Tronzano – Capogruppo Forza Italia:
Più ombre che luci nella conferenza stampa di fine anno del Sindaco. Certamente, lo sguardo dall’opposizione è molto meno faticoso della dura attività di governo, ma, detto questo, voglio rimarcare un mio convincimento: tutte le pseudo-azioni strutturali delle amministrazioni di sinistra e quindi anche quelle portate avanti dal Sindaco Fassino hanno una peculiarità: l’assenza di un chiaro convincimento ideale, ma azioni solo per l’esclusiva e pressante necessità delle casse comunali. Questo può significare o repentini dietro front oppure tatticismi tesi a dilatare i tempi di quello in cui non si crede.
Coinvolgimento dei privati, dismissioni delle partecipate, diminuzione del debito, sburocratizzazione, reti di protezione sociale rischiano di rimanere parole scritte sulla sabbia, pronte ad essere smentite non appena vengono toccati i centri del loro consenso o, peggio, per agevolare la loro rete di consenso elettorale.
1) Magnificare la riduzione del debito senza citare il raddoppio delle tasse a carico di cittadini e imprese in 4 anni, da 450 milioni del 2010 ai 900 milioni del 2013 significa non voler aggredire il problema o peggio voler proseguire sul cammino del “tassa e spendi”. Quando il Sindaco dice che il risanamento del bilancio avviene su entrate ripetibili e strutturali significa ammettere che anche il 2014 sarà un altro anno in cui si metteranno pesantemente le mani nelle tasche dei torinesi.
2) Quando si parla di trasformazioni urbane senza aver voluto aggredire, in questi due anni e mezzo, le pesanti e nocive imposizioni burocratiche a carico delle piccole e medie imprese del settore edile significa non tenere conto della realtà e sostenere azioni illusorie che non porteranno i frutti previsti. Forza Italia è ormai da mesi che propone un tavolo con le organizzazioni datoriali sui costi e sui lacci della burocrazia, ma nulla è ancora stato fatto nonostante le rassicurazioni dell’Assessore di riferimento. Per essere chiari con un esempio si prevede che la Città possa addirittura chiedere oneri aggiuntivi sulle opere di urbanizzazione.
3) Quando si asserisce di voler continuare nelle dismissioni delle partecipate, nonostante gli imbarazzanti cambi di rotta a cui abbiamo assistito dal 2011 ad oggi, significa essere ipocriti; non si tiene conto, infatti, di come la propria maggioranza di sinistra non abbia alcuna intenzione di ridurre il debito, aumentare gli investimenti dei privati nel settore dei servizi pubblici locali, diminuire le tariffe attraverso lo strumento delle dismissioni. Si continua a fingere di voler perseguire un obiettivo con la intima certezza che non lo si raggiungerà.
4) Esaltare il proprio welfare basato su un modello ereditato dagli anni ottanta e novanta significa non rendersi conto che il sistema ha bisogno di un tagliando. Significa voler celebrare la colpevole assenza di politiche attive, incentivi alla crescita, meno tasse sulla casa e meno costi sui servizi pubblici per mantenere il solito anacronistico welfare assistenziale che rischia, tra l’altro, di escludere chi veramente ha bisogno a causa di criteri di accesso che tengono conto solo parzialmente dei redditi posseduti.
Forza Italia continuerà a battersi per spiegare ai cittadini le proprie buone idee con alcune priorità: meno tasse, imprese al centro, diminuzione delle partecipate comunali per garantire servizi più efficienti, tariffe meno care e veri investimenti privati per migliorare l’occupazione, meno burocrazia e minori costi a favore del settore edile.