“Va bene la vendita ma no al carrozzone” – Il Giornale del Piemonte

“Va bene la vendita ma no al carrozzone” – Il Giornale del Piemonte

L’opposizione chiede un dibattito. Rischio poltronificio per la holding

Una holding dove collocare le quote delle partecipate da mettere sul mercato. Ma anche un regolamento (che non è un bavaglio ai privati, ma solo l`indirizzo politico dell`operazione che dovrà dare il consiglio comunale, spiegava l`assessore Passoni). Una volta sul mercato il comune potrà accantonare i fondi per rientrare del debito stratificato in decenni. Il Comune pagherà gli interessi sulla liquidità anticipata dalla banca che correrà in soccorso a Fct la cui dotazione finanziaria è zero. L`istituto sarà selezionato con un bando pubblico. Ma il problema per l`opposizione è la holding che da strumento tecnico rischia di diventare un carrozzone. «Uno di quegli enti in teoria virtuosi ma che poi alla lunga diventano dei poltronifici dove piazzare amici o trombati di lusso» osserva il capogruppo Andrea Tronzano.
A palazzo l`opposizione battezza l`operazione di razionalizzazione delle spa pubbliche come «utile e necessaria». Ma non nasconde il timore per il rischio che parallelamente al rastrellamento del denaro utile ad abbattere il debito, si nasconda il pretesto per accontentare qualche bocca famelica in attesa di collocazione al vertice di quella che diventerà a tutti gli effetti la cassaforte del Comune. «La holdingdice Tronzanodovrà avere un carattere esclusivamente tecnico e dovrà essere gestita internamente dal Comune. In caso contrario c`è il rischio che diventi un carrozzone di cui non sentiamo la necessítà». La holding avrà il compito di fare da contenitore e vetrina del patrimonio azionario comunale. Ma in realtà sarà la vera cabina di pilotaggio delle operazioni che porteranno i privati dentro le spa pubbliche attraverso l`acquisizione azionaria. Per adesso il piano include la dismissione del 40% di Trm Gtt e Amiat ma non è esclusa la nascita di una seconda holding per la gestione del patrimonio immobiliare che sarà messo sul mercato. L`impostazione è di mantenere comunque il controllo pubblico con il 60 per cento. Il regolamento conterrà gli indirizzi e le modalità con cui verrà eseguita l`alienazione dettati non dalla giunta ma dal consiglio comunale. «Mi auguro che sarà sufficiente il regolamento» dice Tronzano.
Il Pdl sperava in un dibattito allargato prima della delibera della giunta. «Si tratta di una scelta che condizionerà la politica economica almeno per il prossimo decennio. Allargare la discussione sarebbe stato un bel gesto oltre che utile». Dentro il Pd c`è perplessità sulla quantità delle quote da vendere e sul modo con cui saranno vendute. Non convince insomma la linea della holding. «Se dobbiamo cedere solo il 40 per cento delle quote di ciascuna azienda, perché conferire alla finanziaria anche il restante 60 per cento osserva Roberto Tricarico – Il Comune dovrebbe avere una funzione di controllo e di indirizzo delle aziende. Così si perde. E poi fino ad oggi si era sempre parlato di partner finanziari, ora si parla di partner industriali. Su quali basi sceglierà Fct?». Da Michele Paolino a Mimino Caretta si sollevano altri dubbi: «Potremo tornare indietro una volta cedute le quote?». Ma almeno su questo la giunta promette un dibattito ampio. Il regolamento basterà a mettere d`accordo la maggioranza? (ANDREA COSTA)
09.10.11_GiornalePiemonte_partecipate