Tronzano: “Questo luogo che oggi inauguriamo è stato rinvenuto casualmente il 19 giugno 2010 durante le opere di manutenzione del percorso storico museale. La sua reviviscenza è avvenuta il 24 marzo 2011, dopo la pulizia da tutte le macerie, grazie ai volontari del Museo del carcere “Le Nuove”. Successivamente è stato sistemato a norma di concerto con il Demanio Piemonte, il comune di Torino e la Sovrintendenza Regionale dei Beni culturali e paesaggistici.
Quindi grazie alle persone e agli enti che hanno permesso di riscoprire questo luogo e grazie anche all’Associazione Nessun Uomo è un’isola, in particolare al suo Presidente Prof. Tagliente, che da tempo opera fattivamente per la migliore conservazione e il recupero di una porzione del complesso edilizio.
Questi luoghi sono occasione di conoscenza e di riflessione su ciò che è stata l’edilizia carceraria; questi siti sono stati rigenerati, anche grazie a risorse della Città, per consentire alle persone che li visiteranno di ricordare eventi tragici legati al periodo nazista e al periodo delle brigate rosse; questi spazi, in particolare il rifugio antiaereo, consentiranno a coloro che lo vorranno di riflettere e capire il proprio passato; questi luoghi ci renderanno consapevoli di quanto sia importante evitare il ripetersi di fatti quali la privazione della libertà e gli omicidi avvenuti per cause politiche o per cause di guerra.
Io vorrei che questo momento inaugurale del ritrovamento di un bunker posto a 18 metri sottoterra fosse inteso metaforicamente come la feroce volontà di noi torinesi di continuare a lavorare con equilibrio e saggezza per ricordare le tragedie della guerra, del terrorismo, dell’olocausto affinchè continuino a vivere in noi e nei nostri giovani per essere scongiurate.
Vorrei ricordare visto la recente ricorrenza del 25 aprile tutte le vittime che si sono battute contro il totalitarismo e a favore della liberazione; vorrei anche ricordare Salvatore Lanza e Salvatore Porceddu, i due agenti di polizia ventunenni, uccisi dalle Br proprio qui vicino e, vista la prossima Biennale della Legalità, vorrei tributare un omaggio agli eroi dello Stato Falcone e Borsellino, a cui personalmente accomuno il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa.
Torino non dimentica i suoi martiri e la possibilità data a chi lo vorrà di visitare questo luogo è una delle più convinte e fervide testimonianze”.