Nel 2012 record di imposte locali: si pagherà fino a 240 euro più del 2011
Lo sapevamo, d’accordo. La raffica di aumenti che si è abbattuta sulle nostre teste – e sulle nostre tasche – negli ultimi sei mesi si è sentita eccome. Però c’è una bella differenza tra saperlo e guardare i numeri infilati uno dietro l’altro. E scoprire che anche Torino ha la sua medaglia, ma è uno di quegli allori di cui si sarebbe fatto volentieri a meno. È una delle tre città con i residenti più tartassati d’Italia: tra 2011 e 2012 il peso delle imposte locali, in particolare delle addizionali Irpef comunali e regionali, è cresciuto più che altrove.
Le cifre
Facciamo a gara con Palermo e Venezia, almeno secondo la Cgia di Mestre, che ha analizzato gli effetti di due provvedimenti adottati lo scorso anno: la possibilità (targata Berlusconi) per i sindaci di ritoccare l’addizionale comunale dallo 0,5 allo 0,8 per cento e l’incremento dello 0,33 per cento dell’addizionale regionale (targato Monti). Il primo provvedimento porterà nelle casse dei comuni circa un miliardo e mezzo di euro; il secondo due miliardi. L’analisi del presidente della Cgia Bortolussi è spietata: «Sindaci e presidenti di Regione sono diventati moderni gabellieri. Tra Imu, Irpef, tassa di soggiorno, rifiuti, sono stati spinti dagli ultimi esecutivi a mettere le mani in tasca ai propri concittadini».
I rincari
Torino, per i noti problemi (un debito elevato e un livello di servizi alla persona più alto della media, perciò più costoso e più difficile da mantenere) è tra chi più ha affondato le mani Tra le grandi città (oltre Torino) solo Milano, Venezia, Genova, Catanzaro, Palermo e Cagliari hanno inasprito l’aliquota. Alcuni l’hanno confermata; altri, come Firenze, addirittura ridotta. Molti hanno previsto esenzioni e aliquote variabili a seconda del reddito: ad esempio Milano (che prima aveva l’aliquota unica) ne ha varate cinque. Qualcosa di analogo è successo a Venezia, Napoli, Cagliari. Torino no, eccetto l’esenzione per i redditi inferiori a 11.200 euro.
Anche l’addizionale regionale è aumentata. Il Piemonte prevede tre fasce di reddito: 1,23 per cento fino a 15 mila euro; 1,53 per cento da 15 a 22 mila euro; 1,73 per cento oltre 22 mila euro. Morale: un torinese che guadagna 20 mila euro all’anno nel 2012 pagherà 106 euro di addizionale comunale e 306 di addizionale regionale, totale 466 euro, 60 in più dello scorso anno. Solo ai palermitani andrà peggio: pagheranno 80 euro in più del 2011. Milanesi, bolognesi e triestini sborseranno la stessa somma. Molto più fortunati napoletani, fiorentini e veneziani: verseranno addirittura di meno.
Anche per chi ha un reddito di 40 mila euro. le cose non vanno poi così bene. Nella classifica dei rincari sono terzi: con 320 euro di addizionale comunale e 692 di regionale (oltre mille euro totali) si troveranno con 120 euro in meno nel portafogli. E molti invidieranno chi vive a Milano, Bologna e Firenze: nessun rincaro, o addirittura uno sconto sul 2011. Ancora più penalizzato chi guadagna 80 mila euro: qui il conto lievita a 2024 euro, più 240 rispetto al 2011. Anche in questa graduatoria Torino è terza, sempre dietro Venezia e Palermo. E anche stavolta il confronto è impietoso: i milanesi pagheranno 89 euro in più, i genovesi 80, i napoletani 75, i fiorentini 55 in meno.
Le reazioni
Alla lettura dei dati, il capogruppo del Pdl in Comune Andrea Tronzano ha subito lanciato un appello al sindaco: «A settembre è urgente fare il punto, in particolare sull’Imu perché pensiamo ci siano gli spazi per ridurla. E poi vendere le quote di società pubbliche e gli immobili per diminuire l’imposizione di almeno 200 euro in media a testa nei prossimi tre anni». (A. Rossi)