Sempre gli stessi rifiuti. Addio sgravi per i mercati – Il Giornale del Piemonte

Sempre gli stessi rifiuti. Addio sgravi per i mercati – Il Giornale del Piemonte

Lo studio dell’Ipla conferma l’identica produzione di scarti degli anni scorsi. Ma i commercianti chiedono aiuto lo stesso

I rifiuti nei mercati non sono aumentati. Un po’ per il fatto che sono calati i consumi ma anche per la cessata attività dei banchi di alimentari. Insomma, l’Amiat raccoglie meno spazzatura nei mercati rionali ma il livello di pressione tributaria non scenderà come chiedevano i mercatali in base a un sillogismo elementare, ovvero se si sporca di meno si pagherà meno. Invece le imposte resteranno le stesse.

A Palazzo Civico è stato presentato da Amiat e Ipla lo studio relativo alla pesatura dei rifiuti nei mercati cittadini, un focus richiesto dagli stessi operatori dei mercati per verificare il rapporto quanti-qualitativo puntuale dei rifiuti, una delle componenti del contratto di servizio di Amiat verso la Città di Torino.

Il lavoro di campionatura ha interessato 6 mercati e ha previsto il coinvolgimento degli stessi responsabili dei mercati: Foroni, Porpora, Borromini, Chieti, Nizza e Madama Cristina nella quarta settimana di novembre del 2104 e nella terza di aprile 2015.

È stata analizzata la quantità di rifiuti proveniente dai banchi alimentari, extra alimentari e dai produttori. Nel periodo di monitoraggio i banchi alimentari hanno registrato 34,5 tonnellate, mentre quelli extra alimentari 2,2 tonnellate e i produttori 1,3. Il lavoro dell’Ipla ha escluso dal calcolo le cassette, che vengono raccolte e gestite da altri soggetti privati.

La proiezione annuale di tutti i rifiuti dei 6 mercati campione si attesta su1,9 milioni di tonnellate che con l’aggiunta delle 71,4 relative a quelli non mercatali, ma legati all’area circostante, porta a un risultato sostanzialmente uguale a quello registrato nel 2014. Il lavoro di monitoraggio dell’Ipla è stato esposto ai rappresentanti degli operatori mercatali torinesi da Marco Rossi, responsabile Amiat di Pulizia e Smaltimento Rifiuti, alla presenza degli assessori Enzo Lavolta, Domenico Mangone e Gianguido Passoni.

Detto questo la polemica è alimentata dal fatto che secondo i calcoli degli ambulanti del Goia la tariffa per il pagamento della Tari sotto la Mole sarebbe quasi sei volte quella partenopea, e la forbice si allargherebbe ancor di più prendendo come termine di paragone Milano che paga dieci volte di meno,con una tariffa annua di 19,22 euro a metro quadro rispetto ai 270 euro di Torino. (…)

Nei mercati torinesi un ambulante spende mediamente quasi 5mila euro all’anno per i rifiuti, per 312 giorni di lavoro. Praticamente 16 euro al giorno, 0,9 euro al metro quadro. Tenendo come esempio un banco alimentare di 18 metri quadrati di superficie. «E sarebbe del 23 la percentuale con cui la Tari va a incidere di più rispetto alle altre città italiane sul reddito di un’impresa media».Il presidente nazionale Giancarlo Nardozzi ha annunciato una petizione per chiedere le dimissioni dell’attuale amministrazione. «Siamo scesi in strada a manifestare decine di volte e non abbiamo mai ottenuto neanche una piccola vittoria. Vista la crisi del settore ora agiremo diversamente. E cominceremo dopo il tavolo tecnico, cercando di coinvolgere anche i cittadini».(…)

La seconda spinge per togliere la clausola della tariffa che prevede la moltiplicazione per sei inteso come i sei giorni della settimana – della tariffa annua. «Un provvedimento adottato solo in questo comuneattacca il capogruppo di Fi Andrea Tronzano, che invita ad una maggiore consapevolezza del problema -. La Tari incide tantissimo e se pensiamo che vengono spesi 5 milioni e 500 mila euro all’anno per le pulizie notturne questo dato deve far riflettere tutti. Anche coloro che usufruiscono delle piazze auliche nei grandi eventi». [A. Feltrinelli]

20.06.15_GiornalePiemonte_Rifiuti