Spacciatori in via Ormea. La procura: dopo 48 ore dobbiamo rilasciarli – La Repubblica

Spacciatori in via Ormea. La procura: dopo 48 ore dobbiamo rilasciarli – La Repubblica

Estirpare i market della droga a cielo aperto è diventato sempre più difficile. Non perché c’è qualcuno, nelle procure e tra le forze dell’ordine, che si diverte a fare promesse da marinaio, ma perché la politica ha deciso che i pusher non possano più essere arrestati e messi in carcere. Il parlamento fa le leggi, i giudici le applicano. A ciascuno il suo, insomma.

Ecco perché la denuncia del senatore del Pd, Mauro Maria Marino, che facendo jogging sotto casa ha contato 35 spacciatori lungo via Ormea e adesso chiede che si faccia qualcosa perché sinora “nulla è stato fatto”, ha suscitato la reazione della Procura. «Voglio ricordare – fa sapere il procuratore aggiunto Paolo Borgna, responsabile del pool sicurezza urbana – che in forza di due riforme approvate tra il 2013 e il 2014 dal parlamento, per il reato di spaccio di lieve entità non è possibile, per il giudice, disporre la custodia in carcere neppure per il pusher arrestato in flagranza, che dunque viene obbligatoriamente scarcerato entro 48 ore dall’arresto».

E qui si potrebbe chiudere baracca e burattini e tornarsene a casa. Invece gli inquirenti e le forze di polizia hanno deciso di non mollare la presa nonostante le armi spuntate ormai a loro disposizione. «Per ovviare a questa situazione – aggiunge il procuratore Borgna – la procura, d’intesa con le forze dell’ordine, svolge costantemente indagini mirate a dimostrare l’abitualità delle attività di spaccio, per poter così contestare un reato più grave che permetta la detenzione in carcere». E anche a San Salvario, dove sta di casa il senatore Marino, “ciò è stato fatto ripetutamente”, nonostante sia una strada difficile da percorrere. «Tali indagini – sottolinea Borgna – comportano tempi di osservazione e impiego di risorse umane non sempre disponibili».
Una possibile soluzione, aggiunge il procuratore, sarebbe quella di prevedere strutture detentive per i piccoli spacciatori alternative al carcere, perché il più delle volte anche gli arresti domiciliari sono impossibili da applicare in questi casi: spesso, infatti, i pusher sono extracomunitari, non hanno un domicilio o una famiglia in città.

La politica cittadina ipotizza la chiusura notturna delle strade dello spaccio, una ztl – ha proposto il capogruppo del Pd, Michele Paolino – che chiuda il rubinetto dei clienti ai pusher. Ma l’idea sostenuta dal compagno di corrente Marino, non piace a Palazzo Civico. (…)

Andrea Tronzano di Forza Italia valuta la proposta del Pd «estemporanea e irrealistica, quindi inutile». (…)

[G. Guccione]

01.08.15_Repubblica_via Ormea