Una colata di cemento per Borgo Bertolla – Alinews

Una colata di cemento per Borgo Bertolla – Alinews

Un’invasione di trenta o forse piu’ palazzine si impadronira’ di Borgo Bertolla a Torino, lo ha stabilito ieri il Consiglio comunale votando, dopo una lunga discussione, la variante 228 al Piano regolatore. La delibera, molto contestata sia dentro che fuori dall’aula, prevede la nuova edificazione di 8.500 metri quadri di terreni, con palazzine che non potranno superare i tre piani in altezza, oltre al terreno che non potra’ essere utilizzato ad uso abitativo.
Ancora una volta, una delle motivazioni cardine che hanno spinto l’amministrazione comunale a concedere i terreni di Borgata Bertolla e Strada San Mauro e’ quella economica, infatti il Comune prevede di incassare piu’ di otto milioni di euro grazie alla variante.
Il confronto in Sala Rossa e’ stato serrato, con le opposizioni che hanno attaccato Giunta e maggioranza sia per la concessione in se: “Nell’ultimo anno e mezzo – spiega Fabrizio Ricca, capogruppo della Lega Nord – abbiamo versato tonnellate di cemento sulla città. Questa variante porta 8,5 milioni di Euro per gli oneri di urbanizzazione che fanno comodo. C’è tanta quantità e poca qualità, nel 1995 non si è stati in grado di fare un Piano regolatore per arrivare a varianti di questo tipo, con palazzi che non saranno mai abitati”; sia per il pericolo idrogeologico che tali costruzioni comporterebbero: “Quanto successo a Genova nel 2011, – prosegue il capogruppo Pdl, Andrea Tronzano – esondazioni con danni e vittime, potrebbe ripetersi anche qui, se venissero costruiti palazzi. Anche a Genova si è costruito in una zona a rischio idrogeologico e l’esondazione ha provocato morti. Non so quanti dei costruttori dei circa 1.500 appartamenti che si andranno a realizzare saranno disposti a costruire in perdita”. In mattinata, il comitato spontaneo di cittadini “Salviamo Bertolla” aveva tentato un salvataggio in extremis del quartiere, durante un “diritto di tribuna” a Palazzo Civico, illustrando a giornalisti e ad alcuni consiglieri comunali, tra cui il presidente Giovanni Maria Ferraris, quali fossero i rischi ambientali ed urbanistici di tale variante. (…)
Er/er