Niente sconti sull’Imu Aliquote come nel 2012 – Il Giornale del Piemonte

Niente sconti sull’Imu Aliquote come nel 2012 – Il Giornale del Piemonte

Inalterato il 5 ,75 per mille sulla prima casa. Sulla seconda non scenderà sotto al 10,6.
Torino non fa sconti. Almeno per adesso. Le aliquote dell’Imu non scenderanno al di sotto della soglia fissata l’anno scorso. Ovvero il limite massimo: 5,75 per mille sulla prima casa e 10,6 sulla seconda. Ingenuo chi si aspettava un regalino da parte del Comune. L’ultimo anello della catena viziosa che dallo Stato arriva fino alla Circoscrizione, non può proprio fare a meno di questa tassa. «Abbassare le aliquote in questo momento, è impossibile» dicono dagli uffici dell’assessore Passoni. Ed è anche comprensibile per come è stato congegnato il meccanismo del prelievo, praticamente a vantaggio dello Stato. Nel 2012 il gettito totale – quindi su scala nazionale – è stato di 23,7 miliardi. E secondo il ministero si è trattato di un importo simile a quello dell’Ici del 2007. In linea anche il numero dei contribuenti e il versamento medio. La quota di maggior gettito derivante dalle aliquote fissate dai Comuni è stata intorno ai 3,8 miliardi di euro. Al netto della quota derivante dalle manovre comunali, quindi, i dati indicano un gettito Imu per il 2012 ad aliquota standard di circa 19,9 miliardi.

Da sola la prima casa equivale in termini di gettito 4 miliardi, comprensivo delle manovre di adeguamento comunali. I versamenti sono stati effettuati da circa 17,8 milioni di italiani, per un importo medio di circa 225 euro. Soltanto un quarto delle abitazioni principali, invece, risulta esente dall’imposta. Su un totale di 4 miliardi, 600 milioni derivano dalle variazioni di aliquota fissate dai Comuni. Oltre un terzo deriva da quattro Comuni: Roma, Torino, Genova e Napoli. Qui il peso del gettito dell’imposta sulla prima casa rispetto al totale si attesta in media sul 27 per cento. Un punto di Imu sulla prima casa vale, in termini di risorse, circa 38 milioni. Impossibile una sforbiciata di questa entità. Al massimo si potrebbe arrivare, a patto che l’extra gettito sia intorno ai 9 milioni, ad una riduzione di un quarto di punto: 0,25 per mille. Arrivando così ad un’aliquota del 5,5 per mille. Ma per adesso il Comune non può permettersi di fare questa scelta. Tanto più che anche sul fronte della Tares dovrà fare delle scelte ovvero stabilire gli importi degli sgravi. Inizierà la prossima settimana il giro di consultazioni con le categorie. (…)

II centrodestra chiede a Passoni di ripensarci. L’imu costituisce infatti un prelievo pesante per i torinesi, che nonostante tutto hanno dimostrato una fedeltà fiscale da primato. «Siamo tra i comuni più tartassati d’Italia – dice Andrea Tronzano del Pdl – senza contare l’enorme debito di 3,3 miliardi, il più alto d’Italia. Passoni dovrebbe fare una riflessioni su questo». La giunta fa fatica a mantenere il welfare a livelli soddisfacenti: le domande di una casa popolare sono aumentare, senza contare che sta per entrare in crisi anche il comparto del sostegno alla locazione. La scorsa settimana l’Anci in sede locale ha chiesto al governo di stornare almeno un miliardo sul scala nazionale dai 40 miliardi dei fondi per le imprese da distribuire agli enti locali per soccorrere le fasce deboli. [E. Basile]

Il Pdl attacca: «Siamo il Comune più indebitato, e anche quello senza sgravi fiscali»

14.04.13_GiornaliPiemonte_Imu