Caduti dispersi in guerra – discorso

Caduti dispersi in guerra – discorso

Autorità civili, autorità militari, Presidenti delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, caro Silvio Selvatici, consentitimi innanzitutto di salutare le mogli, i i figli dei valorosi soldati caduti in tutte le guerre; di stringere in un affettuoso abbraccio ideale tutte le famiglie dei militari e delle forze dell’ordine che hanno subito, anche recentemente, dolorosi lutti. Consentitemi di onorare anche Vetusto Selvatici, padre di Silvio, caduto in guerra.

Saluto inoltre tutti i nostri soldati, i nostri carabinieri, i nostri poliziotti, le nostre forze dell’ordine, i nostri vigili urbani, i nostri vigili del fuoco, insomma tutti coloro che quotidianamente rischiano la vita per la sicurezza dei cittadini e per portare la pace nel mondo.

La leale, tenace, dignitosa e coerente battaglia di Silvio per conto di tutte le famiglie che hanno avuto dei caduti nelle due guerre giunge oggi al suo primo epilogo. Dico primo in quanto sono qui presenti i soldati di montagna di Italia, Francia, Germania, Svizzera, Spagna e Slovenia (che saluto calorosamente e ringrazio per la presenza e il sostegno) che aprono idealmente la strada a quella che è la seconda grande sfida di Silvio: il Parco della Rimembranza come il più grande parco della memoria d’Europa “Parco della Rimembranza d’Europa”, con i suoi 41 ettari di superficie. Tale intitolazione sarebbe il modo migliore per iniziare il percorso che ci porterà al 150° anniversario dell’Unità d’Italia.

Ma non divago. Ritorno a Torino, la mia Città, la nostra Città. Essa Finalmente ha trovato, nei suoi organi politici, la concordia e l’ardore, per non dire il coraggio perché sarebbe offensivo per i caduti e polemico verso chi ha osteggiato in  anni passati questa intitolazione, per dare il giusto riconoscimento.

L’intitolazione del viale ai Caduti dispersi in guerra rende omaggio, finalmente, ai caduti delle due guerre, anche quella del 40/45, e consente a tutti coloro che lo vorranno di onorare i Giovani ragazzi che hanno saputo rendersi capaci del sommo sacrificio, il cui “dono” è da attribuire al coraggio e allo spirito di abnegazione che un periodo drammatico come quello della guerra richiede.

Non sappiamo dove siano, ma il ricordo, l’ossequio è d’obbligo per farli idealmente tornare a casa dai propri cari, alla propria terra, dalla propria gente.

154.300 soldati, marinai, avieri, ovunque dispersi per la Patria trovano oggi un luogo di sepoltura. Ritornano simbolicamente a casa.

Sono commosso e felice che si sia raggiunto questo risultato.

Abbiamo lavorato tanto e, per farVi capire da dove si sono tratte le motivazioni per dare seguito alle richieste dell’Opera Nazionale dei Caduti senza Croce, vi suggerisco di ascoltare la lettera dal fronte che leggerà il Vice Presidente Nazionale dell’Opera Nazionale Caduti senza Croce.

Questa intitolazione è il nostro modo, umile e insufficiente, di dire GRAZIE a coloro che hanno combattuto per noi, per la libertà della nostra Patria, della nostra Nazione e per le nostre famiglie.

Grazie Silvio per quanto hai fatto. La storia, la nostra Città ricorderà i caduti, anche grazie al tuo impegno.

Andrea Tronzano