Fassino fa tutto da solo. Maggioranza a pezzi, ma soprattutto la Città certifica lo sfascio e i cittadini pagano

Fassino fa tutto da solo. Maggioranza a pezzi, ma soprattutto la Città certifica lo sfascio e i cittadini pagano

“In barba alla sua stessa maggioranza, all’oscuro di tutto, del Consiglio Comunale e dei cittadini torinesi, vittime di aumenti su tutti i servizi (parcheggi, Tarsu, tram e bus), Fassino attua il pericoloso e grave precedente! di uscire dal patto di stabilitè. Un conto è discutere sul suo superamento (come tutti gli amministratori si auspicano), un conto è violare una legge in barba a tutte le altre grandi Città. Questo comporta la rottura del principio di leale collaborazione tra enti e sancisce il distacco tra lo Stato e la Regione e Torino. Il patto sarà cieco, come dice lui, ma l’incapacità si vede benissimo! I parametri di virtuosità del Comune sono ai minimi e quindi subiremo una ulteriore sforbiciata dai trasferimenti statali. Non ne usciremo più! Mi chiedo come faremo a pagare i nostri debiti. Mi chiedo anche da dove spuntino i 200 milioni di pagamento ai fornitori. Non vorrei che Fassino abbia aumentato ulteriormente il debito della Città oppure dalla vendita delle quote delle partecipate pensi di pagare solo Iren e non tutti i fornitori della Città. Mi chiedo anche perchè chiedere tanti sacrifici ai cittadini e lavori urgenti al Consiglio quando si sa benissimo dove si vuole andare. Fassino, anche se ha vinto le primarie del PD e ha vinto le elezioni, non è il padrone della Città, se lo ricordi!”

 

Alcuni dati che spiegano la carenza di virtuosità del debito torinese:

–  Eccessiva spesa corrente:  gli analisti dell’Agenzia Fitch che hanno recentemente analizzato i conti del Comune hanno rilevato che  “su un Bilancio complessivo di 1,3 miliardi, la Città impiega 1,1 miliari per la spesa corrente”.

Ciò significa che la stragrande maggioranza delle spesa sostenute dl Comune sono finalizzate alla gestione ordinaria (spese generali di amministrazione, polizia locale, cultura, settore sportivo, viabilità, settore sociale, settore turismo, ecc.) mentre ben poco rimane per finanziare investimenti e spese che potrebbero essere maggiormente produttive.

–  Rigidità della Spesa corrente:  Le spese di carattere strettamente obbligatorio:  Salari e stipendi, e quote di ammortamento dei mutui assorbono gran parte della Spesa corrente.  Ed il loro peso va crescendo:  erano il 50,25% nel 2010 e saranno il 53,71% nel 2011.

Tanto maggiore è la percentuale in esame, tanto minore è la possibilità degli amministratori di impostare liberamente una politica di allocazione delle risorse.

Conseguentemente questa tipologia di spesa, in gran parte improduttiva, risulta poco manovrabile nel breve periodo, condiziona le manovre di risanamento ed influenza negativamente tutta la struttura del Bilancio.

Il Comune ha circa 11.300 dipendenti che costano 430 milioni l’anno (circa 1/3 dell’intera spesa).  Come anche riconosciuto dai Revisori dei conti, la gestione del personale segue criteri rigorosi e rispetta i parametri fissati dalla legge per un graduale contenimento della spesa.

–  Scarsità degli Investimenti:  evidentemente se la spesa corrente (personale, interessi, acquisti di beni e servizi, ecc.) e per il rimborso dei Mutui assorbe quasi tutte le risorse, ben poco rimane per realizzare quella che sarebbe la parte più qualificata della spesa che, soprattutto in un periodo di crisi economica, dovrebbe fornire un solido sostegno all’attività economica.

Dal 2006 in avanti, la Spesa per investimenti registra un trend progressivamente decrescente ed ammonta ormai a poco più di 200 milioni annui.

Le stesse previsioni formulate dall’Amministrazione indicano per il 2012 previsioni di investimento per Euro 400.922.922 e per il 2013 per Euro 204.149.309.

Si consideri, inoltre, che buona parte degli investimenti inizialmente previsti a Bilancio di fatto non viene realizzata, come appare dalla tabella che segue relativa agli Impegni di spesa in conto capitale:

2005

2006

2007

2008

2009

2010

 
Previsioni iniziali

874.590

897.050

521.036

544.949

694.868

400.886

Rendiconto

663.760

480.133

407.948

301.037

285.026

Percentuale di realizzazione

 

75,89%

 

53,52%

 

54,67%

 

52,24%

 

40,96%