Bolletta «gasata» sul metano, Comune sotto accusa – Il Giornale del Piemonte

Bolletta «gasata» sul metano, Comune sotto accusa – Il Giornale del Piemonte

Sorpresa per migliaia di torinesi: incremento del 20-30 per cento. La giunta: «Eni non avrebbe dovuto caricarla sui cittadini»

Hai voglia a dire che il gas è leggero o invisibile, perchè in verità quando arriva sulla bolletta non solo si vede, ma se ne sente anche l’ odore, quello della fregatura. Per farla breve molti torinesi in questi giorni hanno ricevuto sul tagliandino del gas importi che passano da 47 a 79 euro in media e una volta chiesto giustificazione dell’incomprensibile aumento all’Eni (la quale detto per inciso controlla con Snam il 100 per cento di ltalgas che ha a sua volta controlla il 100 per cento di Aes Torino) si sono sentiti rispondere «che è stato lo stesso Comune a decidere di riscuotere il canone comunale a partire dal primo gennaio 2012 fino al 31 dicembre 2013». Dal 20 al 30 per cento in più sull’importo complessivo. E in effetti a ben vedere tra le voci stampate sul cartoncino compare quella di un «canone comunale sul gas», (fino ad allora inesistente) responsabile dell’esplosione del costo. Da qui inizia il braccio di ferro con il consigliere di Forza Italia Andrea Tronzano che diventa paladino dei tartassati e chiama subito in causa l’assessore che si è difeso spiegando che il Comune non ha mai chiesto a Eni di prelevare in bolletta la somma dovuta, ma che al contrario era Aes che avrebbe dovuto pagare di tasca sua. L’amministrazione suggerisce di rivolgersi all’authority per i reclami, naturalmente con il solito rimpallo di responsabilità con mezze verità degli operatori telefonici della Città e suggerimenti sbagliati in quanto l’authority non è l’ente competente per i reclami. Si scopre così che è stato il Comune ad aver deciso nel 2010 di usare la possibilità di aumentare il canone in attesa dimettere a gara la distribuzione del gas. La promessa è che dal 2015 il tributo sparirà, ma intanto chi ha pagato al momento non si è visto restituito un centesimo. «L’amministratore delegato di Aes – ha spiegato Tronzano – ci è venuto a spiegare che cosa è successo realmente. Aes paga una quota del canone, ma la fetta più grande la pagano i cittadini e gli introiti vanno alla Città». Non solo: ma il costo di questo canone a carico del cittadino è di 0,66 euro al mese per ogni contatore del gas che corrisponde a circa 5,7 milioni di cui 2,1 milioni a carico di Aes e 3,6 a carico dei cittadini che viene ribaltato al Comune. Aes però ha messo in bolletta questo costo tutto insieme per il 2011-2012-2013 e il cittadino si è trovato la bolletta aumentata per questo motivo. Certo dal 2015 questo tributo non ci sarà più, intanto per questi anni è saltato il principio del vincolo di bilancio per diminuire i costi alle utenze più bisogno se nonostante l’obbligo di legge.

Conclusione? «Se a Torino viene data una possibilità di aumenta le tasse – dice il capogrogruppo di Forza Italia – l’ha fatto anche sulla bolletta del gas dove era possibile e non obbligatorio inserire il canone comunale. In più, nonostante ci fosse il vincolo di legge per usare questo introito a favore dell’abbassamento delle tariffe per i più bisognosi Torino non l’ha fatto. Quindi, due danni: più tasse a carico dei cittadini e nessun ritorno a chi ne aveva più bisogno. Queste sono le conseguenze del debito mostruoso della Città e lo dico ai cittadini elettori solo per sottolineare come un bilancio in pesante rosso influisca notevolmente sul costo della vita: dal gas, alle mense, alle buche, al costo dei dehor, ai servizi cimiteriali, alle aliquote Tasi e alla tassa rifiuti e potrei continuare nell’elenco. Non mi pare proprio che le tasse siano calate a Torino, come invece sostiene, sapendo di mentire, il Pd».
31.10.14_GiornalePiemonte_Bollette