Via della Casa Comunale 3: la Sala Rossa approva un indirizzo virtuale per dare la residenza ai rifugiati – Comunicato Stampa Città di Torino

Via della Casa Comunale 3: la Sala Rossa approva un indirizzo virtuale per dare la residenza ai rifugiati – Comunicato Stampa Città di Torino

A Torino, i rifugiati potranno avere come residenza virtuale l’indirizzo “via della Casa comunale, 3”. Lo ha stabilito oggi la Sala Rossa, approvando dopo un serrato dibattito la delibera proposta dalla Giunta e presentata in aula dalla vicesindaco Elide Tisi.

L’istituzione di questo indirizzo virtuale consentirà l’iscrizione all’anagrafe di persone straniere titolari di protezione internazionale e umanitaria. Questo renderà possibile un più efficace monitoraggio delle presenze e l’inserimento delle persone in progetti di sostegno. Anagrafe e Polizia Municipale effettueranno accertamenti semestrali e indagini sul territorio al fine di verificare a permanenza sul territorio cittadino delle persone iscittwe come residenti all’indirizzo virtuale. Per iscriversi all’anagrafe, in mancanza di altro documento di identità, sarà sufficiente il permesso di soggiorno per motivi di protezione internazionale o umanitaria. Gli stranieri che saranno iscritti presso la residenza fittizia di “via della Casa comunale 3” avranno l’obbligo di rinnovare all’anagrafe la dichiarazione di dimora abituale nel Comune entro 60 giorni dal rinnovo del titolo di soggiorno. In caso di mancato rinnovo, trascorsi 6 mesi dalla scadenza del permesso di soggiorno, l’anagrafe procede alla cancellazione, previo preavviso di un mese all’interessato. (…)
All’illustrazione della delibera da parte della vicesindaco hanno fatto seguito gli interventi di vari consiglieri:

Andrea Tronzano (Forza Italia): Io credo che i profughi abbiano dei diritti: legittimi, giusti e leciti. Stranieri e non cittadini, come li definisce l’articolo 10 della nostra Costituzione. Ma, se hanno diritti sacrosanti, i profughi hanno anche dei doveri. E il primo dovere è quello di rispettare la legge italiana. Quindi non hanno il diritto di occupare case (e mi riferisco al villaggio ex Moi). Non riconosco a questa delibera il potere taumaturgico che ci permetterebbe di individuare i profughi sul territorio, ma credo invece che sarà utilizzata per dare agli occupanti illegali dell’ex Moi quel riconoscimento che oggi non hanno. Credo che questo sia l’escamotage della maggioranza che non accetto e non condivido e per questo voterò contro la delibera.
Infine, non vorrei poi che l’Europa prendesse spunto dalla situazione che si è determinata a Lampedusa, chiara situazione di mala gestione e cattiva organizzazione, per definire o bollare l’Italia come un Paese razzista. Non vorrei che l’Europa, strumentalizzando quei fatti, ne approfittasse per ritirarsi dai suoi doveri: aiutare uno stato di frontiera come il nostro nell’accoglimento dei profughi. (…)

La deliberazione è stata poi approvata con 24 voti a favore (oltre al sindaco, PD, Moderati, SEL, Centro Scanderebech e Appendino del M5S), 9 contrari (NCD, Forza Italia, Torino Libera, Lega Nord, Fratelli d’Italia, Progett’Azione) e 1 astenuto (Bertola del M5S). (…)

(Ufficio stampa del Consiglio comunale)