Metropolitana Linea 2; aggiornamenti dalla commissione

Metropolitana Linea 2; aggiornamenti dalla commissione

Oggi in II Commissione alla presenza degli Assessori Viano e Sestero e al Presidente di Finpiemonte Massimo Feira è stato presentato il piano finanziario della Linea 2 della Metropolitana.
L’opera è chiaramente strategica e costerà, alla fine di tutto il suo iter di progetto e realizzazione, 636.000.000 di euro.
Le risorse per questa opera arriveranno per il 60% dal Cipe ovvero 390.000.000 e per il 40% dagli Enti Locali Regione e Comune di Torino.
La Città contribuirà con 130.000.000 di euro.
La stazione appaltante sarà la newco InfraTo.
La curiosità è che la Città di Torino conta di ricavare 240.000.000 di euro dalla vendita dei diritti edificatori. Di questi 130.000.000 saranno utilizzati per la realizzazione dell’opera e i 110.000.000 restanti l’Assessore al Bilancio di Torino sta cercando di capire se potranno essere messi per risanare il disastrato bilancio comunale.
Io mi sono permesso di dire che vedo molto più probabile ricevere i 360 milioni dal Cipe che ottenere i 190 milioni dai diritti edificatori. La Città sta facendo fatica, infatti, a trovare sul mercato privato chi possa dare, tramite asta, 25.000.000 di euro per terreni appetibili e quindi non possiamo sottovalutare il rischio che la Città corre nel mettere all’asta questa enorme quantità di denaro proveniente da terreni in zona Sempione e in zona Monumentale.
La priorità per me è che l’opera venga realizzata. La Linea 2 è strategica per la qualità della vita dei torinesi.
Che cosa fare? Io ho proposto che una parte dei 640 milioni venga utilizzata per riqualificare Barriera di Milano e non solo la fascia lungo la linea di realizzazione del tracciato. inoltre, per evitare di vendere terreni per 240 milioni di euro e, da questa vendita, possa dipendere il futuro della Linea 2, mi sono permesso di suggerire che sia il leasing in costruendo a garantire la parte più consistente della somma ovvero almeno 500 milioni di euro (i 400 del Cipe e gli 80 destinati a InfraTO). Questo consentirebbe al mercato torinese di superare la fase difficile, di non mettere sul mercato immediatamente tutte quelle aree e quindi di non dipendere dai diritti edificatori per realizzare l’opera.”