No al referendum sui campi Rom e degrado nelle case popolari, cresce l’immobilismo dell’amministrazione – NewsItalia Live

No al referendum sui campi Rom e degrado nelle case popolari, cresce l’immobilismo dell’amministrazione – NewsItalia Live

Tante questioni sollevate in aula rossa, ma poche risposte dall’attuale amministrazione. Sembra essere questo il leitmotiv della Torino targata Pd dell’ultima generazione. Infatti, mentre aleggia sull’amministrazione l’onta della corruzione, delle firme false e dei rimborsi gonfiati della V circoscrizione che di sicuro non fanno bene all’immagine della giunta Fassino, al tempo stesso cresce l’immobilismo di un’amministrazione che non sembra avere intenzione di trovare una soluzione ai problemi che da mesi assillano i torinesi. E così se da un lato si è assistito allo sgombero e all’abbattimento di parte della baraccopoli in Lungo Stura Lazio, dove in futuro dovrebbe sorgere una pista ciclabile, dall’altra di fronte alla proposta di Lega Nord e Fratelli d’Italia di fare un referendum popolare sui campi rom è arrivato un secco no dalla maggioranza.E’ evidente che una parte della sinistra vuole mantenere i campi abusivi – ha dichiarato Andrea Tronzano capogruppo di Forza Italia Questa sarebbe stata l’occasione giusta per sentire il parere dei cittadini ed adottare quindi politiche più incisive”. La replica della maggioranza non si è fatta attendere e il vice sindaco ha ribadito l’intenzione di voler approfondire il tema facendo riferimento alla legalità e alla solidarietà e non liquidando la questione con una sorta di spot propagandistico. Parole che di fatto non risolvono una questione spinosa come quella dei campi rom abusivi e sovraffollati e rimandano a data da destinarsi la soluzione al problema. Così come sembra essere senza soluzione immediata un’altra emergenza che negli ultimi mesi ha caratterizzato una fetta della città piemontese, quella delle case popolari Atc di via Debernardi e corso Agnelli, lasciate in uno stato di degrado e di abbandono da mesi. Tutto ha avuto inizio lo scorso mese di ottobre quando durante i lavori di riqualificazione previsti dal “contratto di quartiere” (un programma straordinario di manutenzione delle case popolari e degli spazi pubblici), sono stati tranciati per errore i fili della luce di 60 lampade. Nessun intervento è stato fatto per porre rimedio all’errore, anzi la ditta non si è più vista e i lavoro sono rimasti fermi. Ma non è tutto, andando a guardare a fondo la situazione di questi edifici popolari si possono vedere decine di contatori del gas senza protezione, tubi dell’acqua scoperti e ascensori fermi da anni, mai collaudati. Nonostante le richieste dei residenti, l’Atc non ha ancora provveduto a porre rimedio per un contenzione aperto con la ditta. Gli ascensori saranno collaudati a giugno, assicurano, mentre per luci e contatori i tempi sono decisamente più lunghi perché sarà necessario appaltare un nuovo progetto. Per questa ragione Andrea Tronzano ha presentato un’interpellanza in comune per chiedere interventi tempestivi.

FEDERICA BOSCO