamentele dei genitori sui rincari ne prende atto (e li ringrazia) ma non chiede scusa. (…) Gli aumenti su mense e iscrizioni (per le materne) sono di 5 euro al mese se con un reddito Isee sotto i 9mila 400 euro; 10 euro per chi supera i 9mila 400 fino ai 32mi1a euro. Il rincaro di 2 euro sarà applicato a chi rientra nella fascia sopra i 32mila euro. Alle elementari sono più corposi: la fascia più bassa è di 2 euro, di 5 per chi si colloca tra i 6mila 800 e i 9mila 400 euro. Per chi ha un reddito tra i 9mila 400 e i 32mila euro la stangata è di 10 euro (passando da 90 a 100, da 109 a 1190 da 129 a 139 euro). Infine 7 euro per chi supera i 32mila euro (si potrà avere la retta fino ai 147 euro). I pasti delle medie saranno conteggiati tra un minimo di 1.50 euro a 7,10 euro. Come non bastasse all’esordio il servizio non è stato magnifico, anzi. Nell’ultima settimana sono stati segnalati problemi nel raggiungere le scuole. Pasti crudi e sostituzione di pietanze: a un bambino è stato servito un pasto normale al posto del suo calibrato sulla dieta che deve seguire per motivi di salute. «Come al solito però – fa notare Andrea Tronzano (Pdl) – non pagherà nessuno, l’assessore dovrebbe venire a dire chi è responsabile dei disservizi, oltre al fatto che 7 euro sono troppi, a me questi conti non tornano». (…)

Il Comune fornisce ogni anno 8,5 mln di pasti per 60mila utenti in 380 scuole, e precisamente in 320 edifici scolastici. Le disfunzioni sono state riscontrate soprattutto per il cambio di gestione in 6 circoscrizioni su 10: «Sapevamo che ci sarebbe stato qualche problema – ha detto Pellerino – quindi abbiamo avviato dei controlli, 93 fino ovvero 1 ogni 3 scuole». Gli ispettori hanno rilevato 8 criticità su 196 sedi, e altre 13 su oltre 120 scuole. Tante o poche? Nel 2008 erano 50 quando lavoravano altre aziende. Il capitolato ha introdotto la filiera corta ovvero l’obbligo di acquistare le materie prime da aziende locali. I piatti di plastica (320 tonnellate all’anno) sono stati sostituiti da piatti di porcellana lavabili con detersivi biodegradabili. Gli automezzi sono tutti ecologici, 49 furgoni) più una riserva di 5. Ed è previsto anche il recupero di cibo per non abbienti e il borsellino elettronico per il pagamento. Naturalmente tutte queste novità messe insieme in un colpo solo alla prove dei fatti non hanno funzionato: alcuni furgoni hanno dovuto consegnare i pasti due volte perché non c’erano sufficienti materie prime e qualche bambino ha mangiato tardi. Poi su alcuni piatti sono finte zucchine crude perché non erano disponibili «in filiera corta». Infine la pizza prevista come primo piatto dei bambini di una settimana fa, è stata sostituita all’ultimo da una pietanza diversa. C’è poi anche il caso di patate e fagiolini: sono stati servizi a un temperatura non conforme col protocollo. [A.Costa]

TRASPARENZA Andrea Tronzano chiede all’assessore di tornare in consiglio con i nomi dei responsabili dei disservizi

01.10.13_GiornalePiemonte_Mense