Vendita GTT – TRONZANO (FI): “La sinistra non cambia il sistema per non perdere il consenso elettorale” – NewsItalia Live

Vendita GTT – TRONZANO (FI): “La sinistra non cambia il sistema per non perdere il consenso elettorale” – NewsItalia Live

Il nodo della questione sembra essere proprio il consenso elettorale, e per questa ragione ancora una volta la vendita di GTT a Torino ha portato ad un nulla di fatto. A sostenerlo è stata Forza Italia che da un’analisi fatta dal capogruppo Tronzano ha spiegato le motivazioni della mancata cessione delle quote della società di corso Turati, nonostante l’Europa dimostri che la liberalizzazione genera redditività e lavoro. E così anche questa seconda gara è stata abbandonata dai possibili acquirenti. “La vendita delle partecipate porta più efficienza, tariffe migliori e più occupazioneha esordito Andrea Tronzano capogruppo di Forza Italia che numeri alla mano ci spiega cheI dati lo dimostrano. Purtroppo, la sinistra non condivide e mantiene lo status quo trentennale, nonostante il capitalismo municipale abbia fallito. Certamente, le ragioni sono diverse, ma la più importante è che non vogliono perdere il consenso elettorale che deriva da queste aziende. Per GTT in particolare è eclatante l’elevatissimo numero di rappresentanti di lista e scrutatori in ogni elezioni a scapito dell’efficienza del servizio che in quei giorni viene sostanzialmente dimezzato”. Un bacino elettorale che pesa, a conti fatti, più di un sistema che fa acqua da tutte le parti come dimostrano i dati messi sul tavolo da Forza Italia.

A differenza dell’Italia, dove le aziende pubbliche e il settore dei trasporti nel loro complesso generano perdite, infatti, in Europa il settore viaggia davvero su altri binari. Infatti dando uno sguardo ai dati snocciolati da Tronzano, i Paesi del Regno Unito che in questo ambito è all’avanguardia, addirittura si è registrato un incremento dei passeggeri pari al 60 per cento con una soddisfazione del 92 per cento degli stessi per il servizio bus e dell’87 per cento dei servizi ferroviari in particolare nel Galles, l’80 percento nella contea di Tyne e Wear (nord est) mentre a Londra c’è stato un incremento di soddisfazione dei passeggeri pari al 23 per cento. Anche la Danimarca che ha seguito la stessa politica di liberalizzazione ha avuto un 12 per cento di incremento di soddisfazione dei passeggeri, superando la soglia dell’80 per cento di passeggeri soddisfatti dei servizi ferroviari e l’83 per cento dei servizi bus. Da nord a sud dell’Europa il consenso per chi ha scelto la politica della liberalizzazione non cambia tanto che in Portogallo, nella città di Porto i passeggeri che utilizzano la metropolitana leggera hanno dichiarato per il 73 per cento la loro soddisfazione per l’efficienza del servizio. Il panorama è diametralmente opposto in Italia dove la liberalizzazione è ancora lontana e nello specifico in Piemonte, regione presa in esame da Forza Italia, i tagli subiti negli ultimi anni sono stati di quasi 200 milioni di euro. Per le Province si attestano sul 35 per cento mentre per i comuni arrivano al 20 per cento. Eppure nonostante questo quadro, a Torino per la seconda volta non si è chiusa la gara per la vendita delle quote di GTT e i possibili pretendenti hanno abbandonato il campo. In sostanza nessuno vuole comprare le quote della società di corso Turati perché non può poi impegnarsi nella gestione in quanto nello statuto ci sono dei paletti che impediscono a chi mette i soldi di poter agire per rendere più efficiente la macchina. Stando così le cose la situazione è destinata a rimanere in stallo almeno fino a dopo le prossime elezioni amministrative.

FEDERICA BOSCO