I “padiglioni” fissi dovranno versare il tributo sui posti auto
Il testo è in questi giorni al vaglio delle competenti commissioni comunali. Ma vedendo anche i dubbi e le incertezze emerse durante il dibattito di ieri pomeriggio, il sospetto è che il nuovo regolamento dehors della Città di Torino possa portare in dote una rivoluzione con annessa stangata. Timore condiviso anche dall’Epat torinese, che ha già chiesto un incontro chiarificatore con l’assessore al Commercio.
Il punto fondamentale è la distinzione tra dehors e “padiglioni” contenuta nel documento. Per dehors da oggi si intenderanno solo i tavolini, le sedie e gli ombrelloni. Tutte le altre strutture esterne con coperture rigide o teloni verranno invece catalogati come “padiglioni”. E ora il timore è che vengano considerati come un allargamento vero e proprio degli spazi commerciali, per il quale bisogna versare una quota di “monetizzazione” a copertura dei parcheggi. Tutt’altro che bruscolini: si va dai 2.340 euro a posto auto nelle zone più periferiche fino a salire a 9.360 euro in quelle centrali. «Se dovesse passare questo principio – denuncia il presidente dei pubblici esercizi dell’Epat Ascom, Paolo Troccoli – saremmo di fronte all’ennesima stangata, tanto più che dovremo sostenere anche le spese per il rilascio della concessione edilizia per la loro costruzione».
Il tema verrà nuovamente affrontato in commissione, anche se la linea dell’assessorato è quella di chiedere la “monetizzazione” solo per le superfici oltre i 25 metri quadri. «Ma da una prima analisi – ha commentato il capogruppo di Forza Italia in Sala Rossa, Andrea Tronzano – mi pare che si complichi la vita e non cambino i costi, anzi aumentino. Sembra quasi che si faccia questo regolamento per sanare autorizzazioni edilizie non date a quelli che in realtà sarebbero già soggetti a permesso edilizio senza però averlo: è un condono mascherato?». [p.var.]
