TORINO ai TORINESI: Successo per FI, 500 cittadini presenti, tasse, Rom e case popolari i temi più sentiti – NewsItalia Live

TORINO ai TORINESI: Successo per FI, 500 cittadini presenti, tasse, Rom e case popolari i temi più sentiti – NewsItalia Live

torinoGrande successo di pubblico al Gam di Torino dove venerdì 20 marzo i vertici locali ed alcuni esponenti nazionali di Forza Italia hanno incontrato la cittadinanza in un appuntamento che ha visto protagonista proprio il pubblico. Cinque cittadini si sono alternati sul palco per esporre i problemi della vita quotidiana. Un’occasione per analizzare con i rappresentanti politici di Forza Italia le criticità della città. Tra le categorie più falcidiate dalla crisi e stritolati dalla morsa delle tasse i commercianti che hanno denunciato una pressione fiscale troppo alta e le difficoltà a convivere con i cantieri aperti in città che hanno durata eccessiva, in particolar modo è stato citato come esempio il cantiere di via Nizza che ha avuto una durata superiore ai due anni oltre al termine preventivato. Un danno economico che non è stato compensato dagli sgravi fiscali riconosciuti per i cantieri troppo lunghi e dunque oggi il quadro che emerge da una città metropolitana piegata dalla crisi è che a fronte di 860 nuove registrazioni nel 2014 sono state chiuse 1540 attività con un saldo passivo di 680 unità, di cui 361 nell’extra alimentare. A gravare ulteriormente sul settore è il commercio abusivo che negli ultimi anni è aumentato in maniera esponenziale. Anche gli ambulanti con un saldo passivo nel 2014 di 56 unità hanno evidenziato le difficoltà a sopravvivere al difficile momento storico e si sono espressi contro la direttiva Bolkestein. Per intenderci la normativa europea scritta a Bruxelles che rischia di abbattersi come una calamità sulla fragile economia del commercio su aree pubbliche, infatti prevede che alla scadenza delle concessioni queste vengano messe a bando pubblico, il che significa che tanti piccoli imprenditori potrebbero perdere il lavoro e un numero enorme di addetti e famiglie che, con sacrificio, hanno acquistato licenze commerciali per esercitare sulle concessioni, non avrebbero più la possibilità di vedere rientrare neanche l’investimento iniziale. In chiave futura, senza le certezze temporali di rientro delle spese, la stessa manutenzione delle strutture, e l’acquisto di beni strumentali volti a far crescere un’azienda non troverebbero giustificazione. Se a questo quadro si aggiunge la pressione fiscale che prevede ben 88 adempimenti durante l’anno di cui 21 locali, si comprende come un settore come il commercio che dovrebbe essere un traino per l’economia, invece a Torino, come in tutta la provincia e la regione abbia il segno meno dinnanzi ai flussi di iscrizione e cessazione relativi ai primi 8 mesi del 2014. Anche le buche stradali disturbano il sonno dei torinesi che hanno espresso dissenso verso una gestione del manto stradale cittadino alquanto lacunosa, infatti la percentuale della superficie degradata alla fine del 2013 era del 43,3% pari a 9milioni e 200 mila metri quadrati di superficie. Un dato significativo che ha generato nel 2014 965 sinistri, con danni a persone e automezzi, di cui sono stati risarciti dalla compagnia Unipol Sai assicurazioni 194 infortuni pari al 20 per cento complessivo per un importo di 144.075,96 euro. Molto sentita dalla cittadinanza la questione dei nomadi che a Torino sono presenti con quattro campi autorizzati (Germagnano, Aeroporto, Vercelli, Sangone) che ospitano 1400 unità e altri 1500 abusivi. Ad allarmare, oltre al costo importante sostenuto dalla collettività per garantire l’assistenza sanitaria e i servizi come luce acqua rifiuti e progetti educativi e di integrazione, sono i dati relativi alla delinquenza  generata dai nomadi che è superiore al  95% del totale e comprende furti, ma anche reati minori come accattonaggio, depredamento contenitori vestiti, furto da cassonetti per un valore pari  a 50 kg per ogni zingaro ed incide nel bilancio di Amiat in modo molto consistente. Dai nomadi agli extracomunitari, i torinesi hanno posto l’accento anche sul tema caldo delle case popolari dove  cresce la  richiesta degli italiani, a causa della crisi economica, ma  la sensazione diffusa tra la cittadinanza è che gli extracomunitari, oggi titolari di 1500 case popolari, abbiano la precedenza a scapito dei torinesi in difficoltà. A fronte di queste e molte altre criticità i cittadini ogni anno versano 1170 miliardi di euro per le tasse (908 milioni per le tributarie: imu, tasi, tari, addizione ire, soggiorno, tefa) e 262 milioni per le extra tributarie (multe, mense scolastiche, parcheggi, concessioni, assistenza), mentre persiste un debito della città di Torino sui 3 miliardi di euro.

torino 2Tra i promotori della serata Andrea Tronzano, capogruppo di Forza Italia che ha espresso una grande soddisfazione per la partecipazione della gente e le risposte dei politici intervenuti. “Un entusiasmo che non si vedeva da tempo a favore di Forza Italia a Torino. Oltre 500 persone che sono rimaste sino alla fine a testimoniare la bontà della nostra intuizione: parlare di problemi concreti raccontati dai cittadini protagonisti. Credo che attraverso un lavoro capillare nelle periferie e non nei salotti, l’unità del centro-destra torinese e l’individuazione di un candidato Sindaco benvoluto il divario attuale potrebbe scendere e il ballottaggio potrebbe diventare un obiettivo raggiungibile”. Tra le facce del nuovo corso di Forza Italia, giovani a cui Berlusconi ha affidato quel rinnovamento auspicato erano presenti Giovanni Toti e Alessandro Cattaneo. L’intervento dell’ex sindaco di Pavia, oggi responsabile della formazione del partito è stato tra i più apprezzati dal pubblico presente “la città di Torino ha risposto con entusiasmo all’appuntamento che dal titolo “Torino ai torinesi” voleva essere un’occasione per dare voce ai cittadini – ha commentato Cattaneo – in modo che dalle loro parole potessero emergere i problemi più urgenti e le criticità da risolvere. Ho visto una bella platea di oltre 600 persone, interessate e curiose ma soprattutto attente a quelle che possono essere le nuove dinamiche per cambiare il sistema. Per quanto mi riguarda ho messo a disposizione dei presenti la mia testimonianza di amministratore giovane, impegnato e desideroso di cambiare una politica in cui la gente non si riconosce più. Credo che con il lavoro, la tenacia e la costanza sia possibile cambiare anche in una città come Torino dove da sempre regna incontrastata la sinistra. Non sarà facile ma è possibile, così come è accaduto in altre città come Perugia, credo che anche nel capoluogo piemontese sarà possibile arrivare ad una svolta”.

FEDERICA BOSCO